Critica cinematografica
Bruno Roberti
Quadro generale e sviluppo storico
di Daniele Dottorini
La storia della c. c. si è sviluppata parallelamente alla storia del cinema, spesso accompagnandone (o [...] 1958 a Milano era uscita "Schermi", che continuò le pubblicazioni per tre anni, in tempo per dedicare un numero al nuovo cinema hollywoodiano e nel 1959 un altro alla Nouvelle vague francese e per organizzare dibattiti sui due film che segnarono una ...
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Lingua del film
Sergio Raffaelli
La parola, classificata in ambito teorico fra gli elementi non essenziali del linguaggio cinematografico, risulta di fatto una componente quasi immancabile dei film [...] produzione industriale di pellicole parlate, varata nel 1927 a Hollywood con The jazz singer (Il cantante di jazz) diretto del 1937: "Andavate a tutta velocità, vero?"; e in quello nuovo: "Te la stavi filando a tutta birra, a quanto pare" ...
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Regista
Lucilla Albano
La nascita della regia, agli inizi del 20° secolo, vide l'affermazione di una nuova figura e di un nuovo ruolo di artista e di creatore, in ambito sia teatrale sia cinematografico. [...] , l'aumento della lunghezza dei film, la costruzione di nuovi e più grandi teatri di posa, la necessità di avere caso di Ford e di Hawks.Anche molti r. europei emigrati a Hollywood, a causa dell'avvento del nazismo e dello scoppio della Seconda guerra ...
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Nouvelle vague
Michel Marie
*La voce enciclopedica Nouvelle vague è stata ripubblicata da Treccani Libri, arricchita e aggiornata da un contributo di Goffredo Fofi.
L'espressione Nouvelle vague, che [...] "Cinéma 58", è possibile constatare l'affermazione al di fuori dei confini della Francia di nuove personalità creative che, anche a Hollywood e nella produzione statale dei Paesi dell'Est, imposero all'attenzione del pubblico un cinema assolutamente ...
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Cinecittà
Riccardo Martelli
Complesso di teatri di posa fondato a Roma nel 1937. La sua creazione fu una delle tappe della politica di sostegno alla cinematografia avviata dal regime fascista all'inizio [...] professionalità e di una inventiva senza pari, con costi decisamente inferiori rispetto a quelli di Hollywood.
Le nuove disponibilità finanziarie furono utilizzate per una seconda ristrutturazione. Grazie anche al progressivo allontanamento dei ...
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Fantastico, cinema
Alessandro Cappabianca
Tra i generi cinematografici, il fantastico appare forse il meno facilmente definibile, presentando numerose tangenze con l'horror, l'avventura, la fantascienza, [...] codificazione come genere si verificò poi soltanto a Hollywood (grazie anche al contributo di emigrati come Paul 1954; Da Caligari a Hitler. Una storia psicologica del cinema tedesco, nuova ed. a cura di L. Quaresima, Torino 2001).
L.H. Eisner ...
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Sceneggiatore
Giuliana Muscio
Lo sceneggiatore è colui che scrive la sceneggiatura di un film, o alcune sue parti, da solo o in collaborazione. Nel cinema statunitense di solito viene scelto dal produttore, [...] via dei caratteri che andava assumendo il modello produttivo hollywoodiano in direzione dello studio system, la divisione del 'arte per il romanzo Si gira … (poi noto in un nuova edizione con il titolo I quaderni di Serafino Gubbio operatore). Negli ...
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Oscar
Maurizio Porro
I primi anni
La storia dell'Academy Award, più noto come Oscar, il premio più ambito del cinema, inizia il 16 maggio 1929, quando il presidente dell'Academy of Motion Picture Arts [...] Europa (il Free Cinema in Inghilterra, la Nouvelle vague in Francia, la Nová Vlna cecoslovacca), e anche dei 'nuovi di Hollywood', l'Academy si accorse molto gradualmente. Anche gli O. agli attori, benché meritatissimi, vennero per lo più assegnati ...
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Psicoanalisi
Lucilla Albano
Il rapporto tra psicoanalisi e cinema
Nel 1895, mentre a Vienna venivano pubblicati gli Studien über Hysterie di J. Breuer e S. Freud, atto di fondazione di una nuova disciplina [...] trasferiti ben presto nel cinema hollywoodiano sonoro del periodo classico e avrebbero fornito affascinanti pretesti e atmosfere per la creazione di nuovi procedimenti e di nuove strutture narrative ‒ oltre che di nuovi stereotipi ‒ nell'ambito di ...
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Modernità
Giorgio De Vincenti
La modernità nel cinema
Il concetto di m. applicato al cinema è stato a lungo sinonimo di modernizzazione: il cinema è l'arte moderna per eccellenza in quanto si basa su [...] , tra i quali il Senegal e il Camerun.
Una stagione, questa del Nuovo cinema degli anni Sessanta e Settanta, che fa, implicitamente o esplicitamente, del découpage classico hollywoodiano la norma estetica da violare, ma la cui lezione ha operato in ...
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suprematismo s. m. Ideologia che si fonda sulla presunta superiorità di un gruppo umano sull’altro o di una religione sull’altra. ◆ «Le nuove violenze all'insegna della croce uncinata cambiano significato a seconda dei luoghi», è la prima risposta...
rimatrimonio
s. m. Nuovo matrimonio; nuova fase di un legame coniugale, successiva al superamento di una crisi. ◆ La provincia britannica è l’ambiente in cui si agitano anche i personaggi di Once upon a Time in the Midlands […]. Qui il taglio...