Linguista (Ginevra 1857 - Vufflens 1913). Nipote di Nicolas-Théodore, pronipote di Horace-Benedict, in un ambiente di fine e antica cultura S. sviluppò un'intelligenza precoce, spesso applicata a fatti [...] Dopo una traduzione in giapponese (1929), il Cours fu tradotto in numerose altre lingue, spesso (dopo il 1967) col commento all'ed. italiana manoscritti di S. che ne furono fonte per i primi editori. Grazie a questo lavoro filologico si è proseguito ...
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Ventitreesima lettera dell’alfabeto latino, usata in italiano in latinismi, grecismi e altri prestili non del tutto adattati.
Linguistica
La x corrisponde come forma alla lettera greca X (chi), che rappresentava [...] una ripetizione polimorfica di triplette CGG nella sequenza non tradotta del primo esone. Nella popolazione normale questa ripetizione CGG varia da 6 a circa 50 unità, con un numero medio di 30 unità, mentre negli individui affetti queste ripetizioni ...
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Lingua comprendente in senso lato i dialetti della Provenza, della Linguadoca, della Guascogna, del Périgord, del Limosino e dell’Alvernia, oggi sopraffatti dalla diffusione del francese.
Linguistica
Come [...] lo zagial, in arabo-andaluso volgare, che presenta un numero variabile di stanze uguali e regolari precedute da una stanza trobar ric, cioè di un doppio artificio stilistico, che nel primo caso mira a un raffinato ermetismo e nel secondo a una ...
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secondario Che viene come secondo, in ordine di tempo e di luogo.
Botanica
Si dice dell’organo, o parte di esso, sviluppatosi da un altro organo simile (detto primario o principale). Struttura s. del [...] ulteriore quinquennio, rispettivamente coincidenti con la secondaria di primo e secondo grado. Il primo segmento è stato interessato da una riforma che ha portato alla riduzione del numero delle ore di lezione, lasciando pressoché intatto il quadro ...
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lìngue mòrte Lingue che o non sono più usate da nessun parlante (come, per es., il gotico), o, pur essendo adoperate da persone che se ne appropriano attraverso lo studio (come il latino), non sono parlate [...] passaggio di una comunità da una lingua a un'altra. Nel primo caso la distruzione è dovuta a fenomeni naturali o umani ( lingua ristretta a usi molto circoscritti o a un piccolo numero di parlanti può essere rivitalizzata. Il caso più noto di ...
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Chimica
Concentrazione attiva con la quale un soluto (elettrolito) presente in una soluzione (acquosa o no) prende parte agli equilibri che si stabiliscono nella soluzione stessa. Viene espressa come il [...] bar: pertanto l’a. di ogni componente in una miscela gassosa diventa numericamente uguale alla sua fugacità espressa in bar. In ogni caso l’a. , per la quale l’analista , dopo un primo chiarimento dei motivi inconsci che condizionano la fobia, ...
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storica, scuola Nel campo di varie discipline, indirizzi di studi, che, ripudiando ogni concezione aprioristica, astratta, dogmatica, affermano di volersi avvicinare all’oggetto delle loro ricerche con [...] culturali riconoscibili e identificabili in base a un certo numero di caratteristiche comuni.
Il metodo fu ripreso più sistematicamente l’amore per la filologia testuale, che peraltro nella prima generazione della scuola restò (per i testi medievali e ...
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Dodicesima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
In italiano, come nelle altre lingue la m rappresenta, la nasale bilabiale: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come [...] magnetizzazione, l’induttanza mutua fra due circuiti; indica anche il numero di Mach.
Metrologia
La lettera m è simbolo del metro; - e ne moltiplica il valore per 1.000.000 (per es. MΩ=megaohm). Posta in esponente è simbolo di minuto primo di tempo. ...
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Venticinquesima e ultima lettera dell’alfabeto latino. linguistica Nell’alfabeto greco primitivo la z aveva una forma simile a un I con i due tratti orizzontali piuttosto lunghi, ma prese per tempo la [...] ultima di quello latino, perché qui la Z, usata in un primo tempo come doppione dell’S e poi soppressa in quanto inutile da tra z sorda e z sonora riguarda, in complesso, un minor numero di parole che le distinzioni tra e aperta e chiusa, o aperta ...
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Tredicesima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
La forma maiuscola (N) è simile a quella già posseduta dall’alfabeto fenicio. La forma minuscola deriva da quella della minuscola antica romana e [...] normale principale a una curva; inoltre n (talora anche N) è usata per indicare il numero di giri compiuti nell’unità di tempo (solitamente un minuto primo) da un corpo animato di moto rotatorio uniforme. Nella meccanica degli aeriformi, la lettera N ...
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numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...
primo
agg. [lat. prīmus, superl. dell’avv. e prep. ant. pri «davanti», da cui anche il compar. prior]. – 1. Numerale ordinale (indicato con 1° se si utilizzano cifre arabiche, oppure con il numero romano I) che, con il suo normale uso di agg.,...