VITELLIO (Aulus Vitellius)
L. Fabbrini
Imperatore romano. Figlio di Lucio. Eletto dalle truppe di Germania agli inizî del gennaio del 69, fu riconosciuto imperatore dal Senato il 19 aprile, ma soltanto [...] alla base di queste emissioni, che hanno prodotto un numerodi monete sproporzionato con la brevità del regno di V.: il profilo coniato dopo il 18 luglio su alcuni sesterzi.
Bibl.: J. J. Bernoulli, Röm. Ik., I, 2, pp. 12-20; J. Sieveking, Zum ...
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verosimiglianza
Samantha Leorato
Funzione dei parametri di un modello statistico (➔) che può essere interpretata come la probabilità (➔) di ottenere esattamente i dati effettivamente osservati.
Basi [...] diBernoulli (➔ Bernoulli, distribuzione di) con parametro p, dove p è la probabilità di osservare testa (p=1/2 corrisponde al caso di lo stimatore di massima v. di θ è p^=2/3 e coincide quindi con la frequenza relativa del numerodi teste osservate ...
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MATIDIA (Matidia, Mattidia, Matidia Augusta)
L. Fabbrini
1°. - Figlia di Marciana e nipote di Traiano, nacque non più tardi del 68 e morì nel dicembre del 119. Ebbe due figlie, Vibia Matidia e Sabina, [...] rialzati sulla fronte in un sistema di diademi ad intreccio e in uno stretto paniere di trecce sovrapposte sulla sommità del cranio. Il busto nel museo di Napoli n. 6032, da Baia, noto inoltre da un certo numerodi copie scadenti, offre un secondo ...
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variabile aleatoria
Samantha Leorato
Variabile che può assumere valori differenti in corrispondenza di eventi casuali diversi. Per es., la v. che prende valore 1 se lanciando una moneta si ottiene testa [...] e 0 in caso contrario è una v. casuale nota con il nome di v. diBernoulli (➔ Bernoulli, distribuzione di), caratterizzata dal fatto di assumere soltanto due valori numerici con probabilità p e 1−p rispettivamente (nel caso in esame si ha p=1/2).
Una ...
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distribuzione binomiale
distribuzione binomiale o distribuzione diBernoulli, distribuzione di probabilità di una → variabile binomiale in un insieme di n prove indipendenti. Data una variabile aleatoria [...] diBernoulli, associata a uno spazio di due soli eventi tra loro complementari, l’uno con probabilità 0 < p < In una successione del genere si considera la variabile binomiale X = «numerodi successi in n prove», che può assumere valori da 0 a n ...
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variabile binomiale
variabile binomiale in probabilità, variabile aleatoria Xn che, data una variabile diBernoulli, vale a dire una variabile aleatoria dicotomica, che cioè possa assumere casualmente [...] ” o l’evento che si desidera) e 0 (che rappresenta l’evento complementare del precedente), con rispettive probabilità p e q = 1 − p, fornisce il numerodi “successi” in n prove indipendenti. Per i suoi parametri e la sua distribuzione al variare ...
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variabile categoriale
variabile categoriale in probabilità e statistica, altra denominazione di una variabile aleatoria discreta che possa assumere soltanto un numero finito n ≥ 2 di valori. Se n = 2, [...] è detta in particolare variabile di → Bernoulli o variabile dicotomica. ...
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Filosofia
Disciplina che studia le condizioni di validità delle argomentazioni deduttive.
La l. antica
I vocaboli ἡ λογική (τέχνη), τὰ λογικά si stabilizzarono nel significato di «teoria del giudizio [...] fu sottolineata anche dai fratelli Bernoulli, celebri matematici svizzeri contemporanei di Leibniz: l’algebra è intesa , Frege riuscì davvero a ricostruire l’intera aritmetica dei numeri naturali e dunque l’intera matematica. L’antinomia scoperta ...
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In matematica, operazione eseguita su una funzione di variabile reale o complessa per determinare l’area delimitata dalla funzione stessa e dall’intervallo su cui è definita. Il termine s’incontra per [...] scritto di G. Bernoulli (1690); le denominazioni di i. definito e i. indefinito sono usate invece nel Traité di volta determinata l’area del rettangoloide, è ben evidente l’esistenza di un numero μ che sia l’altezza del rettangolo (zona rigata in fig ...
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Matematico tedesco (Königs berg 1690 - Mosca 1764), vissuto in Russia; membro dell'Accademia delle scienze di Pietroburgo dal 1725. Amico dei Bernoulli e di Eulero, studiò la teoria delle serie e le applicò [...] differenziali. Il suo nome resta però legato soprattutto al teorema, la cui dimostrazione egli propose a Eulero nel 1742 e che finora nessuno è riuscito a dimostrare né a confutare: "Ogni numero pari può scriversi come somma di due numeri primi". ...
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