Metodo numerico basato su procedimenti probabilistici, usato in statistica per la risoluzione di problemi di varia natura, che presentano difficoltà analitiche non altrimenti o difficilmente superabili. [...] più efficiente.
Il nome m. venne usato per la prima volta nel quadro delle ricerche condotte all’interno del progetto di una funzione f(x) con 0<f(x)≤c. Considerata una coppia di numeri pseudo-casuali (Xi, Yj) indipendenti con a≤Xi≤b e 0<Yj≤c, ...
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Ciascuna delle parti in cui è diviso un tutto; o parte staccata di un tutto.
Diritto
F. di Comune
Parte di territorio comunale comprendente di norma un centro abitato, nonché nuclei abitati e case sparse [...] frazioni
Riduzione ai minimi termini
Una f. si dice ridotta ai minimi termini se è scritta nella forma p/q con p, q numeri interi primi tra loro (privi di divisori comuni). È sempre possibile, e in un sol modo, ridurre a tale forma una qualsiasi f. a ...
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Agraria
Legge del minimo
Legge che afferma che la quantità della produzione è regolata dall’elemento nutritivo contenuto nel terreno in proporzione minima rispetto agli altri. Corrisponde alla legge dei [...] è il m. assoluto della funzione.
Il minimo comune multiplo di due o più numeri interi è il più piccolo tra i numeri divisibili per tutti i numeri dati. Si trova scomponendo i numeri in fattori primi, e risulta formato come prodotto di tutti i fattori ...
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Fisica
In acustica, intervallo di accomodamento, il tempo (circa 0,07 secondi) che deve passare perché l’orecchio percepisca un brusco aumento d’intensità di un suono.
In ottica, in un sistema ottico centrato [...] x≥α1 e l’insieme (−∞, +∞) costituito da tutti i numeri reali. Nei primi 4 casi, si chiama centro dell’i. il numero (α1+α2)/2; ampiezza dell’i. è il numero positivo α2−α1.
Più in generale, nello spazio (numerico) di dimensione n, si dice i. un dominio ...
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Matematico francese (Beaumont-de-Lomagne, Tarn-et-Garonne, 1601 - Castres 1665). Autore di studi sul calcolo delle aree di figure piane, sul calcolo delle probabilità in problemi di giochi d'azzardo e nel [...] geometrica, ha legato soprattutto il suo nome a teoremi di teoria dei numeri (grande teorema di F. ).
Vita e attività
Figlio di agiati commercianti, dopo aver fatto i primi studi privatamente e soggiornato a Bordeaux, conseguì i gradi accademici in ...
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Matematico greco vissuto in Alessandria verso il 250 d. C. Ci rimangono di lui, oltre a un libro sui Numeri poligonali, i primi sei libri di Aritmetica (gli altri sette sono andati perduti). D. è da considerarsi [...] algebrica italiana (R. Bombelli scoprì, tradusse e commentò i primi cinque libri dell'Aritmetica). Alcuni termini algebrici tuttora in uso interi, di cui si chiedono le soluzioni in numeri interi; va anche sotto il nome di analisi diofantea ...
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Matematico (Varsavia 1882 - ivi 1969), prof. nell'univ. di Leopoli, poi di Varsavia; fondò la rivista Fundamenta mathematicae. Può essere considerato il principale esponente della scuola matematica polacca, [...] e della topologia generale. Nel 1947 S. pubblicò la prima dimostrazione del fatto che l'ipotesi generalizzata del continuo suoi contributi alla critica dei fondamenti e alla teoria dei numeri. Socio straniero dei Lincei (1947). Tra le opere: Leçons ...
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Matematico (Parigi 1605 circa - ivi 1675). Consigliere alla Cours des Monnais, tra i primi ad essere chiamati da Luigi XIV a far parte della Académie des sciences (1666), fu in contatto con i più insigni [...] epoca, in particolare R. Descartes, P. de Fermat, M. Mersenne e Ch. Huyghens. Si interessò soprattutto di teoria dei numeri e propose un metodo delle esclusioni che generalizza il principio del crivello di Eratostene. Tra i suoi scritti ricordiamo la ...
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VARIAZIONI, CALCOLO DELLE.
Leonida Tonelli
- È quel ramo dell'analisi matematica che studia i problemi di massimo e minimo (v. massimi e minimi) relativi a quantità variabili, che si presentano sotto [...] deve essere ≥ 0 se si tratta di un minimo, ≤ 0 se di un massimo. Queste derivate, all'infuori di coefficienti numerici, sono date da
e cioè dalla variazione prima e dalla variazione seconda di I; e qui ω e ω′ non sono altro che le variazioni δy e δy ...
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OPERATIVA, RICERCA (App. III, 11, p. 315)
Aldo Ruscitti
Gli sviluppi recenti della r. o. possono, ai fini di una loro sintetica comprensione (e sia pure correndo il rischio di semplificazioni arbitrarie) [...] sono vincolate ad assumere valori solo nell'ambito dei numeri interi), e la connessa "programmazione booleiana" (dal nome sulle altre: v. grafo già citata.
Un padre di famiglia, prima di recarsi al lavoro, accompagna a scuola i suoi due figli ...
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numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...
primo
agg. [lat. prīmus, superl. dell’avv. e prep. ant. pri «davanti», da cui anche il compar. prior]. – 1. Numerale ordinale (indicato con 1° se si utilizzano cifre arabiche, oppure con il numero romano I) che, con il suo normale uso di agg.,...