Trasformazione naturale o artificiale di un nucleoatomico in un altro. Gli esempi più importanti di reazione nucleare sono la fissione e la fusione (fig. 1, fig. 2). Quando la particella incidente è trattenuta [...] autosostiene, la reazione nucleare viene detta a catena.
Le trasformazioni di un nucleoatomico in un altro sono il più delle volte provocate dall’interazione di un nucleo con una particella, su di esso incidente.
Generalità
La notazione usata per ...
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(V, p. 105; v. anche astrofisica, in questa Appendice)
I rapporti operativi stabilitisi nel corso degli anni tra l'a. e l'astrofisica hanno subito nel trascorrere del tempo notevoli evoluzioni. In particolare [...] cui si può calcolare che le pulsar hanno massa pari a quella solare (o lievemente maggiore), densità pari a quella dei nucleiatomici, o meglio dei neutroni (circa 1000 volte la densità della nane bianche), e conseguentemente raggi di circa 10 km. Le ...
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La definizione diagnostica per immagini indica la metodica che permette di conoscere, attraverso la formazione di immagini radiologiche nel vivente, la presenza di uno stato patologico. Essa si è andata [...] le proprietà magnetiche delle diverse molecole che compongono la materia. La RM è un fenomeno fisico esibito da tutti quei nucleiatomici con numero dispari di protoni (l'idrogeno, con un solo protone, è un elemento molto abbondante nellumano), che ...
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RAGGI X e raggi γ
Maurice DE BROGLIE
Eugenio MILANI
Enzo PUGNO VANONI
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Il fisico tedesco W. K. Röntgen, che intorno al 1895 eseguiva delle ricerche sul passaggio della scarica elettrica attraverso [...] di un elettrone libero, di modo che noi non sappiamo se l'organizzazione dello spazio che regna intorno a un nucleoatomico è necessaria per un'interazione di questo genere.
Nessuna parte della fisica fa forse meglio risaltare insieme la profondità e ...
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RELATIVITÀ, Teoria della (XXIX, p. 15; App. II, ii, p. 681)
Maria PASTORI
La teoria della r. nella sua prima forma, della r. ristretta, è diventata presupposto indispensabile del progresso della fisica [...] si possono esattamente valutare con lo spettrografo di massa); poi nella constatazione (v. nucleo, App. II, ii, p. 420) di un difetto di massa nei nucleiatomici stabili e nella verifica che questo difetto eguaglia l'equivalente in massa dell'energia ...
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Pensando la materia dotata di costituzione particellare, osserviamo che, quando una sostanza, dapprima fluida, passa, per condizioni a ciò favorevoli, a quello stato che abitualmente si chiama solido, [...] morfologico soltanto.
Fattore di struttura. - L'ampiezza delle radiazioni diffuse dipende dal numero degli elettroni che circondano i nucleiatomici, e d'altra parte l'intensità si può ritenere proporzionale al quadrato dell'ampiezza; perciò: 1. i ...
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NERVOSO, SISTEMA
Giovanni Berlucchi
Stefano Ricci
Fabrizio Toccaceli
Claudio Massenti
Stefano Ricci
(XXIV, p. 609; App. II, II, p. 400; III, II, p. 239; IV, II, p. 567)
Neurofisiologia generale. [...] di preparati anatomici fissati. L'immagine viene ricostruita utilizzando i segnali emessi in un campo magnetico costante da nucleiatomici − in genere d'idrogeno − in risposta a un breve impulso di onde radio. L'importanza della risonanza magnetica ...
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(App. II, i, p. 4; III, i, p. 4; IV, i, p. 12; V, i, p. 9)
Fisica
Gli a. di particelle, cioè i dispositivi o impianti per conferire a fasci di particelle elettricamente cariche energie di valore elevato, [...] gradualmente sostituite dalle SNS, impulsate, che producono neutroni per spallazione e cioè estraendoli per urto dai nucleiatomici di bersagli metallici bombardati con fasci di protoni. Mentre le prestazioni delle sorgenti da reattori sono rimaste ...
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Gli ultimissimi anni del Novecento e i primi del nuovo millennio hanno segnato una tappa fondamentale nella storia della cosmologia. Due scoperte, soprattutto, hanno portato a una vera e propria rivoluzione [...] il Sistema solare si dissolverà, 30 minuti prima la Terra esploderà e 10−19 s prima del big rip anche i nucleiatomici si disgregheranno completamente. Tutto questo può sembrare fantastico, speculazione spinta all'estremo, e in un certo senso lo è ...
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È la moderna teoria fisica (QCD: Quantum Chromodynamics) delle interazioni cosiddette ''forti'' che si esercitano tra i protoni e i neutroni del nucleoatomico e tra alcune delle particelle subnucleari [...] forti derivano il loro nome dalla intensità relativamente elevata delle forze corrispondenti. Alle interazioni forti si deve in particolare la coesione dei nucleiatomici, in quanto le forze attrattive ''forti'' tra i nucleoni (neutroni e protoni del ...
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nucleo
nùcleo s. m. [dal lat. nucleus, der. di nux nucis «noce»; propr. «gheriglio della noce, nòcciolo di un frutto»]. – 1. Genericam., la parte centrale di qualche cosa, in quanto appaia più compatta, e spesso anche differenziata strutturalmente,...
atomo
àtomo s. m. [dal lat. atŏmus, gr. ἄτομος «indivisibile», comp. di ἀ- priv. e tema di τέμνω «tagliare»]. – 1. a. Nella filosofia naturale dell’antichità, nell’àmbito delle dottrine della limitata divisibilità della materia, ciascuna delle...