L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] forma («avendo l’abate per fama molto tempo davante per valente uom conosciuto»: Dec. I, 7, 25).
Nel lessico, le novelle di Boccaccio non hanno le ambizioni selettive del Canzoniere, sono più ospitali e mosse e coprono, anche per ragioni di mimetismo ...
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La sintassi si occupa dei modi in cui le parole possono combinarsi, delle strutture (o costruzioni) che così si ottengono e degli effetti che tali combinazioni hanno su altri piani, come quello della ➔ [...] negli occhi quel giovine per fargli intender bene che non ero uomo da farmi canzonare da lui […] (Pirandello, “Prudenza”, in Novelle per un anno)
(108) Pure Mussolini […] s’era fatto costruire Predappio Nuova al bivio di Dovia dov’era nato lui […] e ...
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Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] scrivergli in volgare e non in latino. La sua lettera è nel volgare padovano del tempo:
perché jo aldo [odo] volentera le novelle, che me scriviti, ve prego che ve piaça scriverme per vulgari, perché, scrivando per letera [in latino], jo non so tanto ...
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L’a capo (o accapo, nome maschile invariabile) si ha quando in un testo scritto la frase è seguita da uno spazio bianco fino alla fine della riga. Spesso, ma non necessariamente, la riga di testo successiva [...] in La Bufera). L’a capo è sfruttato come risorsa stilistica anche da alcuni prosatori tra Ottocento e Novecento (Federigo Tozzi nelle novelle, Scipio Slataper in Il mio Carso, Silvio D’Arzo in Casa d’altri; cfr. Mengaldo 2003: 41 e Tonani 2008: 33-34 ...
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È detta tema sospeso (o soggetto assoluto o, alla latina, nominativus pendens) una costruzione in cui una frase sintatticamente completa è preceduta da un ➔ sintagma nominale isolato con funzione di tema [...] Einaudi.
Pascoli, Giovanni (2002), Opere, I, a cura di I. Ciani & F. Latini, Torino, UTET.
Verga, Giovanni (1980), Novelle, a cura di G. Tellini, Roma, Salerno Editrice.
Benincà, Paola (1988), L’ordine degli elementi nella frase e le costruzioni ...
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L’arte cinematografica giunse in Italia prestissimo, portando al seguito un intero armamentario lessicale, in gran parte preso in prestito dalla fotografia: fotografia animata (vivente) e proiezione animata, [...] opera letteraria: vanno infatti ricordati, almeno, Gualtiero I. Fabbri, con la novella Al cinematografo, del 1907 (Fabbri 1993); Jarro (Giulio Piccini), Le novelle del Cinematografo, 1910; Augusto Pala, Scene cinematografiche, 1912 (Raffaelli 1993 ...
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In ambito linguistico e letterario, con purismo si intende ogni dottrina e atteggiamento critico-normativo, a carattere tradizionalista, che rifiuta e condanna con intransigenza ➔ neologismi, tecnicismi, [...] opere espressamente dedicate alla questione della lingua, dalla sua attività di lessicografo, da scritti letterari come versi, novelle e sermoni, dal vasto epistolario, da molteplici traduzioni (soprattutto di opere latine, da Cicerone e Terenzio a ...
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CITTADINI, Celso
Gianfranco Formichetti
Nacque il 1º apr. 1553 a Roma da nobile famiglia che vantava tra i propri avi Cecco Angiolieri; il padre Francesco era procuratore della corte romana dove si [...] linguistica e alla grammatica; di questo lavoro ci resta la testimonianza delle postille fatte a numerosissime opere: dalle Novelle del Boccaccio al Vocabolario et orthographia della lingua volgare di Alberto Accarisi, per non parlare di quelle sulla ...
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PETROCCHI, Giorgio
Guido Lucchini
PETROCCHI, Giorgio. – Nacque a Tivoli il 13 agosto 1921 da Giuseppe e Valeria Vanni. Laureatosi in giurisprudenza all’Università di Roma nel 1942, fu bibliotecario [...] s’inoltrò nel Cinquecento, con Pietro Aretino tra Rinascimento e Controriforma (Milano 1948) e Matteo Bandello. L’artista e il novelliere (Firenze 1949).
Il primo studio, dopo i tre capitoli iniziali dedicati alla figura dell’Aretino e all’età in cui ...
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Il termine persona (dal lat. persona(m), dall’etrusco phersu «maschera», a sua volta ricalcato sul gr. prósōpon «faccia, volto») è una creazione della cultura occidentale, in cui ha avuto uso assai ampio: [...] della persona:
O nonna, o nonna! deh com’era bella
quand’ero bimbo! ditemela ancor,
ditela ancor a quest’uom savio la novella
di lei che cerca il suo perduto amor!
Si noti la prima persona riferita al poeta (ero bimbo; ditemela), la seconda riferita ...
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novella
novèlla s. f. [lat. pop. *novella, neutro pl. sostantivato dell’agg. novellus «novello»; il sign. 3 dal lat. tardo Novellae, agg. femm. pl. (sottint. Constitutiones)]. – 1. a. ant. Novità, fatto nuovo o insolito, in quanto sia comunicato...
novellare
v. intr. [der. di novella] (io novèllo, ecc.; aus. avere), letter. – 1. Raccontare novelle (o una novella): trascorrere la sera novellando accanto al fuoco; se la morte è una pestilenza, vogliamo scordarcene, novellando? (Bufalino);...