Letterato (Ferrara 1504 - ivi 1573). Dapprima professò medicina e filosofia; poi lettere a Ferrara, Mondovì, Torino e Pavia. Fu uno dei maggiori assertori dell'aristotelismo letterario: propugnò un teatro [...] , appunto nell'illusione che essi rendessero più persuasiva la moralità. Moraleggianti anche gli Ecatommiti (1565), raccolta di cento novelle (113 con le 10 dell'esordio e 3 incidentali) raccontate da una brigata mentre fugge sopra una nave dal ...
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Pseudonimo dello scrittore ungherese József Brenner (Szabadka, od. Subotica, 1888 - ivi 1919). Nonostante il suo interesse per la letteratura, si laureò in medicina a Budapest dove operò come psichiatra, [...] tragicamente la sua esistenza togliendosi la vita dopo aver ucciso la moglie. Le sue principali opere sono raccolte di novelle (A varázsló Kertje "Il giardino del mago", 1908; A Janika "Giovannino", 1911; Délutáni álom "Il sogno pomeridiano", 1913 ...
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Romanziere e giornalista spagnolo (L'Avana 1885 - Madrid 1963); si segnalò nel genere erotico per una psicologia caratteristicamente analitica e vivaci rappresentazioni d'ambiente. Muovendo da una concezione [...] tenía el alma blanca (1922); Un enemigo del matrimonio (1925); Humo, dolor, placer (1928); El amor en dos tiempos (1931), ecc. Fu anche autore di novelle e opere di teatro come Amor tardío, La culpa ajena, Una mano suave, ecc. e di Memorias (1953). ...
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Scrittore ungherese (Budapest 1912 - ivi 1979). Laureato in ingegneria e farmacia, si occupò dal 1938 di letteratura e giornalismo. Prigioniero sul fronte russo, dopo la guerra lavorò come drammaturgo, [...] . it. Giochi di gatti, 1990) e Tóték ("I Tót", 1966) - quest'ultimo adattato per le scene con grande successo - insieme alle brevissime Egyperces novellák (1968; trad. it. Novelle da un minuto, 1988) lo imposero tra i maestri dell'umorismo grottesco. ...
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ZOLA, Émile
Ferdinando Neri
Nato a Parigi il 2 aprile 1840, ivi morto il 29 settembre 1902. Il padre, Francesco Z., ingegnere veneziano, aveva sposato una francese, Émilie Aubert; la famiglia si stabilì [...] , s'impiegò assai modestamente presso la casa editrice Hachette; optò per la cittadinanza francese nel 1862. Frattanto scriveva versi, novelle, articoli per i giornali; il suo primo libro, Contes à Ninon, apparve nel 1864, il secondo, cioè il romanzo ...
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VIEBIG, Klara
Scrittrice tedesca, nata il 17 luglio 1860 a Treviri; vive a Berlino. Personalità prominente tra gli epigoni del naturalismo, ne condivide le qualità e i difetti: talento epico, viva sensibilità [...] contadinesco dell'Eifel, dove visse da giovane, la V. trasse l'argomento per un numero rilevante di romanzi e novelle, tra cui: Kinder der Eifel (1897), Das Weiberdorf (1900), Vom Müllerhannes (1903), Naturgewalten (1905), Das Kreuz im Venn (1908 ...
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ŠVĀBE, Arveds
Scrittore e storico lettone, nato il 25 maggio 1888, a Lielstraupe (Vidzeme). Studiò storia a Mosca, e dal 1916 al 1918 fu impiegato postale sulla ferrovia Charbin-Vladivostok, dal 1920 [...] sociali sulla vita rurale (Darbs, Il lavoro, 1915; Vārds, La parola, 1927). Crisi sociali e psicologiche sono descritte nelle novelle: Likteîa saistības (Coercizione del destino, 1926). Con i suoi poemi Pilsēta (La città, 1913) e Bulvāri (Viali, 1921 ...
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TAMÁSI, Áron
Enrico Várady
Narratore ungherese, nato il 20 settembre 1897 a Farkasfalva (Transilvania). Prima di dedicarsi alla letteratura, fece l'impiegato di banca e come tale trascorse qualche tempo [...] paese, 1933; Ábel Amerikában, A. in America, 1935. Raccolta più completa dei racconti: T. Á. összes novellái, Tutte le novelle di T. A., Budapest 1942. Fiabe teatrali: Énekes madár, Uccello canoro, 1934; Tündöklâ Jeromos, Girolamo il raggiante, 1936 ...
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VARALDO, Alessandro
Scrittore, nato a Ventimiglia il 25 gennaio 1878, morto a Roma il 17 febbraio 1953. Giovanissimo entrò nel giornalismo, occupandosi anche di critica letteraria e drammatica, per poi [...] "borghese" dell'Ottocento, vanno ricordati: fra le commedie, L'altalena (1910) e Appassionatamente (1916); fra i romanzi e le novelle, Un fanciullo alla guerra, per ragazzi (Milano 1916); Le avventure (ivi 1919); La bella e la bestia (ivi 1919); La ...
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Scrittore, nato a Parigi nel 1867, vivente. Proviene dai Cahiers de la quinzaine e dal gruppo di Péguy. Ha dedicato il suo ingegno di acuto e mordente polemista a combattere la filosofia bergsoniana, così [...] société-française), Dialogue d'Eléuthère. Due romanzi, L'ordination (1912) e Les amorandes (1922), e una raccolta di novelle, La croix de roses (1923), racchiudono la stessa tesi. Ultimamente, ha assalito i due ultimi membri della triade Bergson ...
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novella
novèlla s. f. [lat. pop. *novella, neutro pl. sostantivato dell’agg. novellus «novello»; il sign. 3 dal lat. tardo Novellae, agg. femm. pl. (sottint. Constitutiones)]. – 1. a. ant. Novità, fatto nuovo o insolito, in quanto sia comunicato...
novellare
v. intr. [der. di novella] (io novèllo, ecc.; aus. avere), letter. – 1. Raccontare novelle (o una novella): trascorrere la sera novellando accanto al fuoco; se la morte è una pestilenza, vogliamo scordarcene, novellando? (Bufalino);...