Melodramma
Massimo Marchelli
Genere non omogeneo ma consolidato nella tradizione culturale ‒ teatrale, musicale e letteraria ‒, il m. si è imposto anche sullo schermo da quando il cinema ha cominciato [...] alla lezione del m. non rimasero del resto insensibili gli esponenti del cinema più tipicamente moderno, quello della Nouvellevague. Mentre Jean-Luc Godard percorreva la sua personale strada di ricerca, i colleghi Claude Chabrol e François Truffaut ...
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Film a episodi
Bruno Roberti
Il film a episodi in Italia
di Masolino d'Amico
L'espressione f. a e. designa una struttura cinematografica articolata in più parti, ciascuna delle quali rappresenta un'entità [...] Duchet, Godard, Jean-Daniel Pollet, Eric Rohmer, Jean Rouch, che offre una visione collettiva di Parigi legata alle atmosfere della Nouvellevague (e di cui nel 1984 fu realizzato una sorta di sequel, Paris vu par… vingt ans après, di Chantal Akerman ...
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Profilmico
Sandro Bernardi
Con questo termine, coniato da Étienne Souriau (1951), s'intende tutto quello che sta davanti alla cinepresa pronto per essere filmato: oggetti, volti, corpi, spazi interni [...] luoghi reali invece di set ricostruiti, oppure attori non professionisti, come nel corso delle opere realizzate dai registi della Nouvellevague. La splendida Parigi di Les 400 coups (1959; I quattrocento colpi) di François Truffaut o di À bout de ...
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Free cinema
Emanuela Martini
Movimento cinematografico nato in Inghilterra intorno alla metà degli anni Cinquanta. Autori di punta e ideatori ne furono Lindsay Anderson, Karel Reisz e Tony Richardson, [...] . Richardson fu seguito da Reisz, Anderson e da altri autori, e l'espressione Free Cinema indicò una sorta di nouvellevague britannica, riconoscibile per omogeneità di testi (spesso tratti dalle opere degli Angry Young Men, o da essi scritti) e ...
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Direttore della fotografia
Stefano Masi
Si definisce direttore della fotografia chi assicura una coerenza figurativa all'immagine lungo l'intero arco del film, secondo le necessità del racconto, attraverso [...] Cou-tard, braccio destro di Jean-Luc Godard; ma si possono citare casi analoghi in Gran Bretagna e in Italia. Con la Nouvellevague il d. della f. ritrovò il contatto fisico con la macchina da presa e ridivenne anche operatore alla macchina, in un ...
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Politico, cinema
Sergio Di Giorgi
Per cinema politico si intende un cinema che racconta e analizza la condizione umana di fronte al Potere e alla Storia e che si oppone alle verità imposte dalla 'storia [...] cineasti, anzitutto da Godard, come un evento in piena sintonia con il lavoro di rivoluzione dei linguaggi attuato dalla Nouvellevague, al punto da radicalizzare il lavoro dei registi, accanto agli studenti e ai lavoratori, inventando la forma di ...
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Noir
Fabio Giovannini
Il noir più che un vero e proprio genere costituisce una tendenza dell'immaginario, uno stile. Rispetto all'indeterminatezza della classificazione in letteratura, l'esistenza del [...] si erano distinti Henri-Georges Clouzot, Dassin e Yves Allegret. Nel dopoguerra il n. fu tra i generi prediletti della Nouvellevague, come dimostrano Louis Malle con Ascenseur pour l'échafaud (1957; Ascensore per il patibolo) e Jean-Luc Godard con À ...
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Narrativi, procedimenti
Sandro Bernardi
Il cinema non ha sempre raccontato storie, anzi, in origine non sapeva neppure che cosa fossero: era stato concepito per riprendere e proiettare vedute di una [...] l'ellisse viene potenziata al massimo, fino a rendere un'azione piuttosto difficile da comprendere. A partire dalla Nouvellevague sono diventati frequenti anche i falsi raccordi, già frequenti nelle avanguardie degli anni Venti e in particolare nel ...
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Antropologia visiva
Cecilia Pennacini
Il rapporto tra antropologia visiva e mezzo cinematografico
Adottando la definizione semiologica introdotta da C. Geertz (1975) e largamente accettata, si intende [...] cinematografia francese degli anni Sessanta, quando l'idea di un Cinéma vérité si diffuse tra alcuni autori della Nouvellevague. Sguardi molteplici. ‒ Fu soprattutto negli ambienti anglosassoni e statunitensi che l'a. v. si sviluppò nel corso dell ...
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Piano-sequenza
Elena Dagrada
La parola
L’espressione plan-séquence nacque in Francia intorno al 1949, quando André Bazin*, scrivendo la prima edizione del suo volumetto dedicato a Orson Welles, pubblicato [...] e Male – in un’unica inquadratura che s’interrompe bruscamente con l’esplosione di un’automobile. Tra i registi vicini alla Nouvellevague che hanno sperimentato le possibilità del p.-s. va almeno ricordato anche Jean Rouch, il quale in Gare du Nord ...
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nouvelle vague
〈nuvèl vaġ〉 locuz. f., fr. (propr. «nuova ondata»), usata in ital. come s. f. (solo al sing.). – Denominazione assunta tra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento da un gruppo di giovani cineasti francesi (Godard, Malle,...
new wave
‹ni̯ùu u̯èiv› locuz. ingl. (propr. «nuova ondata»), usata in ital. come s. f. e agg. – Espressione che traduce il fr. nouvelle vague (v.), adoperata dapprima negli Stati Uniti d’America verso la fine degli anni ’70 del Novecento con...