Neorealismo
Lino Miccichè
Composita e complessa dinamica culturale, che ha caratterizzato il cinema italiano dal dopoguerra (1945-46) sino ai primi anni Cinquanta (1953-1956), il N. è stato, sotto molti [...] italiano, fecero seguito, nel corso degli anni Cinquanta, il Free Cinema inglese (1956), il cinema dell'ottobre polacco (1958), la Nouvellevague francese (1959) e, negli anni Sessanta, l'una dopo l'altra o l'una accanto all'altra, le vagues del ...
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Regista
Lucilla Albano
La nascita della regia, agli inizi del 20° secolo, vide l'affermazione di una nuova figura e di un nuovo ruolo di artista e di creatore, in ambito sia teatrale sia cinematografico. [...] dell'iniziativa creativa e del ruolo di autore del r., prima in Italia con il Neorealismo, poi in Francia con la Nouvellevague, nata alla fine degli anni Cinquanta, e con l'affermazione in tutto il mondo del cosiddetto nuovo cinema.Nell'Europa ...
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Tecnica
Paolo Bertetto
Procedimenti tecnici e sviluppi tecnologici
Come grande esperienza della modernità il cinema è insieme una macchina tecnologica e industriale e un'arte di tipo assolutamente nuovo. [...] diretta grazie all'uso del registratore Nagra, reinventando il cinema etnografico, anticipando e poi partecipando alla rivoluzione della Nouvellevague. Con À bout de souffle (1960; Fino all'ultimo respiro) Jean-Luc Godard esaltò tutte le possibilità ...
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Sguardo
Sandro Bernardi
Lo sguardo e il punto di vista nel cinema
Nel cinema, fin dalle origini, la nozione di s. appare essenziale e strettamente connessa con quella di punto di vista. Se il teatro [...] come nel racconto di E. Hemingway The killers. È questa la caratteristica del cinema moderno (v. modernità), a partire dalla Nouvellevague, in cui il narratore non è al posto di un personaggio, e tuttavia, nonostante sia al di sopra delle parti, non ...
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Movimenti di macchina
Dario Tomasi
Ogni singola ripresa di un film può essere statica o dinamica. Nel primo dei due casi ci si trova di fronte a un'inquadratura fissa, nel secondo invece a un movimento [...] soprattutto concernere il mondo della televisione così come i m. di m. a mano, molto diffusi invece tra i registi della Nouvellevague, Jean-Luc Godard e François Truffaut in testa. Tuttavia, nel 1966, la macchina da presa portatile a 35 mm Panaflex ...
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LOPRESTI, Lucia (pseudonimo Anna Banti)
Giuseppe Izzi
Nacque a Firenze il 27 giugno 1895, da Luigi Vincenzo, calabrese ma di origini siciliane, avvocato delle Ferrovie, e da Gemma Benini, originaria [...] e morale, strumento di indagine e conoscenza dei mutamenti della società e della cultura, dal neorealismo alla nouvellevague, dalle aspirazioni al cambiamento del primo dopoguerra alla crisi della borghesia.
Il volume Opinioni (Milano 1961) raccolse ...
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Film sull'arte
Paola Scremin
Cade sotto la definizione di f. sull'a. una varietà eterogenea di filmati dedicati alla cultura storico-figurativa: dal profilo biografico di un creatore di varia natura [...] degli strumenti che scandisce il tempo ed evoca la fatica fisica e mentale sono momenti originali di una nouvellevague dell'arte che trovò in Andreassi forse l'unico promotore italiano. In ambito internazionale, particolare attenzione meritano i ...
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Oscar
Maurizio Porro
I primi anni
La storia dell'Academy Award, più noto come Oscar, il premio più ambito del cinema, inizia il 16 maggio 1929, quando il presidente dell'Academy of Motion Picture Arts [...] portare sullo schermo e valorizzare uno dei più grandi attori degli anni successivi, Dustin Hoffman.Se non molta fortuna ebbe la Nouvellevague, che ottenne solo alcune candidature secondarie e nessun O., la Nová Vlna vinse due O. per il miglior film ...
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Trasposizione
Antonio Costa
Fin dalle sue origini il cinema ha fatto ampio ricorso al repertorio di testi letterari (romanzi, drammi, commedie, fiabe), prima di tutto per trarne ispirazione, ma anche [...] Contro questa tradizione, tipicamente francese, della ricerca delle equivalenze, ci fu la presa di posizione degli autori della Nouvellevague, che avevano avuto in André Bazin il loro maestro. Bazin, analizzando il film di Robert Bresson Le journal ...
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Ambiguità
Alessandro Cappabianca
Nel suo studio sull'a. nel linguaggio poetico (Seven types of ambiguity), la cui prima edizione risale al 1930, W. Empson riconosceva che l'operare dell'a. è alla radice [...] caratteristica del cinema moderno, attraverso la contestazione delle regole operata anche sul piano narrativo in primo luogo dalla Nouvellevague francese (si pensi in particolare a Jean-Luc Godard), è proprio quella di incrementare il tasso di a ...
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nouvelle vague
〈nuvèl vaġ〉 locuz. f., fr. (propr. «nuova ondata»), usata in ital. come s. f. (solo al sing.). – Denominazione assunta tra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento da un gruppo di giovani cineasti francesi (Godard, Malle,...
new wave
‹ni̯ùu u̯èiv› locuz. ingl. (propr. «nuova ondata»), usata in ital. come s. f. e agg. – Espressione che traduce il fr. nouvelle vague (v.), adoperata dapprima negli Stati Uniti d’America verso la fine degli anni ’70 del Novecento con...