CARABELLESE, Pantaleo
Fulvio Papi
Nacque da Salvatore e da Isabella de Vincenzo a Molfetta (Bari) il 6 luglio del 1877, e nel seminario della città natale egli frequentò sia il ginnasio sia il liceo. [...] ma presente affermazione della noumenicità dell'idea. È in questo senso che il C. accede al tentativo rosminiano di correzione del noumeno kantiano: come Rosmini, il C. non accetta di Kant la soggettività della conoscenza, e ciò nella misura in cui ...
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volonta
volontà
La facoltà del volere; potere insito nell’uomo di scegliere e realizzare un comportamento idoneo al raggiungimento di fini determinati, o, più genericamente, disposizione a fare qualche [...] di relazioni dotato di un contenuto oggettivo e razionale; per il secondo, invece, la v. rappresenta, kantianamente, l’accesso al noumeno, alla cosa in sé, ma come cieca e irrazionale v. di vivere, radicata nella corporeità, cui ci si può sottrarre ...
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Arte
Giulio Carlo Argan
di Giulio Carlo Argan
Arte
sommario: 1. L'arte nel XX secolo. 2. I movimenti artistici. 3. I ‛beni culturali'. 4. Il rapporto con le ideologie politiche. 5. I movimenti americani. [...] ad una pura, geometrica spazialità, con un passaggio che potrebbe dirsi dal fenomeno al noumeno, v'è poi un iter inverso, per cui si ritorna dal noumeno al fenomeno, e cioè dalla realtà percettiva ed emozionale alla realtà plastico-visiva del quadro ...
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Musica
Ugo Duse
di Ugo Duse
Musica
sommario: 1. Introduzione. 2. La musica nella filosofia e nella sociologia. 3. La musica come problema antropologico- culturale. 4. La musica nelle sue determinazioni [...] dalle altre arti, eccezion fatta per l'architettura: esse sono solo l'uso che se ne fa e nient'altro; nessun noumeno al di sotto del fenomeno, nessuna oggettività se non quella dei materiali usati. La musica invece è un insieme di conoscenze ...
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La polemica di Gentile con Federigo Enriques
Gaspare Polizzi
Gentile ed Enriques sulla scena della filosofia italiana del primo Novecento
Quando Gentile recensisce nel 1908 sulla «Critica» (6, pp. [...] spirito» (p. 435): è il caso del concetto di Assoluto e della distinzione tra sostanza e apparenza, fenomeno e noumeno. Su questa seconda coppia Gentile sostiene che il presunto kantismo di Enriques si risolva in positivismo, perché non coglie il ...
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soggetto
Termine il cui uso copre un’ampia gamma di significati che rinviano sia all’esser sottoposto o all’essere sostrato (➔) di determinati accidenti che concorrono all’identificazione di una data [...] della riflessione intorno al s. inteso come sostrato materiale, che evolve verso la teoria della ‘cosa in sé’ o noumeno, e la riflessione intorno all’unità sintetica di appercezione trascendentale o ‘Io penso’. Nei Prolegomeni, Kant intende infatti ...
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CANTONI, Carlo
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Nacque a Gropello Cairoli, in Lomellina, il 20 nov. 1840, da Giovanni e da Giuditta Magnaghi. Fin dagli anni degli studi liceali compiuti a Casale Monferrato ebbe in Luigi Ferri un [...] l'impossibilità di accettare i concetti di spazio e di tempo come intuizioni pure, la distinzione tra fenomeno e noumeno, e ancora il carattere formale della legge morale, le categorie come principî puri dell'intelligenza, nonché la convinzione che ...
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MARESCA, Mariano
Ignazio Volpicelli
– Nacque a Piano di Sorrento il 23 maggio 1884 da Pasquale e da Angela De Gennaro. Nel 1912 si laureò in filosofia all’Università di Napoli, dove fu allievo di F. [...] della sensibilità e categorie dell’intelletto concepite come immutabili e assolute), e una di carattere realistico ontologico (il noumeno, l’essere in sé assoluto delle cose)» (M. Maresca, Autopresentazione, in Filosofi che si confessano, a cura di ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel corso del XIX secolo il nuovo indirizzo di ricerca inaugurato in Francia da Auguste Comte dà vita [...] va però confusa con il concetto spenceriano di inconoscibile che, secondo Ardigò, è troppo vicino all’idea kantiana di noumeno: l’inconoscibile spenceriano, infatti, è un limite invalicabile e costitutivo della conoscenza, mentre Ardigò lo pensa come ...
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SCHOPENHAUER, Arthur
Guido Calogero
Pensatore tedesco, nato a Danzica il 22 febbraio 1788, morto a Francoforte il 21 settembre 1860. Il padre, ricco banchiere, voleva indirizzare il figlio al commercio, [...] a quest'ultima, tentando di scoprirne il segreto. E può meglio farlo, in quanto considera la "cosa in sé", o "noumeno", non tanto in quel più immediato aspetto oggettivo ond'esso fornisce alla conoscenza il suo materiale realistico, quanto in quello ...
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noumeno
noùmeno s. m. [dal gr. (τὸ) νοούμενον «ciò che è concepito dall’intelletto», part. pres. passivo di νοέω «conoscere intellettivamente»]. – 1. Nella filosofia platonica, ciò che è pensato o pensabile dal puro intelletto, indipendentemente...
noumenico
noumènico agg. [der. di noumeno] (pl. m. -ci). – In filosofia, che ha natura o carattere di noumeno, che è puramente pensabile o intelligibile: realtà n., in contrapp. a realtà fenomenica o sensibile; mondo noumenico. Con uso di...