Dottrina filosofica che afferma che la realtà consiste nei dati dei sensi e nelle loro immagini, posti nel tempo e nello spazio, e che riduce pertanto la materia a sensazioni, lo spirito ad avvenimenti [...] è fenomeno come stato di coscienza, e che si deve rigettare ogni nozione di cosa in sé e di noumeno. Il fenomenismo contemporaneo rappresenta un approfondimento e un superamento del positivismo che esso richiama, dopo gli ammaestramenti di Kant ...
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Nacque il 28 gennaio 1828 a Casteldidone, in provincia di Cremona; di là passò fanciullo a Mantova, dove fu avviato al sacerdozio; nel 1863 fu nominato canonico della cattedrale e nel 1866 insegnante di [...] , sostantivando con la teoria dell'Inconoscibile il risultato d'una astrazione. Più importante trova l'A. la distinzione kantiana del fenomeno dal noumeno; ma anche di questa egli è in grado di dare una nuova interpretazione, in quanto considera il ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il pensiero di Kant si pone come cerniera tra due secoli, non solo nel senso che cerca [...] ’intuizione empirica sono reali e provengono da qualcosa che in qualche modo c’è. Ma di questa cosa in sé o noumeno non possiamo dire nulla perché esso ci appare nell’intuizione solo come fenomeno, come apparenza.
Solo organizzando le apparenze nelle ...
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solipsismo
Dal lat. solus «solo» e ipse «stesso». L’atteggiamento di chi risolve ogni realtà in sé medesimo, o dal punto di vista pratico (ponendo a metro delle azioni il proprio interesse personale) [...] una forma di universalità. Mentre poi la problematica si estingue nell’idealismo postkantiano, in forza della risoluzione del noumeno nell’attività dell’Io assoluto o del sapere speculativo, essa ritorna in Schopenhauer, che dichiara l’invincibilità ...
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Mou Zongsan Filosofo cinese (Qixia 1909 - Taipei 1995). Considerato fra i maggiori e più influenti pensatori della seconda generazione del neoconfucianesimo (Xin ruxue) novecentesco, studiò all’univ. [...] il dao (➔), tanto nella sua immanenza quanto nella sua trascendenza, riducendo notevolmente la distinzione tra il fenomeno e il noumeno. Similmente, il bene, cui M. dedicò la sua ultima opera filosofica intitolata Yuanshan lun («Sul sommo bene», 1985 ...
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TRASCENDENTE e TRASCENDENTALE
Guido Calogero
. Unica è l'origine, e in certa misura anche la storia, di questi due famosi termini filosofici, giunti d'altronde in età moderna a caratterizzare posizioni [...] l'apriori, cioè la condizione universale e necessaria, al "trascendente", che trascende l'esperienza nel senso dell'oggettività noumenica, e quindi induce nell'illusione dialettica il pensiero che crede di potersene impadronire. Donde l'antitesi del ...
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PIERRO, Albino
Giuseppe Antonio Camerino
Poeta dialettale, nato a Tursi (Matera) il 19 novembre 1916, P. ha in realtà iniziato la sua attività poetica pubblicando diverse raccolte in lingua: Liriche [...] più chiaramente legati all'autobiografia del poeta. Nella parola tursitana P. ha scoperto un valore assoluto e irripetibile; un noumeno prima che un'immagine sonora. I temi principali di questa poesia sono quelli dell'infanzia ritrovata, dell'amore e ...
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apparenza
La famiglia di termini ricollegabili alla nozione di apparenza (φαινόμενον; φαίνεσϑαι; ecc.), connessa a quella di «opinione» (δόξα) e contrapposta a «verità», è presente nei filosofi presocratici, [...] in senso limitativo, ma come fondamento della conoscenza scientifica fondata sull’intuizione sensibile, e contrapposto al noumeno, la cosa in sé, inattingibile scientificamente, in quanto oggetto di un’intuizione intellettuale. Nella Dissertatio de ...
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CONTI, Angelo
Marcello Carlino
Nacque a Roma da Vincenzo e da Agata Casali il 21 giugno 1860, in una famiglia di antica tradizione culturale originaria di Arpino.
Compì i primi studi nella allora capitale [...] , kantianamente, proprietà ed estrinsecazione della "cosa in sé" e, al tempo stesso, strumenti per squarciare l'involucro del noúmeno. L'arte ritrovava il suo fine nell'additare una superiore vita universale, nella quale l'uomo si liberasse delle ...
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Filosofo e storico della filosofia (Castelvetrano 1875 - Firenze 1944). Discepolo alla Scuola normale superiore di Pisa di D. Jaja (che lo avvicinò al pensiero di B. Spaventa), di A. D'Ancona e di A. Crivellucci; [...] già o di fatto, ma "diviene", si fa. Pertanto l'Io - in cui G. ritrova l'io trascendentale di I. Kant liberato dal noumeno e da ogni dualismo di attività teoretica e pratica - si pone come sintesi "attuosa" di coscienza di sé e coscienza di altro da ...
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noumeno
noùmeno s. m. [dal gr. (τὸ) νοούμενον «ciò che è concepito dall’intelletto», part. pres. passivo di νοέω «conoscere intellettivamente»]. – 1. Nella filosofia platonica, ciò che è pensato o pensabile dal puro intelletto, indipendentemente...
noumenico
noumènico agg. [der. di noumeno] (pl. m. -ci). – In filosofia, che ha natura o carattere di noumeno, che è puramente pensabile o intelligibile: realtà n., in contrapp. a realtà fenomenica o sensibile; mondo noumenico. Con uso di...