Vedi ARCO dell'anno: 1958 - 1994
ARCO
G. Nicolosi
G. Matthiae
Considerato dal punto di vista costruttivo, è una struttura curva con la quale si supera uno spazio, che suole chiamarsi la luce, la corda, [...] delle strutture con funzione di alleggerimento ed il primo esempio finora noto è quello, del tempio di Tiberio, in un tratto del significato simbolico nell'architettura rappresentativa. Esso ci è noto non solo per documenti come il fodero della spada ...
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BELUS
M.A. Lala Comneno
Zona della Siria settentrionale, compresa tra le città di Apamea, Antiochia, Kyrrus e Aleppo, così chiamata dall'antico nome del massiccio o altopiano calcareo, e formata dalle [...] sia al limitato e ben precisabile lasso di tempo in cui sono stati edificati (il termine ante quem è sempre noto), permette di parlare genericamente di città morte della Siria o del Massiccio Calcareo, anche se i singoli centri, alcuni dei ...
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FEZ
F. Cresti
(arabo Fās)
Città del Marocco, disposta sulle due rive dell'Oued Fez, affluente di sinistra del Sebu, all'incrocio di due importanti percorsi viari che collegavano l'Alto Atlante alla [...] il percorso delle mura, con l'indicazione delle due moschee principali al loro interno e l'ubicazione delle porte di cui è noto il nome: una di queste, Bāb al-Kanīsa, sembra fare riferimento a una chiesa cristiana. Al-Bakrī (sec. 11°) dedica qualche ...
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VASSALLETTO
E. Bassan
Famiglia di marmorari, scultori e architetti romani, attiva nella seconda metà del 12° e nel corso del 13° secolo.
Il corpus di opere riferito ai V. comprende una cospicua serie [...] v.), al tempo dell'affermazione in Europa del linguaggio romanico e gotico.Un Romanus V. ne sarebbe il primo componente, noto attraverso una perduta epigrafe che lo riferiva attivo nella chiesa dei Ss. Cosma e Damiano a Roma, alla tomba del cardinale ...
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DE LELLIS, Biagio
Giuseppe Fiengo
Il nome di questo architetto minore del primo Settecento napoletano, attivo negli anni dal 1724 al 1752, di cui si ignorano precisi dati biografici, è legato, allo [...] abitazioni private, occupavano il vasto isolato compreso tra via Toledo e l'area antistante Castelnuovo; complesso edilizio che, com'è noto, subì una radicale metamorfosi tra il 1819 ed il 1825. Il D. espletò l'incarico con continuità per circa un ...
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URBANISTICA
Gabriele Scimemi
Giuseppe Lavitola-Paolo Nervi
(XXXIV, p. 768; App. III, II, p. 1037; IV, III, p. 740)
Il processo di progressiva urbanizzazione della popolazione mondiale continua nel [...] mai esistita, la città sparsa. Fino a un certo punto, questo modello non costituisce altro che una continuazione del ben noto processo di suburbanizzazione, di cui l'inarrestabile diffusione dell'automobile continua a essere a un tempo la causa e l ...
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VANVITELLI, Luigi
Gino Chierici
Architetto. Nacque a Napoli il 26 maggio 1700, morì il 10 marzo 1773 a Caserta. Indirizzato alla pittura dal padre Gaspare (v.), egli sentì ben presto una forte inclinazione [...] lui studiata (1769), non fu condotta a termine. Dei quattro figli maschi che ebbe, tre seguirono l'arte sua, ma il più noto è Carlo, continuatore dei lavori paterni a Caserta e a Napoli.
L'opera maggiore di L. V. è la reggia concepita come elemento ...
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PELLA
Manolis Andronikos
(XXVI, p. 615)
Città della Macedonia, fondata dal re Archelao (413-399 a.C.) sul sito di un più antico insediamento, chiamato Bounomos, perché vi fosse trasferita la capitale [...] scavi hanno arricchito le nostre conoscenze anche per quanto riguarda la vita cultuale della città: oltre a quello già noto di Athena Alkidemos, si è avuta conferma di altri culti dal ritrovamento di un santuario di devozione popolare consacrato ...
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L'architettura: caratteri e modelli. Africa
Rodolfo Fattovich
Giovanna Antongini
Tito Spini
Caratteri generali
di Rodolfo Fattovich
L'architettura africana presenta una grande varietà di forme, che [...] cotti, esistette un'ampia e diversificata gamma di abbinamenti e di tecniche di utilizzo dei materiali. L'esempio più noto e meglio conservato di costruzioni di pietra è certamente il complesso di Great Zimbabwe, abbandonato intorno al 1450; come ...
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SPOLETO
M.E. Savi
E. Lunghi
(lat. Spoletium)
Città dell'Umbria (prov. Perugia) posta sulle pendici del colle di Sant'Elia, prospiciente il Monteluco.
Già importante centro umbro (come attestano le [...] sinistro della cattedrale, risparmiati dal rinnovamento barocco, sono opera di un mediocre pittore, attivo alla fine del Trecento e noto come Maestro dei Calvari, per gli affreschi da lui eseguiti nelle chiese di S. Domenico e S. Silvestro. Maggiore ...
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noto-1
nòto-1 [dal gr. νῶτον «dorso»]. – Primo elemento di parole composte, formate modernamente nella terminologia scientifica ital. e lat., nelle quali ha il sign. di «dorso» (per es., notalgia, dolore al dorso) o indica posizione nella...
noto-2
nòto-2 [dal gr. νόϑος «bastardo»; lat. scient. notho-]. – Primo elemento di parole composte formate modernamente nel linguaggio scient., nelle quali ha il sign. di «falso, spurio», indicando generi o famiglie animali o vegetali che...