Musicista (Firenze 1690 - ivi 1768). Studiò con lo zio Antonio e con G. C. Bernabei, G. M. Casini, F. Gasparini. Svolse un'intensa attività concertistica in Italia, poi (1714) a Londra, dove fu considerato [...] continuo), cantate. Scrisse il trattato Il trionfo della pratica musicale (1765 circa). V. si giovò degli stilemi corelliani, personale, che annuncia il secondo Settecento. Ciò si nota soprattutto nelle ultime sonate, caratterizzate da un continuo ...
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Cantante britannica (n. Londra 1981). Figlia di R. Shankar, dal padre ha appreso l’arte del sitar e con gli anni è diventata una virtuosa dello strumento. A soli diciassette anni ha esordito con il disco [...] con N. Jones (sua sorella per parte di padre) e Sting. Nota anche per aver duettato con il violinista J. Bell e con il Rampal, nel 2011 S. ha pubblicato Traveller (incontro musicale tra il flamenco spagnolo e le sonorità tradizionali indiane), ...
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solfeggio Sistema di lettura musicale consistente nel declamare i nomi delle note, il loro significato ritmico e melodico; in particolare, con riferimento ai due momenti in cui si divide l’esercizio, s. [...] parlato, dove ci si limita a denominare la nota e darne la durata; s. cantato, dove si aggiunge anche l’intonazione. Alla parola o al canto si accompagna talvolta anche un movimento della mano che marca i tempi della battuta.
Brano di musica vocale ...
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Musicista (Würzburg 1749 - Darmstadt 1814). Allievo di G. B. Martini e A. Vallotti (1773-75), fu attivo alla corte di Mannheim (1772), città in cui fondò nel 1776 una importante scuola musicale. Celebre [...] di cappella alla corte di Darmstadt (qui ebbe tra i suoi allievi C. M. von Weber e G. Meyerbeer). Grande teorico e didatta, nella sua abbondante produzione, soprattutto strumentale, si nota una particolare abilità nell'arte dell'orchestrazione. ...
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Nome che dall’11° sec., epoca della riforma di Guido d’Arezzo (➔ notazione), al 17° sec. indicò la prima nota della scala musicale fondamentale, cui il musicologo G.B. Doni sostituì la sillaba do meglio [...] atta al solfeggio e quindi rimasta vittoriosa in Italia (mentre in altre nazioni, per es. in Francia, in Germania, ut è tuttora in uso) ...
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Complesso dei rapporti d'intensità sonora che si produce all'interno del discorso musicale, per es. tra nota e nota, inciso e inciso, parte e parte, dal piano al forte, dal crescendo al diminuendo. Segni [...] dinamici sono quelli che regolano tutte le gradazioni d'intensità, dal pianissimo (pp) fino al fortissimo (ff) ...
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Teorico greco di musica (4º sec. d. C.), del quale ci è giunta una Εἰσαγωγὴ τέχνης μουσικῆς ("Introduzione all'arte musicale"): disordinato centone in forma di dialogo, dove si nota dualismo di dottrine [...] e probabile pluralità di compilatori, edito in C. von Jan, Musici script. Graeci, 1895 ...
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semitono Intervallo musicale equivalente alla metà di un tono (➔). Può essere diatonico (quando corrisponde a una seconda, per es., mi-fa) o cromatico (quando collega una nota alla sua alterazione: mi-mi [...] #; mi-mi b). È il più piccolo degli intervalli praticati nel sistema musicale moderno. ...
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trillo In musica, abbellimento (➔) formato dal rapido alternarsi della nota reale con la nota a distanza di seconda superiore o inferiore (maggiore o minore), che nella scrittura musicale ha come simbolo [...] le lettere tr (sole o seguite da una serpentina orizzontale) sovrapposte alla nota reale. ...
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Seconda nota della scala naturale di do, nei paesi germanici e anglosassoni detta D come nella antica notazione musicale alfabetica (➔ notazione). Il nome fu adottato nei paesi latini, dalla riforma di [...] Guido d’Arezzo (11° sec.) in poi ...
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nota
nòta s. f. [dal lat. nŏta «segno, contrassegno, marchio, ecc.», di etimo oscuro, non essendo possibile, per la brevità della ŏ, una connessione con nōsco «conoscere» e nōmen «nome»]. – 1. a. Segno grafico, parola o breve frase che serve...
suono
suòno (poet. o pop. sòno) s. m. [lat. sŏnus]. – 1. La causa delle sensazioni acustiche, consistente in vibrazioni di un mezzo (per lo più l’aria, ma anche mezzi elastici qualunque), che possono essere eccitate in esso o ad esso trasmesse...