Teorico musicale, nato a Valenza il 26 settembre 1729, morto a Roma il 9 giugno 1808. Dopo essere stato docente di matematica in un collegio di Segovia, entrato nella Compagnia di Gesù, si trasferì a Roma. [...] (1795); Institutiones philosophicae et mathematicae (1796). Ma soprattutto ragguardevoli sono le sue opere su argomenti musicali, delle quali la più nota è Dell'origine e delle regole della musica con la storia del suo progresso, decadenza e ...
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Scrittore, nato a Bercy il 18 novembre 1851, morto a Parigi il 16 agosto 1924. Fu conservatore della Bibliothèque de la Ville a Parigi. Nel 1918 fu eletto membro dell'Accademia Goncourt. Giornalista, esercitò [...] una trentenne attività di critico letterario, drammatico e musicale. Nel 1880 fece parte del gruppo di Médan e ma non fu un indifferente; ché anzi seppe trovare una sua nota originale nella tristezza del suo pessimismo rassegnato e della sua curiosità ...
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È un segno del sistema musicale moderno e ha la seguente figura: ♮. La sua funzione è di annullare l'effetto del bemolle e del diesis, così quando questi due segni alterano accidentalmente una nota, come [...] finché non ritorni un diesis o un bemolle davanti alla stessa nota; nel secondo caso il suo effetto non oltrepassa la durata suole, in tali casi, mettere due bequadri. L'origine del bequadro risale alla scrittura musicale medievale (v. b; accidenti). ...
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Musicista, nacque a Parma il 15 maggio 1841, morì a Torino il 21 febbraio 1919. Studiò al conservatorio di Parma. Fu valente direttore d'orchestra in concerti e in stagioni d'opera - ne diresse 46 - al [...] ), propostovi da Verdi. Dal 1887 al 1916 fu direttore del liceo musicale di Torino. Compose le opere Giulia da Gazzuolo (1869), Il matrimonio lavori per piccola orchestra, composizioni corali (molto nota la Tarantella), musica da camera (un sestetto ...
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. Termine musicale che, dall'antica accezione contrappuntistica d'inizio del soggetto e del controsoggetto nella fuga (v.), è venuto acquistando significato più generico di entrata di temi, di voci e di [...] un pezzo, da parte sia del direttore d'orchestra sia dello strumento solista. In tal caso non s'intende la sola nota iniziale, ma un gruppo di qualche battuta, ove si rivela l'animazione ritmica.
Nel Settecento si giunse alla moda del virtuosismo ...
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È la nota di maggior durata che sia contenuta nel sistema musicale moderno. Essa vale il doppio e, se puntata, il triplo della semibreve; data la sua lunghezza, è scarsamente adoperata. Nel Medioevo la [...] breve fu la nota centrale del sistema musicale allora in uso. La sua importanza diminuì poi sempre più, col sorgere e con l'affermarsi delle note di piccolo valore. Essa conserva ancora oggi la figura antica, che consiste in un quadrato o in un ...
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MANFROCE, Nicola Antonio
Guido Pannain
Musicista, nato a Palmi di Calabria nel 1791, morto a Napoli nel 1813. Frequentò uno dei quattro antichi istituti musicali di Napoli, il Conservatorio della Pietà [...] Apollo di Roma; due anni dopo un'altra opera, Ecuba, ebbe un grande successo al S. Carlo di Napoli. F. Florimo, nella sua nota opera sulla scuola musicale di Napoli (vol. III, Napoli 1833) ne parla con ammirazione e rimpianto per la morte immatura ...
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(fr. appogiature brève; sp. e ingl. acciaccatura; ted. kurzer Vorschlag o Zusammenschlag). -Abbellimento musicale della famiglia delle appoggiature (appoggiatura breve). Si segna con una piccola nota in [...] lunga, ma, anzi, il suo carattere è incisivo e tagliente. Come l'appoggiatura lunga, l'acciaccatura prende, in generale, il suo valore, togliendolo alla nota cui viene applicata. Può essere semplice, doppia e anche tripla (v. abbellimento). ...
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. Musica (fr. point d'orgue; ingl. pause; ted. Fermate). - Nella notazione musicale il segno di corona (???•) indica una sosta, di valore indeterminato, sulla nota o sulla pausa cui è sovrapposto. Riguardo [...] all'uso della corona nell'esecuzione dei concerti per solo e orchestra, v. sonata ...
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Teatro
Dominique Fernandez
sommario: 1. La fine di un'epoca. 2. Pirandello apre la crisi del teatro drammatico. 3. Brecht impone il teatro epico. 4. Parentesi sull'Ottobre teatrale. 5. Il teatro dell'assurdo. [...] la s'inquadra in rapporto a tutta la storia del teatro, si nota che la prima delle cinque leggi del teatro ‛classico' è rovesciata con le ricerche di J. Pollock o A. Kaprow, e in campo musicale con le esperienze di J. Cage. Non è più l'opera che conta ...
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nota
nòta s. f. [dal lat. nŏta «segno, contrassegno, marchio, ecc.», di etimo oscuro, non essendo possibile, per la brevità della ŏ, una connessione con nōsco «conoscere» e nōmen «nome»]. – 1. a. Segno grafico, parola o breve frase che serve...
suono
suòno (poet. o pop. sòno) s. m. [lat. sŏnus]. – 1. La causa delle sensazioni acustiche, consistente in vibrazioni di un mezzo (per lo più l’aria, ma anche mezzi elastici qualunque), che possono essere eccitate in esso o ad esso trasmesse...