La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] convinzione che la lingua entri a pieno titolo nel concetto di nazione (sul caso italiano si veda Nencioni 2000). La norma «è a un tempo convenzione sociale e prodotto della storia» (Beccaria 2010: IX).
Fondamentale per la definizione del concetto di ...
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Rispetto ad altri ambiti grammaticali (➔ fonetica, ➔ morfologia, ecc.), quello della ➔ punteggiatura è caratterizzato da uno statuto normativo particolarmente debole (Serianni 2006a: 120). La norma, osservata [...] più frequente, la ➔ virgola, è anche il più versatile e dunque il più soggetto a oscillazioni nell’uso.
La norma prevede che la virgola non separi gli elementi che formano un sintagma, ovvero un blocco sintatticamente unitario (➔ sintagma, tipi di ...
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MEZZO- E MEZZA-, PLURALE DEI COMPOSTI CON
Di norma, le parole composte con mezzo- e mezza- volgono al plurale entrambi gli elementi
mezzaluna ▶ mezzelune
mezzanotte ▶ mezzenotti
mezzobusto ▶ mezzibusti
mezzorilievo ▶ [...] mezzirilievi
mezzolitro ▶ mezzilitri
In molti casi, al plurale si possono usare anche nella forma senza ➔univerbazione
mezzi busti, mezzi rilievi, mezzi litri
In qualche caso può essere volto al plurale ...
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Dal punto di vista linguistico il fascismo riveste grande interesse, perché il regime si propose di disciplinare l’intero repertorio linguistico italiano, non limitandosi al controllo della lingua nazionale [...] e miti dell’Italia unita, a cura di M. Isnenghi, Roma - Bari, Laterza, pp. 215-242.
Raffaelli, Sergio (1997a), La norma linguistica alla radio nel periodo fascista, in Gli italiani trasmessi: la radio. Atti del Convegno (Firenze, Villa Medicea di ...
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Z O ZZ?
Anche se la z è di norma pronunciata doppia quando si trova in posizione intervocalica (è questa la pronuncia corretta nel modello toscano e dunque italiano), la grafia oscilla a seconda dei [...] contesti.
• Si ha la grafia con z semplice:
– nei gruppi -zione, -azia, -ezia, -izia, -ozia, -uzia, -azio, -ezio, -izio, -ozio, -uzio
eccezione, grazia, inezia, liquirizia, idiozia, arguzia, dazio, trapezio, ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] di partenza, lo sfruttamento delle possibilità aperte in uno stato della lingua che non ha ancora subito la selezione di una norma è diffuso, specie in forma di recupero di ➔ latinismi e ➔ prestiti dal francese e dal provenzale.
La varietà di lingue ...
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AL DI LA O ALDILA?
In casi come questo non esiste una norma generale che regoli la scelta tra la grafia con ➔univerbazione e la grafia separata. Nell’uso, tuttavia, è invalsa una distinzione tra:
– al [...] di là, con grafia separata, si usa con valore di ➔locuzione avverbiale o preposizionale
al di là del confine
– aldilà, con grafia univerbata, si usa in funzione di sostantivo maschile (con il valore ...
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SOPRATTUTTO O SOPRATUTTO?
La forma corretta è soprattutto, con il ➔raddoppiamento sintattico, come previsto dalla norma generale.
La forma sopratutto, abbastanza diffusa, è da considerarsi scorretta, [...] ed è dovuta all’influenza di forme come dopotutto, oltretutto ecc ...
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Unità lessicale consistente di una sola sillaba. Quando questa parola è una particella, essa è di norma sprovvista di accento, e tende alla fusione con le parole vicine; quando è un nome o un verbo, spesso [...] le viene conferito maggior volume di suono allungando la vocale, o introducendola in altra categoria morfologica ecc.
Lingua monosillabica Sistema linguistico nel quale ogni parola è costituita da una ...
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substandard In linguistica, si dice di ciò che non è conforme alla lingua standard, che contravviene alla norma assunta come modello in una comunità linguistica: tratti s. sono rappresentati per es. da [...] , tranquillizzanti per tranquillanti); varietà s., per es., sono l’italiano popolare, i gerghi, i linguaggi giovanili; lingua s. è l’insieme degli usi linguistici devianti rispetto alla norma riconosciuta e codificata dalla comunità linguistica. ...
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norma
nòrma s. f. [dal lat. norma «squadra» (come strumento) e fig. «regola»]. – 1. In origine, con sign. non più in uso, strumento adoperato da tecnici e operai per tracciare misure e rapporti di linee e di angoli; squadra: fare a norma,...
normando
s. m. [dal fr. normande, femm. sostantivato dell’agg. normand «normanno»]. – Carattere tipografico con asta molto piena, ma con forte chiaroscuro e grazie sottilissime, usato per titoli e sim.; è detto anche normanno.