Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Cesare Beccaria
Philippe Audegean
A Cesare Beccaria si devono i concetti fondamentali del diritto penale moderno. La filosofia, nelle sue mani, fu uno straordinario strumento di lotta politica, che [...] gli esseri umani, a cui non si possono dunque imporre norme e limiti che non siano voluti da loro stessi. Solo mai nel minimo sacrificio della libertà di ciascuno vi può essere quello delmassimo tra tutti i beni, la vita ? […] Non è dunque la pena ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Cesare Beccaria è il principale esponente dell’Illuminismo italiano. Dalla frequentazione di casa Verri e degli autori della rivista «Il Caffè», nonché dalle letture intense di testi soprattutto francesi, nacque l’opera giovanile Dei delitti e delle pene (1764) che laicizzava il diritto penale separando ... ...
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Giurista, filosofo, economista e letterato (Milano 1738 - ivi 1794), B. rappresenta la tipica espressione di una nobiltà milanese animata da grandi ideali, anche se afflitta da una modesta capacità realizzativa. La sua fu una famiglia di banchieri di successo che, negli anni intorno alla sua nascita, ... ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Cesare Beccaria
Giuseppe Bognetti
Cesare Beccaria è stato, insieme a Pietro Verri, il maggior rappresentante della grande stagione dell’Illuminismo milanese. La sua opera più conosciuta rimane Dei delitti e delle pene. La sua teoria economica ebbe minor risonanza immediata: essa, pur subendo l’influenza ... ...
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Giurista ed economista (Milano 1738-ivi 1794). Fu uno dei massimi rappresentanti dell’illuminismo italiano. Figlio del marchese Giovanni Saverio Beccaria Bonesana, fu educato a Parma dai gesuiti e si laureò in giurisprudenza nell’università di Pavia. A 22 anni, in seguito alla lettura delle Lettres ... ...
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Giurista ed economista (Milano 1738 - ivi 1794). Fu uno dei massimi rappresentanti dell’Illuminismo italiano. Educato a Parma dai gesuiti, si laureò in giurisprudenza nell’univ. di Pavia. A 22 anni, in seguito alla lettura delle Lettres persanes di Montesquieu si entusiasmò per i problemi filosofici ... ...
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Giurista ed economista (Milano 1738 - ivi 1794). Tra i massimi rappresentanti dell'illuminismo italiano, la sua fama è legata al trattato Dei delitti e delle pene (pubblicato anonimo a Livorno nel 1764), che pose le fondamenta della scienza criminale moderna. B. fonda i criteri per la misura dei delitti ... ...
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Giuseppe Bedeschi
Il primo grande critico della pena di morte
Profondamente influenzato dagli illuministi francesi ‒ disse di dovere a Montesquieu "la sua conversione alla filosofia" e di essere stato spinto da Claude-Adrien Hélvétius "con forza sulla via della verità" ‒, nel 1763 il milanese Beccaria ... ...
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Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 7 (1970)
Franco Venturi
Nacque a Milano il 15 marzo 1738 dal marchese Giovanni Saverio e da Maria Visconti di Saliceto. Suo padre discendeva da un ramo di illustre famiglia pavese, che aveva ottenuto il titolo marchionale nel 1712 e che beneficiava pure di tre fidecommessi entrati in famiglia attraverso la ... ...
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Figlio del marchese Giovanni Saverio Beccaria Bonesana e di donna Maria Visconti da Rho, nacque a Milano il 15 marzo 1738. Fu educato nel collegio dei gesuiti di Parma, e nel 1758 si laureò in giurisprudenza nell'università di Pavia. Il 22 febbraio 1761, nonostante l'opposizione del padre, sposò Teresa ... ...
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GATTINARA, Mercurino Arborio marchese di
Giampiero Brunelli
Nacque molto probabilmente a Gattinara, da Paolo e da Felicita Ranzo, il 10 giugno 1465. Apparteneva a una nobile famiglia di origine feudale, [...] del possesso di Chévigny manifestamente politico, il G., dopo ripetute sentenze sfavorevoli (compresa quella delmassimo assidua consuetudine con le profezie, fusa peraltro con la norma umanistica di ricavare previsioni dall'esperienza storica.
Il G. ...
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BATONI, Pompeo Girolamo
Isa Belli Barsali
Nato a Lucca il 25 genn. 1708 da Paolino, orafo, e da Chiara Sesti, iniziò a studiare il disegno nella bottega paterna, e intanto seguiva lo studio della pittura [...] B., che il 17 dicembre prendeva possesso della dignità. Eppure mai fu a capo delmassimo sodalizio romano. Il Boni parla di sfuggita dell'argomento, dicendo che il B. non si recava mai all'Accademia di S. Luca perché non voleva entrare in intrighi ...
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FREZZOLINI, Erminia
Roberto Staccioli
Nacque a Orvieto il 27 marzo 1818 da Giuseppe e Teresa Basiglio. Iniziato lo studio del canto col padre, rinomato basso buffo, si perfezionò con D. Ronconi, A. [...] di Mercadante (Camilla), Norma di Bellini ed Eleonora Dori di Battista, opere che, eccetto Norma, cantò tutte a fianco del podestà ne Il montanaro di Mercadante, iniziando una brillante carriera sulle scene delmassimo teatro milanese a fianco del ...
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GIOVANNI XXIII, papa
Francesco Traniello
GIOVANNI XXIII, papa. – Angelo Giuseppe Roncalli nacque a Sotto il Monte (Bergamo) il 25 nov. 1881, quartogenito di Giovanni Battista e di Marianna Mazzola, [...] ; e salutò con esultanza il superamento delmassimo punto di tensione con il radiomessaggio del 25 ottobre rivolto anche a "tutti potesse divenire opportuno e fecondo, nel rispetto della norma della prudenza e della responsabilità di "coloro che ...
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Paolo VI
Giovanni Maria Vian
Il secondo figlio di Giorgio Montini e di Giuditta Alghisi nacque a Concesio, un piccolo paese a otto chilometri a nord di Brescia, il 26 settembre 1897 e il 30 successivo [...] settembre successivo la ripresa del concilio, alla morte del papa sospeso a normadel canone 229 del Codex iuris canonici; quindi esponenti cristiani e per due volte con la massima autorità ortodossa, il patriarca di Costantinopoli Atenagora, ...
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LUCINO, Giovanni da
Sara Menzinger
Nacque verso la metà del XIII secolo da una famiglia dell'aristocrazia comasca.
La militanza politica e l'intervento ai vertici delle istituzioni comunali caratterizzarono [...] Lucino: se infatti Giordano è il primo firmatario delle norme introdotte nel 1276, Filippo compare nella commissione che nel 1278 procedure amministrative eccezionali qualora i membri delmassimo organo collegiale bresciano (Anziani) fossero stati ...
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FERRANTI, Mauro
Franco D'Intino
Nacque a Ravenna il 9 apr. 1805 da Gaspare e Peppina Ghirardi.
Sacerdote, insegnante privato di eloquenza e filosofia, i suoi studi gli permisero di concorrere alla cattedra [...] Nota sul titolo assegnato al Poema e sulla norma per interpretarlo, un argomento del quale il F. si era già occupato nello Ferranti sacerdote / cui debbe Ravenna / lastampa unica delmassimo poema / fu lasciato morire / contennendo per isquallida ...
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Costruzione di una certa grandezza e capacità (stazza lorda superiore a 50 t; per stazze inferiori si parla di imbarcazione), adibita al trasporto per acqua di persone, merci, o anche ad azioni belliche. [...] realizzano rendimenti relativamente bassi: da meno del 50% salgono al massimo verso il 70%.
Dalla conoscenza della resistenza nullità ed è disciplinato dal codice della navigazione e dalle norme sull’appalto per la realizzazione di beni mobili (art. ...
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Chimica
Generalità
L’a. chimica si occupa dei metodi che permettono di determinare la composizione chimica di un campione. Genericamente ha il significato di scissione in elementi più piccoli e loro esame, [...] della migliore configurazione, di quella cioè che assicura la massima efficienza economica e sociale. Alla seconda è invece demandata la fase di implementazione della norma, sempre alla ricerca del migliore modus operandi.
Il diritto non viene quindi ...
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massima1
màssima1 s. f. [dal lat. maxĭma (sententia), propr. «sentenza di carattere generale»]. – 1. a. Giudizio che si trae dall’esperienza pratica e si assume come norma generale dell’agire; anche il detto, la sentenza che esprime tale giudizio:...
tenuita del fatto
tenuità del fatto loc. s.le f. Nell'àmbito della giustizia penale, caratteristica di un fatto scarsamente offensivo, commesso o provocato occasionalmente, che produce pericoli o danni lievi e pertanto può determinare l'improcedibilità...