CASSOLA, Carlo
Alba Andreini
Ultimo di cinque figli, nacque a Roma il 17 marzo 1917 da Garzia e da Maria Camilla Bianchi. Il decennio di distanza che lo separava dal quarto fratello (nato nel 1908) lo [...] settembre 1940: «[…] con lei Cecina e Volterra divennero la stessa cosa e non saprei dire, in quegli anni, a quale delle due andò la mia preferenza sulla difesa della vita e la nonviolenza.
Il successo letterario non venne frattanto meno, con il ...
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PIVANO, Fernanda
Enrico Rotelli
PIVANO, Fernanda. – Nacque a Genova il 18 luglio 1917. Il padre, Newton Riccardo (1881-1963), era agente di cambio e direttore dell’Istituto italiano di credito marittimo, [...] In estate rivide Pavese, rientrato dal confino. Lui le chiese perché non avesse voglia di scrivere una tesi in letteratura americana e la sua dei poeti che sognavano la pace e la nonviolenza cominciarono a diffondersi anche in Italia, dando vita ...
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ALIGHIERI, Dante
Siro A. Chimenz
Nacque a Firenze nel 1265, entro il periodo in cui il sole è nella costellazione zodiacale dei Gemelli - come egli stesso ci fa sapere (Par. XXII, vv. 112-117) -, cioè [...] i capelli a Bocca degli Abati (Inf. XXXII, vv. 97-105). Occorre dir subito che nel poema la violenza vendicativa di Dante non appare mai, anche dove entra certamente il risentimento personale (ad esempio nell'odio e disprezzo contro Bonifazio VIII e ...
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D'ANNUNZIO, Gabriele
Marcello Carlino
Nacque a Pescara, il 12 marzo 1863,da Francesco Paolo e da Luisa de Benedictis. Il padre proveniva da una modesta famiglia, ma, adottato da uno zio benestante, [...] al modello verghiano, che accentua ferinità e violenza sensuale della rappresentazione ed indulge ai forti faceva a proposito de La canzone di Garibaldi, dove "non c'è patria, non c'è popolo, non c'è libertà, niente di quello che compone la figura ...
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CARDUCCI, Giosue
Mario Scotti
Nacque a Valdicastello, frazione di Pietrasanta nella Versilia lucchese, primogenito del dottor Michele e di Ildegonda Celli, il 27 luglio 1835 alle undici di sera. Gli [...] vittorughiana il mito della sacralità della poesia, caro al Foscolo e al Mazzini. La violenza verbale non nascondepiù lo sfogo impotente, perché le parole non sono più sentite come espressione di un risentimento individuale ma come veicolo di una ...
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BOCCACCIO, Giovanni
Natalino Sapegno
Frutto di una libera relazione di Boccaccio, o Boccaccino, di Chellino con una donna di cui nulla sappiamo, nacque, forse a Certaldo, ma più probabilmente a Firenze, [...] prima persona, racconta d'essersi innamorato di una bella vedova, la quale non solo ha respinto le sue profferte, ma si è fatta beffe di altrimenti ricca ed assidua. Notevole per la sua violenza espressiva, ai limiti della caricatura, le lettera al ...
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ARIOSTO, Ludovico
Natalino Sapegno
Nacque a Reggio Emilia l'8 sett. 1474 da Niccolò e da Daria Malaguzzi Valeri. Il ramo degli Ariosti, da cui discendeva il padre, s'era trasferito da Bologna a Ferrara [...] Estensi e tuttora infestata dai briganti e dalla violenza delle fazioni rivali, rimase, salvo qualche scappata a I bis), per l'epigramma sulla fanciulla che vende rose (XXXIII e XXXIV), per non pochi fra gli epitaffi (X e XI, XVI e XVI bis, LV e LV ...
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AMARI, Michele Benedetto Gaetano
Francesco Gabrieli
Rosario Romeo
Nacque a Palermo il 7 luglio 1806 da Ferdinando e Giulia Venturelli, in casa del nonno paterno, di cui gli venne imposto il nome. Mediocre [...] larga e umana giustificazione: perché "vasto è il volume" della terrena violenza e crudeltà, "e tutte le nazioni scrisservi orribilità della medesima stampa e peggiori... Ond'io non vergogno, no di mia gente alla rimembranza del Vespro, ma la dura ...
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MACHIAVELLI, Niccolò
Giorgio Inglese
– Nacque a Firenze il 3 maggio 1469, nel "popolo" di S. Trinita. Era figlio di Bernardo di Niccolò di Buoninsegna, dottore in legge di modesta condizione economica, [...] in lotta per la terra e per le ricchezze. Il popolo, che prima desiderava soltanto di non essere oppresso, poi desiderò anche le «sostanze» dei patrizi; questi le difesero con la violenza, fino al punto in cui le due parti si diedero dei «capi» e si ...
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ARETINO, Pietro
Giuliano Innamorati
Nacque ad Arezzo la notte fra il 19 e il 20 apr. 1492. Intorno all'ambiente familiare ed alla giovinezza dell'A. si hanno poche notizie sicure, le quali pur consentono [...] rivela il suo motivo più autentico nella rassegna mimeticamente burlesca, ma non spensierata, che l'A. in essa compie degli atteggiamenti più tipici della violenza e della inquietudine della vita cortigiana di Roma. Pur nello scoppiettìo continuo ...
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violenza
violènza s. f. [dal lat. violentia, der. di violentus «violento»]. – 1. Con riferimento a persona, la caratteristica, il fatto di essere violento, soprattutto come tendenza abituale a usare la forza fisica in modo brutale o irrazionale,...
violenza domestica
loc. s.le f. Violenza perpetrata nell’ambito familiare o all’interno di una coppia, perlopiù nei confronti di una donna. ◆ Il governo Blair sfodera una nuova arma contro la violenza domestica: il telefonino. Il ministro...