Holland, Agnieszka
Daniela Turco
Regista e sceneggiatrice cinematografica polacca, nata a Varsavia il 28 novembre 1948. Cineasta intimamente segnata dal cinema polacco e dalla scuola praghese che hanno [...] film di culto, segnato da alcune sequenze di esplicita violenza e di accentuato erotismo. Opera metaforica, sospesa tra crudele con cui viene narrata la vicenda di un bambino che un giorno non fa più ritorno a casa e il duro realismo di un fatto di ...
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Taviani, Paolo e Vittorio
Registi e sceneggiatori cinematografici, nati a San Miniato (Pisa) rispettivamente l'8 novembre 1931 e il 20 settembre 1929. Autori di un cinema fertile di implicazioni poetiche [...] eccidio compiuto dai nazisti nella loro città natale; il film non ottenne il visto della censura per motivi di ordine pubblico, mai predicatoria denuncia dell'avidità, della corruzione e della violenza generate nell'uomo dalla sete di denaro e potere ...
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Francesco d'Assisi, san
Chiara Frugoni
Il santo dell'amore per il prossimo e per la natura
Francesco d'Assisi, vissuto nel 13° secolo voleva ripercorrere la vita povera di Cristo e degli apostoli e, [...] dal Sole raggiante che scalda, illumina e porta gioia.
Francesco non si mise mai in urto con la Chiesa. Piuttosto che che allora era sentita come estremamente insolita, perché la violenza e le guerre facevano parte della realtà di ogni giorno ...
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Hoffman, Dustin
Simone Emiliani
Attore cinematografico statunitense, di origine ebraica, nato a Los Angeles l'8 agosto 1937. Sin dagli esordi, seppe imporre un modello antidivistico: si affermò infatti [...] un attore alto e prestante, bensì quella di un interprete non attraente, piuttosto basso, in grado però di imprimere al suo perché parla male di me?) di Ulu Grosbard; la violenza repressa continuamente sul punto di esplodere del matematico di Straw ...
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Scott, Ridley
Lorenzo Esposito
Regista cinematografico inglese, nato a South Shields (Tyne and Wear) il 30 novembre 1937. Esponente di una generazione di registi formatasi in televisione negli anni [...] in Thelma & Louise e nel durissimo corpo a corpo con la violenza della vita militare intrapreso proprio da una donna (Demi Moore) in G. con suggestive scelte visuali certe intrinseche banalità del racconto. E non è un caso che l'opera in cui più S ...
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Dieterle, William (propr. Wilhelm)
Bruno Roberti
Regista e attore tedesco, naturalizzato statunitense, nato a Ludwigshafen am Rhein (Renania-Palatinato) il 15 luglio 1893 e morto a Ottobrunn l'8 dicembre [...] denuncia come Geschlecht in Fesseln (1928), sulla violenza sessuale in un carcere maschile, o ancora riservandosi musical all'avventura, abile nell'orchestrazione degli attori e non alieno da raffinatezze di messinscena, come in A midsummer ...
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Amelio, Gianni (propr. Giovanni)
Gabriella Nisticò
Regista cinematografico, nato a San Pietro Magisano (Catanzaro) il 20 gennaio 1945. Creatore di racconti intimi, a volte minimali, A. ha ripreso la [...] segnato dall'esperienza del riformatorio, che respinge la violenza dell'intervistatore ma che al contempo offre la riletto il romanzo di L. Sciascia, toccando con mano lieve, per non banalizzarlo, un grande tema come il rifiuto della pena di morte. ...
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BARBACOVI, Francesco Vigilio
Carlo Francovich
Nacque a Taio in Val di Non (Trento) il 12 sett. 1738 da famiglia benestante. Dopo aver compiuto gli studi di retorica e di filosofia a Trento e dopo aver [...] al principe-vescovo, uomo di pochi scrupoli e incline alla violenza, e fu perciò costretto a dare le dimissioni dalla carica. versavano allora l'impero e i governi da esso sostenuti. Ciò non impedì che nel 1806, visto l'andamento delle cose, egli ...
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McLaren, Norman
Alfio Bastiancich
Regista scozzese, naturalizzato canadese, del cinema di animazione, nato a Stirling l'11 aprile 1914 e morto a Montréal il 26 gennaio 1987. Artista-artigiano per eccellenza, [...] realizzando per vari organismi (il Guggenheim Museum of Non-Objective Art, la National Broadcasting Corporation, la Peterson), Neighbours (apologo domestico sull'inutilità della violenza, nel quale perfezionò tecnicamente e portò alle massime ...
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BOSELLINI, Carlo
Antonio Rotondò
Nato a Modena il 6 maggio 1764 da Lodovico e Rosa Cioni, s'addottorò in giurisprudenza all'università di Modena nel 1786. Durante un viaggio in Francia e in Inghilterra [...] meno gravosa per i singoli e più redditizia per lo Stato; colpisce, non l'uomo che lavora e produce, ma l'uomo "in riposo" 1810. La polemica si protrasse fino al 1825 con particolare violenza: lo scritto più notevole con cui il B. intese confutare ...
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violenza
violènza s. f. [dal lat. violentia, der. di violentus «violento»]. – 1. Con riferimento a persona, la caratteristica, il fatto di essere violento, soprattutto come tendenza abituale a usare la forza fisica in modo brutale o irrazionale,...
violenza domestica
loc. s.le f. Violenza perpetrata nell’ambito familiare o all’interno di una coppia, perlopiù nei confronti di una donna. ◆ Il governo Blair sfodera una nuova arma contro la violenza domestica: il telefonino. Il ministro...