Repubblica già appartenente alla Iugoslavia, proclamatasi indipendente nel 1992. È formata dalle due regioni fisiche e storiche della Bosnia (➔) e della Erzegovina (➔).
In base agli accordi di Dayton [...] del 1992 sotto il controllo del governo di Izetbegović non rimaneva che il 9% circa del territorio bosniaco IFOR (Implementation Force). Nel febbraio del 1993 la gravità delle violenze commesse (massacri, stupri di massa ai danni delle donne musulmane ...
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Stato dell’Africa orientale, posto immediatamente a sud dell’Equatore e compreso fra l’Uganda a N, la Tanzania a E, il Burundi a S e la Repubblica Democratica del Congo a O.
Il territorio del R. è compreso [...] sui BaTwa e gli Hutu. Sotto l’amministrazione belga non avvennero mutamenti nel quadro etnico: solo in seguito ai conflitti di egemonia del Parmehutu fu caratterizzato da continui soprassalti di violenza contro i Tutsi. Nel 1973 un colpo di Stato ...
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Stato dell’Africa occidentale, affacciato a S sull’Oceano Atlantico e limitato a N dalla Guinea, a NO dalla Sierra Leone, a E dalla Costa d’Avorio: si tratta di confini convenzionali, stabiliti in base [...] , oltre che per gli approvvigionamenti alimentari; tuttavia, non mancano alcuni grandi complessi: un impianto per la esilio lanciò un’offensiva contro Monrovia e la guerra riesplose con violenza fino al 2003, quando Taylor fu costretto all’esilio.
Il ...
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Stato dell’Africa orientale. È compreso fra il Ruanda (a N) la Tanzania (a E e a SE) e la Repubblica Democratica del Congo (a O), da cui lo separa il tratto della fossa tettonica centroafricana occupato [...]
Popolazione
La popolazione – singolarmente densa, non solo per l’Africa, ma in non evitò il conflitto: pur non precipitando il Burundi nel caos della guerra civile e nel genocidio (come accadde in Ruanda), si verificò una escalation di violenza ...
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Stato della Transcaucasia confinante a N con la Georgia e con la Russia, a O con l’Armenia e a S con l’Iran; a E s’affaccia sul Mar Caspio. Il territorio azero è compreso tra il Grande Caucaso a N e il [...] degli idrocarburi, che coinvolgono in delicati equilibri diplomatici non soltanto i paesi della regione (Azerbaigian, Georgia, , represse con violenza dalla polizia, divenne presidente suo figlio Ilham. In un clima di violenza e intimidazione si ...
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Re di Germania e imperatore del Sacro romano impero (Goslar 1050 - Liegi 1106), figlio dell'imperatore Enrico III e di Agnese di Poitiers. Succedette al padre ancora bambino (1056); diventato maggiorenne, [...] richiesta di deporre i vescovi ribelli. Il pontefice non solo non acconsentì, ma l'esortò a collaborare nella riforma dichiarò guerra aperta contro di lui e lo costrinse con la violenza a rinunciare a ogni potere. E., ritiratosi presso il vescovo ...
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Uomo di stato, presidente degli Stati Uniti (Brookline, Massachussets, 1917 - Dallas, Texas, 1963). Figlio del senatore Joseph (Boston 1888 - Hyannisport, Massachusetts, 1969), ricco finanziere di origine [...] 4 giugno 1961 si incontrò con N. Chruščëv) - non poté non ritornare alla vecchia formula dell'equilibrio fra le potenze, nei servizî pubblici e privati. In quest'atmosfera di violenza e intransigenza razzista maturò l'assassinio di K., avvenuto il ...
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Statista (Huntingdon 1599 - Londra 1658). Puritano fervente, figlio di un nobile di campagna moderatamente agiato, deputato al parlamento (1628), vi sostenne con energia e poi, dopo una risolutiva crisi [...] alle riforme amministrative da lui volute, lo sciolse con la violenza, entrando con un corpo di soldati nella Camera; né consiglio che limitava i suoi poteri esecutivi e un parlamento non limitato dal suo veto salvo violazione della costituzione. Fu ...
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Figlio (n. 401 - m. 450) di Arcadio, fu incoronato nel 402 e successe al padre nel 408. Lodato per la sua religiosità, T. promosse (15 febbr. 438) la pubblicazione del grande Codice teodosiano, raccolta [...] nel governo, anche dopo che T. divenne maggiorenne. T. non ebbe molta inclinazione per gli affari di stato, preferendo gli monofisita. L'ultimo atto della sua vita fu la grave violenza da lui perpetrata sul concilio di Efeso (449), detta latrocinio ...
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Figlio (Fermo 1444 - Milano 1476) di Francesco e di Bianca Maria Visconti; assolse per conto del padre missioni diplomatiche presso l'imperatore e il pontefice e combatté in Francia per Luigi XI. Successo [...] a pesanti inasprimenti fiscali, compromettendo la stabilità politica ottenuta. Alcuni suoi eccessi di violenza lo resero inviso a molti, finché non fu assassinato da tre giovani nobili, Gerolamo Olgiati, Andrea Lampugnani e Carlo Visconti, spinti ...
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violenza
violènza s. f. [dal lat. violentia, der. di violentus «violento»]. – 1. Con riferimento a persona, la caratteristica, il fatto di essere violento, soprattutto come tendenza abituale a usare la forza fisica in modo brutale o irrazionale,...
violenza domestica
loc. s.le f. Violenza perpetrata nell’ambito familiare o all’interno di una coppia, perlopiù nei confronti di una donna. ◆ Il governo Blair sfodera una nuova arma contro la violenza domestica: il telefonino. Il ministro...