Strategici, studi
Carlo Jean
Definizione, contenuto e finalità
Gli 'studi strategici' hanno per oggetto il pensiero strategico in senso lato, relativo alla minaccia, all'uso e al controllo della forza [...] sola misura indispensabile al raggiungimento degli obiettivi che si propone (v. Aron, 1969). Un uso eccessivo della violenzanon è solo antieconomico, ma anche controproducente. Induce infatti l'avversario ad irrigidire la sua resistenza e suscita ...
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Ente dotato di potestà territoriale, che esercita tale potestà a titolo originario, in modo stabile ed effettivo e in piena indipendenza da altri enti.
Lo S. può definirsi come organizzazione di una comunità, [...] è naturalmente di garantire la sicurezza della comunità contro ogni violenza interna o esterna.
Anche lo S. di B. Spinoza suo pensiero politico un pensiero politico liberale, è che questo S. non ha in sé il suo fine, perché il fine della sua azione ...
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Il complesso delle attività che si riferiscono alla ‘vita pubblica’ e agli ‘affari pubblici’ di una determinata comunità di uomini. Il termine deriva dal greco pòlis («città-Stato») e sulla scia dell’opera [...] tra il 19° e il 20° sec., soprattutto, ma non solo, all’interno dei regimi democratici. Essi, infatti, hanno costituito M’Bokolo; E. Hobsbawm e T. Ranger); o lo studio della violenza politica (per es., i lavori di M. Taussig sull’America Latina). ...
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Chimica, fisica, tecnica
Termine che, con opportuna specificazione, indica una certa proprietà di un corpo o di un sistema, talvolta con valore soltanto qualitativo, più spesso con una precisa determinazione [...] può e deve ricorrere all’astuzia e alla violenza.
I pensatori liberali, invece, non si pongono dal punto di vista del e dalle loro libertà: ciò che temono di più, in altre parole, non è l’anarchia (cioè l’assenza di p.), ma il dispotismo (l’ ...
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Insieme di dottrine e movimenti che condividono, al di là delle differenze, alcune convinzioni fondamentali, quali l'individualismo radicale sul piano etico-politico, che conduce al rifiuto di ogni forma [...] autoritario.
Il movimento anarchico, in questo senso, ebbe largo sviluppo non solo nella seconda metà del 19° sec., ma anche nei primi - Fronte rivoluzionario internazionale (FAI-FRI, da non confondere con l'acronimo FAI della Federazione anarchica ...
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spazio Sostantivo polisenso che designa in generale un’estensione compresa tra due o più punti di riferimento. Può essere variamente interpretato a seconda che lo si consideri dal punto di vista filosofico, [...] quando ne sia stato allontanato con la violenza. Il moto rettilineo, proprio solo del mondo s. T1 e inoltre comunque si prendano un sottoinsieme chiuso C e un punto x non appartenente a C esistano un intorno di C e un intorno di x tra loro disgiunti ...
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(ebr. Pĕleshet) Regione del Vicino Oriente limitata a O dal Mar Mediterraneo e a N dai contrafforti meridionali del Libano e dell’Antilibano, mentre incerti sono i confini dagli altri lati, nei quali si [...] furono invece i turchi Selgiuchidi, che nel 1076 s’impadronirono stabilmente del paese. Le violenze da essi perpetrate provocarono grande sdegno in Europa e furono non ultima causa delle crociate, che ebbero la P. come principale terreno d’azione. In ...
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Biologia e medicina
Spostamento di una cellula o di un organo dalla sede abituale.
Le cellule migranti (o migratorie o macrofagi), di natura reticolo-endoteliale, hanno notevole importanza nei fenomeni [...] straniero in forma legale, ma poi prosegue il suo soggiorno in maniera non conforme alle norme locali: è questo il caso di individui che e in quella politica, produce anche episodi di violenza razziale; allo stesso tempo, le società contemporanee ...
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Uomo politico statunitense (n. New Heaven, Conn., 1946). Laureatosi nel 1975 presso la Business School della Harvard University (Cambridge, Mass.), B. iniziò l'attività di imprenditore nel settore petrolifero. [...] di Kyoto per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra non sono stati infatti ratificati dagli USA, anche se nel summit sul Katrina (agosto 2005) che, abbattendosi con particolare violenza sulla città di New Orleans, ha causato migliaia ...
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Abū Māzin (tecnonim. di Maḥmūd 'Abbās). - Uomo politico palestinese (n. Safed, ebr. Tzfat, 1935). Eletto presidente dell'Autorità nazionale palestinese (ANP) nel genn. 2005. Esponente dell'ala moderata [...] Gaza, territorio dove Ḥamas saliva al potere con la violenzanon riconoscendo più l’autorità del presidente Abū Māzin. In questo di Māzin, indebolito da correnti interne al partito e non più in grado di costituire una guida rappresentativa e unitaria ...
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violenza
violènza s. f. [dal lat. violentia, der. di violentus «violento»]. – 1. Con riferimento a persona, la caratteristica, il fatto di essere violento, soprattutto come tendenza abituale a usare la forza fisica in modo brutale o irrazionale,...
violenza domestica
loc. s.le f. Violenza perpetrata nell’ambito familiare o all’interno di una coppia, perlopiù nei confronti di una donna. ◆ Il governo Blair sfodera una nuova arma contro la violenza domestica: il telefonino. Il ministro...