Delitto commesso da chiunque usa violenza o minaccia per opporsi a un pubblico ufficiale o a un incaricato di un pubblico servizio, mentre compie un atto di ufficio o di servizio, o a coloro che, richiesti, [...] è il dolo specifico consistente nel fine di ostacolare l’attività pertinente al pubblico ufficio o servizio in atto. Non vale a escludere il dolo l’ignoranza della qualificazione giuridica di pubblico ufficiale che ricopre la persona offesa, quando ...
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Codice (più compiutamente Ley de las Siete Partidas «Legge delle sette parti») promulgato per il regno di Castiglia dal re Alfonso X il Saggio nel 1265, con lo scopo di eliminare la straordinaria varietà [...] . Il privilegio accordato alle fonti giustinianee e canoniche, rispetto al diritto consuetudinario, non ne favorì la buona accoglienza nel popolo, che le respinse con la violenza, tanto che la loro pubblicazione fu a lungo rinviata, e solo con l ...
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crìmine Delitto di particolare efferatezza. Nel diritto penale vigente la figura del c. ha perso la propria autonomia risultando assorbita in quella di delitto, dalla quale si distingue per la sua maggiore [...] appartiene all'uso corrente, non tecnico. Con l'espressione c. di guerra si intendono le azioni disumane commesse nel corso di una guerra in violazione delle norme internazionali regolatrici della violenza bellica.
Approfondimento:
Extraordinary ...
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Azione volta a costringere un individuo a compiere o subire atti sessuali contro la propria volontà, mediante l'uso della violenza o della minaccia. Sotto la spinta del movimento femminista, a partire [...] dagli anni Settanta del Novecento nella maggioranza degli ordinamenti normativi occid. lo s. non è più considerato reato contro la morale, bensì delitto contro la persona. ...
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Genocidio
Mauro Raspanti
(App. III, i, p. 721; v. anche diritti umani, App. II, i, p. 786; minoranze nazionali, App. II, ii, p. 327)
Il termine genocidio è stato spesso utilizzato in modo generalizzante [...] parlano di oltre 800.000 vittime, in gran parte appartenenti alla minoranza tutsi, massacrate selvaggiamente.
Non si trattava, però, di una violenza incomprensibile, legata a odi ancestrali, a guerre tribali, a presunte caratteristiche di un'Africa ...
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Magistratura
Mario Cicala
Magistratura e magistrature
Nell'odierno diritto pubblico italiano con il termine magistratura viene indicato un ufficio oppure (più frequentemente) un complesso coordinato [...] che il potere giudiziario si collochi al di fuori dell'area non della politica in senso ampio e comprensivo (il che è impossibile il 'metodo' sia democratico, cioè senza ricorso alla violenza e alla palese menzogna); la polemica partitica ha infatti ...
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INDIA (A. T., 93-94)
Umberto TOSCHI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Umberto TOSCHI
Egon von EICKSTEDT
Renato BIASUTTI
Ambrogio BALLINI
Alberto PINCHERLE
Umberto TOSCHI
Umberto TOSCHI
Gennaro MONDAINI
Giuseppe [...] Seicelle. Si deve anche aver presente che il monsone non si manifesta come un vento violento, ché, anzi, prima ancora che se ne avverta il giungere, con subita violenza scroscia quella che è, scientificamente parlando, la manifestazione accessoria ...
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OLANDA
Claudia MERLO
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Jan-Pieter Marie LAURENS de VRIES
Pino FORTINI
Adriano H. LUIJDJENS
Luigi CHATRIAN
Carlo DE ANGELIS
Anna Maria RATTI
Carlo TAGLIAVINI
Gerard [...] più potente del paese, la Hondsbossche Zeewering.
La violenza dei flutti e la presenza delle dune determina una non offre alcun riparo ai territorî interni, che, ove l'uomo non intervenisse a difenderli, rimarrebbero liberamente aperti alla violenza ...
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MATRIMONIO (fr. mariage; sp. matrimonio; ted. Ehe; ingl. marriage)
Raffaele CORSO
Carlo Alfonso NALLINO
Ugo Enrico PAOLI
Arturo Carlo JEMOLO
Luigi GALVANI
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Israele ZOLLER
Emilio ALBERTARIO
È [...] e ratto figurato; quello rappresentato dall'uso vero della violenza fra le opposte parti, e questo dall'uso fittizio alla fedeltà verso il marito. È norma eccezionale di Sparta (se non è caduto in equivoco Senofonte che la riferisce) che il marito, ...
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MACEDONIA (gr. classico Μακεδονία; lat. Macedonia; pronunzia loc. Makedonia; A. T., 75-76, 82-83)
Giuseppe CARACI
Pietro ROMANELLI
Secondina Lorenzina CESANO
Angelo PERNICE
Adriano ALBERTI
Paola [...] rispondente al carattere e alle tradizioni delle popolazioni, e che troppo si prestava alle violenze dei pochi, nelle cui mani era concentrato il potere, non potesse durare: più volte i Romani dovettero intervenire per risolvere questioni sorte fra ...
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violenza
violènza s. f. [dal lat. violentia, der. di violentus «violento»]. – 1. Con riferimento a persona, la caratteristica, il fatto di essere violento, soprattutto come tendenza abituale a usare la forza fisica in modo brutale o irrazionale,...
violenza domestica
loc. s.le f. Violenza perpetrata nell’ambito familiare o all’interno di una coppia, perlopiù nei confronti di una donna. ◆ Il governo Blair sfodera una nuova arma contro la violenza domestica: il telefonino. Il ministro...