FOSCARINI, Pietro
Roberto Zago
, Secondogenito di Renier di Michiel, del ramo di S. Agnese, e della sua seconda moglie Elisabetta Morosini, nacque a Venezia il 17 genn. 1578.
Dal matrimonio, celebrato [...] .
Era scoppiata nel frattempo in tutta la sua devastante violenza la peste e il F., che continuava con immutata a quella, più elevata, de supra nel 1641 e nel 1648 - ma non andò oltre un terzo posto e una sola volta, lasciando l'interrogativo sul ...
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GIROLAMI, Raffaello
Vanna Arrighi
Nacque a Firenze l'8 marzo 1472 da Francesco di Zanobi e dalla prima moglie di questo, Maddalena di Iacopo Mazzinghi, morta prima del 1485.
I Girolami erano un'antichissima [...] al suo inserimento nell'attività mercantile, la formazione del G. non si limitò alla scuola di abbaco ma dovette comprendere anche lo apertamente in disordini di piazza e isolati episodi di violenza. Al pericolo incombente di attacco e di saccheggio ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Filippo Vassalli
Giovanni Chiodi
Al di là dei cospicui contributi in campo romanistico e civilistico, Filippo Vassalli, per spessore culturale, rientra nel novero delle menti eccezionali capaci di rilevare [...] tempo un giudizio lusinghiero, benché, «sotto la specie di un omaggio alla storia» esso avesse finito piuttosto «per compiere una violenza alla medesima, non curando gli schemi nuovi che il pensiero s’è creato in quasi un secolo e mezzo di tormento ...
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MANZONI (Manzù), Giacomo
Grazia Maria Fachechi
Nacque a Bergamo il 22 dic. 1908 da Antonio, calzolaio e sacrestano a Sant'Alessandro in Colonna (quando il futuro papa Giovanni XXIII vi diceva messa [...] Gregorio VII e, nella fascia sottostante, la Morte per violenza, Giovanni XXIII in preghiera (aggiunto dopo la morte del il suo corpo modellato in varie pose e grandezze. Ma non meno interessanti appaiono altre tematiche come il Cestino di frutta ( ...
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CENCIO (Cintius, Cinchius, Quintus, Crescentius)
Lorenzo Baldacchini
Di ragguardevole famiglia romana (suo padre fu praefectus Urbis anteriormente al 25 aprile del 1051), nacque nella prima metà del [...] senatores", come li definiva s. Pier Damiani, tra i quali non pochi erano i risentimenti per il peso sempre maggiore che andava venir inserito molto bene nel clima di intimidazione e di violenza, che caratterizzò, in Roma, il periodo compreso fra la ...
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LOMBARDO-RADICE, Giuseppe
Franco Cambi
, Nacque a Catania il 24 giugno 1879 (ma fu registrato all'Ufficio di stato civile in ritardo, sotto la data del 28 giugno) da Luciano Lombardo, modesto impiegato, [...] vita a generazioni nuove di italiani, tenute lontane "dalla violenza e dalla retorica" (Cives, 1983).
Nel 1931 si Prezzolini, lo stesso Gentile, Caviglia, L. Razza, il provvedimento non ebbe seguito.
Tra le ultime opere del L. va ricordata Pedagogia ...
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CORNER, Girolamo
Renzo Derosas
Nacque il 20 ott. 1562 da Giorgio di Girolamo e da Elena Contarini di Giustiniano; ebbe un fratello, Marco (1565-1583), ed una sorella, che fu badessa nel monastero di [...] i suoi riflessi politici - era l'egemonia da costoro esercitata, col ricatto e la violenza, su di ogni strato sociale: sul popolo minuto, soggetto ad ogni sorta di angherie, non meno che sui ceti mercantili e artigiani, altrove nerbo della resistenza ...
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INFESSURA, Stefano
Arnold Esch
Nacque a Roma verso il 1440 da Giovanpaolo, di ragguardevole famiglia romana del rione Trevi.
Il nonno paterno, Lello di Lorenzo, è spesso nominato nei protocolli notarili [...] Tommasini, p. 54). Infatti l'I. vede agire nel Porcari non solo una vaga idea di libertà, ma anche un pratico senso al., Città del Vaticano 1986, pp. 305-315; P. Cherubini, Tra violenza e crimine di Stato: la morte di Lorenzo Oddone Colonna, ibid., pp ...
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PANIGAROLA, Girolamo
Vincenzo Lavenia
PANIGAROLA, Girolamo (in religione Francesco). – Nacque il 6 gennaio 1548 a Milano dai nobili Gabriele ed Eleonora Casati.
Ultimo di quattro fratelli, fu battezzato [...] bando gli fu dato «per altre cause aromatiche et da non mettere in carta» (forse la sua sussurrata omosessualità); e il 2007), 3, pp. 331-351; C. Zwierlein, Fame, violenza e religione politicizzata: gli assedi nelle guerre confessionali (Parigi 1590 ...
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DELLA TORRE, Lucio
Gino Benzoni
Primogenito di Sigismondo di Carlo e della nobile veneziana Cecilia Mocenigo, nacque nel 1696, probabilmente nel castello avito di Villalta, e fu subito immesso in un'atmosfera [...] e nella zona di Noale ove aveva un palazzo, "violenze gravi contro la vita e sostanze dei sudditi".
Radunata attorno e persino s'impiega nella "compreda" del fisco. Ma il lavoro non gli si addice e ben presto l'abbandona. Lasciato da Rosalba, ...
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violenza
violènza s. f. [dal lat. violentia, der. di violentus «violento»]. – 1. Con riferimento a persona, la caratteristica, il fatto di essere violento, soprattutto come tendenza abituale a usare la forza fisica in modo brutale o irrazionale,...
violenza domestica
loc. s.le f. Violenza perpetrata nell’ambito familiare o all’interno di una coppia, perlopiù nei confronti di una donna. ◆ Il governo Blair sfodera una nuova arma contro la violenza domestica: il telefonino. Il ministro...