COLOCCI (Colocci Vespucci), Adriano
Sergio Anselmi
Nacque a Iesi il 7 sett. 1855 dal marchese Antonio e da Enrichetta Vespucci, discendente dalla famiglia fiorentina del navigatore Amerigo.
I Colocci, [...] cadde il progetto della legione italiana, alla quale, per la verità, non molti avevano creduto.
Rientrato a Roma, il C. riuscì a far in continua contraddizione con se stesso, che respinge la violenza stupida ("le truppe furono portate al fuoco, coi ...
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Pelagio II
Claire Sotinel
Nato a Roma da una famiglia di origine germanica, forse gota, come suggerisce il nome del padre Vnigildus, P. succedette a Benedetto I, dopo una vacanza di quasi quattro mesi, [...] mise in luce quanto fosse errata l'analisi di Pelagio II. Non solo il vescovo di Aquileia rifiutava di entrare in comunione con i basilica per condurli con la forza a Ravenna. Con la violenza e la minaccia dell'esilio, Smaragdo obbligò i prigionieri a ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Francesco Mario Pagano
Carla De Pascale
Il pensiero di Pagano, giurista, filosofo, letterato, esponente fra i più rilevanti dell’Illuminismo meridionale, merita di essere preso in esame dalla nostra [...] l’ostilità del fronte conservatore ebbe modo di manifestarsi con violenza. Per parte sua, Pagano aveva fin da allora oltre che di una sana economia. La decadenza ha inizio non appena si instauri qualche elemento di dispotismo; di lì allo strapotere ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Gaetano Mosca
Pierpaolo Portinaro
Gaetano Mosca, professore di diritto pubblico e studioso di scienza politica, è il caposcuola di quella che da lui è stata denominata dottrina della classe politica [...] , passata dalla teoria alla prassi con l’esperimento sovietico, non solo non ha eliminato la tradizionale e insopprimibile divisione tra governanti e governati (semplicemente sostituendo con la violenza una nuova classe politica alla vecchia) ma ha ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Paolo Sarpi
Adriano Prosperi
L’opera di Paolo Sarpi come storico e come politico rappresentò il più alto contributo intellettuale italiano dell’età della Controriforma offerto alla riflessione europea [...] del Senato e il trasferimento di beni immobili a persone ecclesiastiche; e non vennero liberati dal carcere e rilasciati al foro ecclesiastico due abati colpevoli di gravi reati di violenza. Donà, da poco eletto doge, si trovò davanti alla minaccia ...
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GRISI
Roberto Staccioli
Famiglia di cantanti e ballerine.
Carlotta nacque a Visinada, in Istria, il 28 giugno 1819. Mostrata una precoce attitudine per la danza, entrò nella scuola del teatro alla Scala [...] un bel naso e una bocca dolce […]. È molto tranquilla, distinta e non affettata nei modi. Le ho parlato ed essa mi ha risposto in modo sacerdotessa c'era passione, bellezza, rabbia trattenuta, violenza sublime, minaccia e lacrime, amore e collera. ...
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GIULIANO, Balbino
Roberto Pertici
Nacque a Fossano (Cuneo) il 4 genn. 1879, da Angelo, insegnante nella scuola secondaria, morto prematuramente, e da Angelina Cerignasco. Non ebbe una carriera scolastica [...] su L'idea religiosa di Marsilio Ficino (Cerignola 1904), il G. non esitava a compiere un illuminante parallelo fra Ficino e Annie Besant (Garin, e il mito dell'azione diretta, per cui la violenza, che era stata utilissima contro le roccaforti "rosse ...
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LEONE, Sergio
Valerio Caprara
Nacque a Roma il 3 genn. 1929 da Vincenzo, in arte Roberto Roberti, apprezzato e prolifico "direttore artistico" del cinema muto, e da Edvige Valcarenghi, attrice col nome [...] a cogliere lo snodo strutturale dell'impostazione del L., quel senso di "lotta continua" esistenziale che non vuole celebrare tout court il culto della violenza, ma semmai esprimere il suo modo di vedere la cognizione del dolore e l'accettazione del ...
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MALIPIERO, Pasquale
Franco Rossi
Figlio di Francesco di Fantino, del ramo di S. Severo, nacque a Venezia verso il 1392.
Negli Arbori, M. Barbaro gli attribuisce cinque fratelli (Girolamo, Domenico, [...] di Durazzo, ritenuto responsabile di ripetuti episodi di violenza carnale perpetrati nel corso del suo reggimento a lassivo, et nel suo tempo poche cosse degne di memoria seguite se non le feste publiche che forno fatte sopra la piaxa di San Marcho ...
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CASTELLANI, Castellano
Claudio Mutini
Figlio di Pierozzo e di Ginevra di Pancrazio d'Empoli, nacque a Firenze nel 1461. La famiglia apparteneva a un ramo collaterale - ed economicamente debole - dei [...] dalla personalità aggressiva del frate, dalla violenza, che si diceva ispirata, della sua è la scrittura stessa che parla da un cartello appeso al muro del cimitero, ma non v'è dubbio che l'uso della prima persona e l'appello rivolto al lettore (" ...
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violenza
violènza s. f. [dal lat. violentia, der. di violentus «violento»]. – 1. Con riferimento a persona, la caratteristica, il fatto di essere violento, soprattutto come tendenza abituale a usare la forza fisica in modo brutale o irrazionale,...
violenza domestica
loc. s.le f. Violenza perpetrata nell’ambito familiare o all’interno di una coppia, perlopiù nei confronti di una donna. ◆ Il governo Blair sfodera una nuova arma contro la violenza domestica: il telefonino. Il ministro...