Poeta (Reggio nell'Emilia 1474 - Ferrara 1533), figlio di Niccolò e Daria Malaguzzi Valeri. È il maggiore poeta italiano dell'epica cavalleresca. Nel 1516 uscì la prima edizione dell'Orlando furioso, poema [...] . Dopo tre anni tornò a Ferrara e non ebbe altre molestie: si costruì una casa non ne alterano però il tono, giovano anzi a dargli maggior risalto. Tutto fluisce come per naturale virtù su una corrente larga e tranquilla, senza mai sforzo o violenza ...
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Nome assunto da Joseph Ratzinger (Marktl am Inn, Baviera, 1927 - Città del Vaticano 2022) dopo la sua elezione papale. Entrato in seminario nel 1939, dal 1946 al 1951 ha studiato filosofia e teologia a [...] con il mondo ebraico e con quello islamico, e con i non credenti. Anche in vista del dialogo interreligioso B. XVI ha Paleologo condannava la diffusione della fede mediante la violenza. Tra i testi del pontificato particolare importanza rivestono ...
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Re di Germania e imperatore del Sacro romano impero (Goslar 1050 - Liegi 1106), figlio dell'imperatore Enrico III e di Agnese di Poitiers. Succedette al padre ancora bambino (1056); diventato maggiorenne, [...] richiesta di deporre i vescovi ribelli. Il pontefice non solo non acconsentì, ma l'esortò a collaborare nella riforma dichiarò guerra aperta contro di lui e lo costrinse con la violenza a rinunciare a ogni potere. E., ritiratosi presso il vescovo ...
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Uomo di stato, presidente degli Stati Uniti (Brookline, Massachussets, 1917 - Dallas, Texas, 1963). Figlio del senatore Joseph (Boston 1888 - Hyannisport, Massachusetts, 1969), ricco finanziere di origine [...] 4 giugno 1961 si incontrò con N. Chruščëv) - non poté non ritornare alla vecchia formula dell'equilibrio fra le potenze, nei servizî pubblici e privati. In quest'atmosfera di violenza e intransigenza razzista maturò l'assassinio di K., avvenuto il ...
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Statista (Huntingdon 1599 - Londra 1658). Puritano fervente, figlio di un nobile di campagna moderatamente agiato, deputato al parlamento (1628), vi sostenne con energia e poi, dopo una risolutiva crisi [...] alle riforme amministrative da lui volute, lo sciolse con la violenza, entrando con un corpo di soldati nella Camera; né consiglio che limitava i suoi poteri esecutivi e un parlamento non limitato dal suo veto salvo violazione della costituzione. Fu ...
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Scrittore statunitense (n. New York 1936). Figura centrale della narrativa postmoderna americana, è acuto osservatore della società che lo circonda, raccontata nelle sue opere attraverso i media, la religiosità, [...] , contro cui l'unica forma di difesa sembra restare quella, desolatamente autodistruttiva, della follia e della violenza fine a sé stessa. Non diversa l'atmosfera di Underworld (1997; trad. it. 1999), ponderoso sommario e bilancio quanto mai negativo ...
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Fava, Giuseppe (Pippo). – Giornalista e scrittore italiano (Palazzolo Acreide, Siracusa, 1925 - Catania 1984), vittima della mafia. Laureatosi in Giurisprudenza nel 1947 presso l’Università di Catania, [...] uomo, 1956; La violenza, 1969; Il proboviro, 1972; Bello bellissimo, 1974; L'ultima violenza, 1983), sceneggiatore ( N. Santapaola ed A. Ercolano, mentre gli esecutori materiali non sono mai stati identificati. Tra le numerose opere ispirate alla ...
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Regista cinematografico (Calanda, Aragona, 1900 - Città di Messico 1983), uno dei maggiori della storia del cinema. I primi tre film sono tre punti di riferimento obbligati: Un chien andalou (1929), sorta [...] fare i conti con le esigenze commerciali della produzione locale, non rinunciando però mai a una sostanziale dignità, e riuscendo periodo un capolavoro come Los olvidados (I figli della violenza, 1950), il significativo Ensayo de un crimen (Estasi ...
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Figlio (n. 401 - m. 450) di Arcadio, fu incoronato nel 402 e successe al padre nel 408. Lodato per la sua religiosità, T. promosse (15 febbr. 438) la pubblicazione del grande Codice teodosiano, raccolta [...] nel governo, anche dopo che T. divenne maggiorenne. T. non ebbe molta inclinazione per gli affari di stato, preferendo gli monofisita. L'ultimo atto della sua vita fu la grave violenza da lui perpetrata sul concilio di Efeso (449), detta latrocinio ...
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Poitier 〈pu̯àatiei〉, Sidney. - Attore e regista cinematografico statunitense (Miami 1927 - Los Angeles 2022); esordì nel 1946 a Broadway, dove nel 1959 ottenne un personale successo con A raisin in the [...] profondamente onesti e umani: Blackboard jungle (Il seme della violenza, 1955); Edge of the city (Nel fango della nigger (2006). Ha diretto anche diversi film (Buck and the preacher, Non predicare... spara!, 1971; Stir crazy, 1980; Ghost dad, 1990). ...
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violenza
violènza s. f. [dal lat. violentia, der. di violentus «violento»]. – 1. Con riferimento a persona, la caratteristica, il fatto di essere violento, soprattutto come tendenza abituale a usare la forza fisica in modo brutale o irrazionale,...
violenza domestica
loc. s.le f. Violenza perpetrata nell’ambito familiare o all’interno di una coppia, perlopiù nei confronti di una donna. ◆ Il governo Blair sfodera una nuova arma contro la violenza domestica: il telefonino. Il ministro...