– Nacque a Torino il 31 marzo 1899 da Carlo, ingegnere, ufficiale del genio, pioniere dell’aviazione in Italia, e da Celeste Malvano, entrambi di origine ebraica.
Lo zio di Celeste, Giacomo Malvano, fu [...] ricordi». Il saggio del 1972 ribadisce e precisa quel giudizio: non «l’espressione della volontà popolare», non «la creazione spontanea delle masse», bensì «uno dei più grandi atti di violenza che la storia ricordi, la imposizione d’una nuova forma ...
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BARBERINI, Antonio
Alberto Merola
Ultimogenito di Carlo e Costanza Magalotti, nacque a Roma il 4 ag. 1607. Aveva dunque soltanto venti anni quando, il 7 febbr. 1628, il pontefice Urbano VIII, suo zio, [...] di Savoia, con il Collalto e lo Spinola. Ma la situazione non era tale che si potesse arrivare ad una pace su basi puramente diplomatiche che sovente diedero luogo a scandali e atti di violenza - come mntinuamente segnalavano gli Avvisi di Roma e le ...
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CENA, Giovanni
Piero Craveri
Nacque a Montanaro (Torino) il 12 gennaio del 1870, in una famiglia povera, da Gioanni, tessitore, e Maddalena Biletta, giornaliera agricola; numerosi i fratelli. La miseria [...] era il senso della ribellione misto al timore della violenza, all'appello continuo ai sentimenti e alla ragione. vita dura degli uomini pesa sulla mia come un pesante gioco; io non mi sento più la libertà di essere solo" mi è parso particolarmente ...
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FACTA, Luigi
Giuseppe Sircana
Nacque a Pinerolo (Torino) il 13 sett. 1861 da Vincenzo e da Margherita Falconetto.
La volontà del padre, avvocato e procuratore legale, desideroso di trasferire quanto [...] in materia di ordine pubblico e qui, ad onta delle dichiarazioni, esso si rivelò del tutto incapace a contrastare la violenza fascista, non solo sul piano militare ma persino su quello istituzionale. Di fronte al sistematico assalto dei fascisti alle ...
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GUIDO da Velate
Anna Maria Rapetti
Rampollo di una famiglia della nobiltà rurale di estrazione capitaneale insediata nel territorio di Varese, nacque presumibilmente nel primo quarto del sec. XI.
Non [...] pontefice, lo accusò di essere stato eletto simoniacamente. Papa Niccolò II non diede alcun seguito alle accuse, fece anzi sedere G. alla sua sempre più intransigente dei patarini, la crescente violenza degli scontri, il collegamento del movimento ...
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COMANDINI, Alfredo (Antonio)
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Faenza il 4 dic. 1853 da Federico e da Clementina Bonini, istitutrice privata. Battezzato come Antonio, avrebbe più tardi preso il nome Alfredo.
Dei [...] e definiva in un rifiuto dichiarato della violenza e in una accettazione della monarchia, mentre stimava, ma dal quale fu indotto a prendere le distanze nel 1888 non sopportando di vederlo ancora legato ad un modello di Sinistra diverso da quello ...
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MASCAGNI, Donato
Sandro Bellesi
Figlio del muratore Matteo e di Agnoletta Donati (Baldinucci), nacque probabilmente a Firenze intorno al 1570; fu introdotto in giovane età allo studio della pittura [...] passaggi luministici che sembrano abbattersi, quasi con violenza, sui volti e sui corpi, accentuando, allogate al M. dopo un primo incarico affidato a due allievi, non meglio specificati, di Ligozzi (Goldenberg).
Databile come termine ante quem al ...
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CORRADINI, Pietro Marcellino
Luisa Bertoni
Nacque a Sezze (ora prov. Latina) il 2 giugno del 1658 da Torquato, che era di famiglia originaria di Reggio Emilia, e da Porzia Ciamariconi. Compì alla Sapienza [...] concreti solo nel 1741.
Nel 1731 scoppiò con estrema violenza il conflitto con Carlo Emanuele III.
Fermo sostenitore XIII. Sotto il suo breve pontificato il C., che era datario, non partecipò ad avvenimenti di rilievo. Nel 1724 fu tra i papabili del ...
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SCIASCIA, Leonardo
Paolo Squillacioti
– Primo di tre fratelli, nacque l’8 gennaio 1921 a Racalmuto, da Pasquale (1887-1957) e da Genoveffa Martorelli (1898-1979), seguito da Giuseppe (1923-1948) e Anna [...] il fermento culturale strideva con il clima di violenza determinato da una mafia dedita al lucroso traffico della da suscitare, insieme con le adesioni, accese discussioni alle quali Sciascia non si sottrasse. Fu così per Il contesto e Todo modo, poi ...
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BASSI, Ugo (Giuseppe)
Maria Luisa Trebiliani
Nacque a Cento (Ferrara) il 12 ag. 1801 da Luigi, impiegato d'ordine nelle dogane, e da Felicita Rossetti. Fu battezzato col nome di Giuseppe, che egli poi, [...] questo suo nuovo atto di indisciplina nei confronti dei superiori, sostenendo di non voler lasciare solo il Gavazzi, di cui era necessario temperare l'irruenza e la violenza del linguaggio.
Sembra che da questo momento la Congregazione dei barnabiti ...
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violenza
violènza s. f. [dal lat. violentia, der. di violentus «violento»]. – 1. Con riferimento a persona, la caratteristica, il fatto di essere violento, soprattutto come tendenza abituale a usare la forza fisica in modo brutale o irrazionale,...
violenza domestica
loc. s.le f. Violenza perpetrata nell’ambito familiare o all’interno di una coppia, perlopiù nei confronti di una donna. ◆ Il governo Blair sfodera una nuova arma contro la violenza domestica: il telefonino. Il ministro...