GENTILI, Alberico
Angela De Benedictis
Nacque il 14 genn. 1552 a San Ginesio, nel Maceratese, da Matteo, medico, e da Lucrezia Petrelli, entrambi di nobile famiglia.
La fanciullezza e l'adolescenza [...] poiché volto a vantaggio di persone che favorendo i propri interessi non danneggiavano altri. Era il dolus officiosus, cioè un ufficio svolto la inopportunità politica e per la inutilità della violenza come rimedio alla tirannide. Il diritto di ...
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ERCHEMPERTO
Massimo Oldoni
Di questo monaco cassinese del sec. IX, scrittore e poeta in latino, la cui opera cronistica è stata a buon diritto definita dalla Westerbergh "the chief historical source [...] nome dei suoi genitori, il rango sociale della famiglia cui appartenne. Non conosciamo né l'epoca né il luogo in cui entrò in religione, E c'è anche la certezza ch'egli capisca la violenza irrazionale di tutto questo. Ecco, allora, perché tante ...
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CAMPANA, Dino
Alberto Asor Rosa
Nacque a Marradi (Faenza) il 20ag. 1885 da Giovanni, maestro elementare, e da Fanny Luti, casalinga benestante. Dopo aver frequentato il ginnasio inferiore presso il [...] . Quando apparve evidente che l'Aleramo, nonostante la dedizione, che la spinse a sopportare da lui per un certo periodo violenze e percosse, non era in grado di compiere il miracolo, il C. le si rivoltò contro con tutto l'astio di un'anima che ...
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FONSECA PIMENTEL, Eleonora de
Cinzia Cassani
Nacque a Roma il 13 genn. 1752 da Clemente e Caterina Lopez de Leon. Era dunque giovanissima quando, nel luglio del 1760, al tempo della massima tensione [...] non sopravvisse che otto mesi e due successive gravidanze, interrotte per i maltrattamenti subiti e per il clima di violenza i quali, si disse, vi era stato un errore. La F. non figurava in questo elenco; ma due giorni dopo giunse la richiesta di ...
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COSTA, Orazio
Paolo Puppa
Nacque a Roma il 6 agosto 1911 da Giovanni, professore di lettere e studioso di storia, di origini dalmate, direttore della rivista protestante Bilychnis, e da Caterina Giovangigli [...] cui quest’ultimo lo incarna, così come la regia per lui era «recitativa» non «decorativa» (Saturno, 2001, p. 78), cioè sempre basata sulla violenza coreografica dell’allestitore. Infatti, sin dagli anni ’40, sulla scia dell’esperienza accumulata ...
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ALESSANDRO III, papa
Paolo Brezzi
Il nome proprio di questo futuro pontefice era Rolando, figlio di un Ranuccio, senese. Il suo primo biografo, il cardinale Bosone, non dice nulla sulla famiglia; invece [...] re normanno Guglielmo; risalendo l'Italia meridionale a tappe e non senza qualche triste vicenda, giunse il 22 nov. 1165 alle trasporto della salma al Laterano diede luogo ad una scena di violenza con lancio di pietre e sputi contro la bara da parte ...
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ALMIRANTE, Giorgio
Giuseppe Parlato
La nascita e gli studi
Nacque a Salsomaggiore (Parma) il 27 giugno 1914. Il padre, Mario, regista e doppiatore, era figlio e nipote d’arte: suo padre, Nunzio, era [...] pena di morte ai renitenti alla leva. In realtà, Almirante non aveva firmato il bando ma solo la sua trasmissione alle prefetture espansiva del Partito: in primo luogo, la violenza della sinistra extraparlamentare, che colpì molti giovani missini ...
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CORRADO IV, re dei Romani, di Sicilia e di Gerusalemme
Gerhard Baaken
Nacque il 25 (o il 26) aprile del 1228 ad Andria in Puglia, secondogenito dell'imperatore Federico II e di Iolanda di Brienne, figlia [...] che nel 1245 C. IV raggiunse la maggiore età, Federico II non intervenne quasi più nel governo del regno di Germania.
Al momento i contrasti si riaccesero con tutta la loro precedente violenza. Il passaggio del procuratore del regno, l'arcivescovo ...
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BALDUCCI, Ernesto
Maria Paiano
Nacque a Santa Fiora (Grosseto) il 4 agosto 1922 da Luigi, minatore, e Domenica Pasqualini. Alla sua nascita fece seguito quella delle sorelle Agnese, Maria e Beppina. [...] cui è possibile l’impossibile era per lui «un segreto da testimoniare, non un argomento per le dialettiche culturali». (E. Balducci, Le ragioni della Parallelamente nelle omelie negava che la violenza potesse costituire uno strumento di giustizia ...
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Nacque a Forlì il 16 sett. 1841 da Carlo e da Francesca Ghinassi. Affidato dopo la morte del padre a uno zio di sentimenti ultraliberali, Gaetano Ghinassi, il F. visse un'adolescenza tranquilla fino al [...] quello di Poggio Mirteto, che lo elesse nel 1897. In realtà a espellerlo dalla sua città non era stato l'elettorato ma le intimidazioni continue e la violenza che nel 1895 aveva colpito a morte un altro deputato "trasformista", L. Ferrari.
Pur senza ...
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violenza
violènza s. f. [dal lat. violentia, der. di violentus «violento»]. – 1. Con riferimento a persona, la caratteristica, il fatto di essere violento, soprattutto come tendenza abituale a usare la forza fisica in modo brutale o irrazionale,...
violenza domestica
loc. s.le f. Violenza perpetrata nell’ambito familiare o all’interno di una coppia, perlopiù nei confronti di una donna. ◆ Il governo Blair sfodera una nuova arma contro la violenza domestica: il telefonino. Il ministro...