Nelle religioni monoteistiche, essere supremo, concepito e spesso adorato universalmente come eterno, creatore e ordinatore dell’Universo. Nelle religioni politeistiche, ciascuno degli esseri venerati [...] (via negationis o anche teologia negativa o apofatica), ossia pensando e dicendo quello che non è. Si contrappone a essa l’altra tendenza che, senza negare la trascendenza di D., ritiene che di lui e dei suoi attributi l’uomo possa pensare e ...
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Particolare forma di pensiero, che non segue regole fisse né legami logici, ma si presenta come riproduzione ed elaborazione libera del contenuto di un’esperienza sensoriale, legata a un determinato stato [...] Raffrontando l’i. agli atti intenzionali, Sartre sottolinea il fatto che il contenuto di essa non corrisponde necessariamente a un oggetto trascendente, ma rimane esclusivamente nell’ambito della coscienza. La dottrina dell’i. presenta sviluppi anche ...
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Filosofia
Nel linguaggio filosofico, lo stato di ogni realtà in quanto è tale, o, in senso specifico, lo stato della realtà che può essere oggetto di un’esperienza sensibile.
E. ed essenza
Nella storia [...] la posizione assoluta di un oggetto. Nella filosofia hegeliana l’e. non è più opposta all’essenza, di cui è l’apparire, l’ K. Jaspers, il quale concepisce l’e. come rapporto al trascendente (das Umgreifende, il «Tutto-avvolgente», cioè il fondo dell’ ...
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Disciplina psico-fisiologica indiana basata su una vasta gamma di tecniche ascetiche. Lo y. cosiddetto classico costituì uno dei sistemi filosofici indiani, strettamente collegato al Sāṃkhya (➔); tuttavia, [...] il cosmo individuato, che insieme si trasfigurano così nell’Universo trascendente.
Nello schema dello y. classico, è previsto per il conseguire poteri fisici eccezionali (siddhī) che, se non subordinati al samādhi, costituiscono per l’asceta il ...
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Filosofo (n. Alessandria circa 30 a. C. - m. circa 45 d. C.), autorevole rappresentante della comunità ebraica di Alessandria. Il suo pensiero si sviluppò come interpretazione allegorica della Tōrāh attraverso [...] Dio (che è il Dio biblico, concepito come principio trascendente l'universo fisico di cui pure è anima e intelletto) corpo e da ogni attività sensibile (ψυχή), ma non può giungere al suo fine se non è investito dallo spirito (πνεῦμα) di Dio (identico ...
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Filosofo francese (Digione 1861 - Aix-en-Provence 1949), prof. di filosofia all'univ. di Aix (1907-27), socio straniero dei Lincei (1947). Nella sua prima e fondamentale opera, Action (1893; trad. it. [...] nel primo come sua giustificazione. L'esigenza dell'infinito è esigenza dell'unità trascendente di Dio. Partito dal proposito di cogliere nell'azione tutto l'uomo, non restringendosi a quell'aspetto particolare che è il pensiero, B. considera invece ...
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Concetto basilare del pensiero religioso e filosofico cinese, espressione di una ‘primarietà’ o ‘centralità’ assoluta nell’ambito dell’universo e della realtà. Il valore iniziale della parola è quello [...] in cui è sistemato il pensiero cinese) è l’assoluto non manifesto che è alla base del Grande Uno (Tai Yi) da cui hanno origine tutte le cose; questo carattere assolutamente trascendente si conserva nella concezione taoistica (➔ taoismo) che pone il d ...
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VICO, Giambattista
Fausto Nicolini
Filosofo, storico, giureconsulto e critico letterario.
1. Primi anni (1668-1686). - Terzultimo degli otto figliuoli di Antonio, figlio d'un contadino maddalonese e [...] prime, ossia in guisa diretta, immediata e, per conseguenza, soprannaturale o trascendente. Ma c'era proprio bisogno di ricorrere, anche in questo caso, alla trascendenza, e non bastava riconoscerla, da buon credente, nella natura e nelle sue leggi ...
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Con tale termine (in tedesco Entmythologisierung) R. Bultmann (v. App. III, 1, p. 271) ha indicato - per la prima volta in uno scritto programmatico (Offenbarung und Heilsgeschehen) pubblicato a Monaco [...] dettata da preoccupazioni ermeneutiche e non sistematiche. Mito, infatti, è per Bultmann tutto ciò che, in generale, mira a esprimere con immagini e linguaggio di carattere mondano una realtà trascendente; esso è perciò di natura essenzialmente ...
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Filosofo, nato a Milano il 19 ottobre 1894, morto ivi il 3 dicembre 1956. Combattente nella prima guerra mondiale, prima come ufficiale di cavalleria, poi come aviatore, fu ferito in combattimento aereo [...] che, in polemica con il neohegelismo italiano, chiamava "trascendente", in quanto volto a cogliere i molteplici aspetti dell' sua ricerca perviene a un "neo-trascendentalismo", che non solo teorizza una indefinita molteplicità di io trascendentali, ma ...
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trascendente
trascendènte agg. [dal lat. transcendens -entis, part. pres. di transcendĕre «trascendere»]. – 1. In filosofia (in contrapp. a immanente), detto di termine che specifica il carattere di ciò che è al di là di un limite, soprattutto...
trascendenza
trascendènza s. f. [der. di trascendente]. – 1. In filosofia, la condizione o la proprietà di essere trascendente, di esistere al di fuori o al di sopra di un’altra realtà (è, in questa accezione generale, l’opposto di immanenza,...