. La teoria dei corpi (astratti) costituisce uno dei capitoli più profondamente studiati dell'algebra moderna (v. in questa App.); essa ha avuto origine da una celebre memoria di E. Steinitz del 1910, [...] perciò un invariante che si dice il "grado di trascendenza" di É rispetto a K.
In base ai risultati indici maggiori di ν, sia:
Ma, inversamente, se è soddisfatta la [5], non è detto che la successione converga verso un elemento di K. Si dimostra però ...
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FRAZIONE (ted. anche Bruch)
Ettore BORTOLOTTI
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Se in una classe di grandezze, fra loro omogenee (v. grandezza), si prefissa una di esse, che indicheremo con U, come unità, e un'altra grandezza A è [...] una frazione, i cui termini sono primi fra loro, cioè non hanno divisori comuni all'infuori di 1. Quest'ultima frazione in frazione continua di un numero trascendente con la notevole formula, attribuita a W. Brounker,
Non è nota la strada che condusse ...
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WIELAND, Christoph Martin
Vittorio Santoli
Letterato, nato ad Oberholzheim nei dintorni di Biberach (Svevia) il 5 settembre 1733, morto a Weimar il 20 gennaio 1813. Natura sensibile, trascorse la sua [...] 1752 al 1760, prima in casa Bodmer, poi come precettore, non uscì fondamentalmente dalla cerchia del Bodmer, del Klopstock, di Platone interpretato in senso moralistico e trascendente. Soltanto dopo il suo ritorno a Biberach (dove divenne senatore e ...
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Della vita di Antonello conosciamo i dati essenziali. Egli nacque a Messina dallo scultore Giovanni di Michele degli Antonii. Sua madre si chiamava Garita, Margherita. La prima notizia relativa all'attività [...] per la loro forma cilindrata.
Appunto qui s'intende che l'esasperazione formale di A. altro non è se non un freno magnifico, fatto d'ideale trascendente, alle violente emozioni provocate dalla realtà fisica e psichica. E poiché quanto più fervida e ...
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L'assoluto, in senso empirico, è ciò che è per sé pensato, non in relazione ad altro, anche se in altri rapporti è condizionato o relativo; in senso gnoseologico è ciò che necessariamente è da riconoscere: [...] di sopra di ogni differenza ed opposizione finite, rivelantesi attraverso di esse, non condizionato dalle forme del conoscere finito, assolutamente trascendente, pensato solo come concetto limite, inconoscibile nella sua natura o metagnostico. Donde ...
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Gli scritti che vanno sotto il nome di Dionigi Areopagita, primo vescovo di Atene e discepolo di S. Paolo, a cui si accenna negli Atti (XVII, 34), dal Rinascimento in poi hanno dato luogo a laboriose discussioni. [...] , anzi definisce ogni uno e molteplice: senza l'uno non vi è molteplicità, ma senza la molteplicità può esistere l'uno (De div. nom., XIII, 2). Questo motivo dell'uno come causa trascendente di tutte le cose ricorre tanto spesso nel pensiero dell ...
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GIOVANNI PAOLO II, papa (card. Karol Wojtyla)
Giuseppe Alberigo
Nato a Wadowice (Polonia) il 18 maggio 1920 e morto nella Città del Vaticano il 2 aprile 2005. Primo papa non italiano dell'epoca moderna [...] un elevato livello di autonomia. Da parte sua G. P. ii non è intervenuto nella vita della Chiesa con atti di segno innovatore e di tra fede e morale e l'imprescindibilità di una morale trascendente, sino a sostenere che la pratica della verità morale ...
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Filosofo positivista, nato a Montpellier il 19 gennaio 1798, morto a Parigi il 5 settembre 1857. Di famiglia cattolica e realista, dopo aver frequentato il liceo e il politecnico a Montpellier, si recò [...] nel 1833, era stato nominato ripetitore di analisi trascendente e di meccanica razionale ed esaminatore dei candidati spiritualismo. La scienza del mondo oggettivo è astratta e falsa se non viene riferita (e qui è un altro senso del suo relativismo ...
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TELESIO, Bernardino
Guido Calogero
Naturalista e filosofo, nato a Cosenza nel 1509, ivi morto ai primi d'ottobre del 1588. Primogenito di sette figli (un fratello, Valerio, fu barone di Castelfranco [...] vi sia interpretata iuxta propria principia, cioè secondo "principî insidenti in essa medesima, ad essa proprî", e non estranei, per la loro trascendenza, al suo ambito ontologico. Tali sono, dal punto di vista della critica del T., i principî che ...
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Con tale termine (in tedesco Entmythologisierung) R. Bultmann (v. App. III, 1, p. 271) ha indicato - per la prima volta in uno scritto programmatico (Offenbarung und Heilsgeschehen) pubblicato a Monaco [...] dettata da preoccupazioni ermeneutiche e non sistematiche. Mito, infatti, è per Bultmann tutto ciò che, in generale, mira a esprimere con immagini e linguaggio di carattere mondano una realtà trascendente; esso è perciò di natura essenzialmente ...
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trascendente
trascendènte agg. [dal lat. transcendens -entis, part. pres. di transcendĕre «trascendere»]. – 1. In filosofia (in contrapp. a immanente), detto di termine che specifica il carattere di ciò che è al di là di un limite, soprattutto...
trascendenza
trascendènza s. f. [der. di trascendente]. – 1. In filosofia, la condizione o la proprietà di essere trascendente, di esistere al di fuori o al di sopra di un’altra realtà (è, in questa accezione generale, l’opposto di immanenza,...