SOLŽENICYN, Aleksandr Isaevič
Domenico Caccamo
Scrittore russo, nato a Kislovodsk (Caucaso) l'11 dicembre 1918; premio Nobel per la letteratura nel 1970. Entrambi i genitori avevano origini rurali (i [...] penetrabile dal pensiero occidentale. La via del progresso non è unica e non passa per l'adozione del modo di vita e individuali. Nella denuncia del sistema d'informazione e del conformismo generalizzato, la critica di S. sembra incontrarsi con ...
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GIUDIZIARIO, ORDINAMENTO (XVII, p. 307; App. I, p. 676; II, 1, p. 1060)
Lucio Galterio
La VII disposizione transitoria e finale della Costituzione stabilisce che le norme sull'o. g. vigente continuino [...] al 1978.
Ora se il nuovo sistema ha garantito l'indipendenza del giudice salvandolo dal conformismo e dalla preoccupazione e angoscia del concorso, non ha però evitato il livellamento, in quanto le cosiddette promozioni automatiche senza i dovuti ...
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KANTOR, Tadeusz
Biancamaria Mazzoleni
Pittore e regista teatrale polacco, nato a Wielopole (Cracovia) il 6 aprile 1915, morto a Cracovia il 6 dicembre 1990. Iscrittosi nel 1939 all'Accademia di Belle [...] volontà di espressione e d'interpretazione.
Denunciando il conformismo del teatro contemporaneo, ristretto, scolastico, provinciale, del 1963 − K. presenta il suo teatro Cricot 2 non come un terreno di esperienze pittoriche trasferite sulle scene, ma ...
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Manacorda, Mario Alighiero
Mauro Laeng
Pedagogista e storico della cultura e dell'educazione, nato a Roma il 9 dicembre 1914; figlio dello storico della scuola Giuseppe (1876-1920), è stato esponente [...] marxisti Il principio educativo in Gramsci: americanismo e conformismo (1970). Ha pubblicato in seguito vari saggi storici un'opera volontariamente e amabilmente provocatoria, Perché non possiamo non dirci comunisti (1997), l'autore ripercorre ...
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TROISI, Dante
Serena Andreotti Ravaglioli
Scrittore e magistrato, nato a Tufo (Avellino) il 21 aprile 1920, morto a Roma il 2 gennaio 1989. Laureatosi in giurisprudenza a Bari, subito partì volontario [...] delle miserie umane del mondo della giustizia. Il libro, di forte rottura con il conformismo di allora, procurò a T. un procedimento disciplinare, che tuttavia non lo distolse dall'affrontare nuovamente le stesse tematiche in I bianchi e i neri (1965 ...
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SAVIANE, Giorgio
Giuseppe Antonio Camerino
Scrittore, nato a Castelfranco Veneto il 16 febbraio 1916. Benché la sua attività narrativa risalga ad anni precedenti, le sue prime opere appaiono rispettivamente [...] L'inquisito) in cui già si mostra autore non facilmente riconducibile agli schemi più frequentati dalla letteratura , 15 aprile 1973; R. Tanturri, in La linea del conformismo, Padova 1973; G. Manacorda, in Letteratura italiana. I contemporanei ...
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SZABÓ, István
Gian Luigi Rondi
Regista del cinema ungherese, nato a Budapest il 18 febbraio 1938. Gli si deve quello slancio di rinnovamento e di rinverdimento che, a partire dagli anni Sessanta, ha [...] giovani è trasferito in un'atmosfera rarefatta, senza nessun conformismo narrativo e ai limiti, anzi, dell'impressionismo. sullo schermo molto più i pensieri e i sentimenti segreti che non i fatti e le azioni esteriori. Secondo questi princìpi, anche ...
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LEIGHTON, Robert
Florence M. G. Higham
Arcivescovo di Glasgow, nato nel 1611, morto nel 1684. Figlio di Alessandro L. che nel 1630 sotto Carlo I era stato crudelmente punito dalla "Court of High Commission" [...] politica. Temperamento mistico, uomo di animo mite, egli non incuteva fiducia agli estremisti di qualsiasi specie. Suo fratello orrore che gli ispiravano i metodi violenti usati nell'imporre il conformismo, ma fu indotto dal re Carlo a rimanere, e dal ...
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Nakagami, Kenji
Maria Teresa Orsi
Scrittore giapponese, nato a Shingū (Wakayama) il 2 agosto 1946, morto a Tokyo il 12 agosto 1992. Cresciuto in una comunità di burakumin (letteralmente "gente di villaggio", [...] ricorda Keibetsu (1992, Il disprezzo), un ulteriore attacco al conformismo della società giapponese, e Izoku (post., 1993, Razze tema delle minoranze (Coreani, Ainu, Burakumin), ipotizzando non la soluzione di una loro assimilazione bensì quella di ...
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LEWIS, Sinclair (XXI, p. 23)
Scrittore americano, morto a Roma il 10 gennaio 1951.
L'attività letteraria del L. continuò, anche se non progredì, nell'ultimo ventennio della sua vita. Con Ann Vickers (New [...] due romanzi, Prodigal parents (ivi 1938) e Bethel Merriday (ivi 1940) nei quali L. si allontana ancora di più dal conformismo del pensiero americano corrente. Con Gideon Planish (ivi 1943) e Cass Timberlane; a novel of husbands and wives (ivi 1945 ...
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conforme
confórme agg. e avv. [dal lat. tardo conformis «di forma uguale», comp. di con- e forma «forma»]. – 1. agg. a. Che ha forma uguale o simile: riproduzione plastica in tutto c. al vero; ritratto poco c. al modello; copia c., nel linguaggio...
conformita
conformità s. f. [dal lat. tardo conformĭtas -atis]. – 1. L’essere conforme, corrispondenza, somiglianza: c. di gusti, d’idee fra due persone; c. di un risultato alle previsioni; la giustizia consiste nella c. dell’intelletto e...