Parte variabile del discorso che la tradizione grammaticale classica interpretava e definiva come la categoria che ha la funzione di sostituire il nome, ma che in effetti assolve la più vasta funzione [...] a flessione nominale, ad avere una loro declinazione che non sia semplice distinzione fra singolare e plurale; così, per es., al nominativo io si oppongono me per il compl. oggetto in posizione forte e dopo preposizione, mi per il compl. di termine e ...
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Sedicesima lettera dell’alfabeto latino. linguistica Nell’alfabeto fenicio indicava una consonante enfatica, e ha conservato questo valore negli alfabeti semitici. Accolta nell’alfabeto greco primitivo [...] quali corrisponde a un certo messaggio convenzionale. Fra i più usati sono i seguenti: QRA (qual è il vostro nominativo?, oppure: il mio nominativo è ...); QRK (mi ricevete bene?, oppure: vi ricevo bene). Alcune di queste sigle sono talora usate, nel ...
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LINGUISTICA
Alberto Zamboni
(XXI, p. 207; App. II, II, p. 210; IV, II, p. 344)
Il tratto prevalente dell'ultimo decennio è dato dall'accentuazione della dialettica tra l'approccio di carattere formale [...] assolutivamente e nel verbo valori di transitività), distinzione poi oscurata nell'indoeuropeo ricostruito in cui si oppone invece nominativo, che marca in modo univoco il soggetto, ad accusativo. È più probabile tuttavia, in base al ventaglio ...
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di Christoph Schwarze
I clitici (dal gr. klíno «flettersi») costituiscono una categorie di parole variegata, caratterizzate essenzialmente dal fatto di essere brevi o brevissime (monosillabe o bisillabe); [...] pronomi clitici e pronomi liberi. L’asimmetria consiste negli aspetti seguenti:
(a) mentre non ci sono pronomi clitici di caso nominativo, esistono i pronomi liberi soggetto io, tu, egli e ella;
(b) mancano controparti libere per ne e il ci locativo ...
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Il vocativo è un elemento nominale (1) o più raramente pronominale (2) che serve a richiamare l’attenzione di un destinatario rivolgendogli la parola, e a identificarlo selezionandolo fra diversi possibili [...] – non ho paura di te, ladro di biciclette (Benni 19887: 55).
Nell’➔italiano standard il vocativo è espresso dal caso nominativo (Mazzoleni 1995: § 2.1), ma questo fatto si osserva solo con i pronomi di seconda persona singolare perché anche nella ...
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Presso i grammatici greci, ogni particolarità accessoria che appare nella realizzazione di un suono nella parola, indipendentemente dall’articolazione essenziale di esso: intonazione, aspirazione, quantità [...] a t, r, s, l; l’abbreviazione in età imperiale della o finale della 1ª persona singolare del presente indicativo e del nominativo singolare dei temi in -on- (tipo regio).
Nel flusso delle parole formanti il verso, il contatto reciproco dà luogo a ...
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SOSTRATO (o substrato)
Benvenuto Terracini
Con questo termine alcuni linguisti designano le tracce della lingua originaria mantenute da un gruppo etnico nell'adottare un'altra lingua di maggior prestigio. [...] lingue in simbiosi (per es., fra le due desinenze -ae ed -as di cui il latino volgare disponeva per il nominativo plur. della prima declinazione femminile, il galloromano ha preferito -as che coincideva con la corrispondente desinenza gallica) sino a ...
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Un paradigma è l’insieme delle forme di una parola (tecnicamente, un lessema). Sono esempi di paradigma le forme che prende un verbo nella coniugazione, un pronome, un aggettivo e un nome nella declinazione.
I [...] produrre le forme flesse di nomi con caratteristiche simili. Ad es., il dativo plurale di un lessema le cui forme del nominativo e del genitivo singolare sono tabulă e tabulae sarà tabulīs (così come rosīs), mentre il genitivo plurale di un lessema ...
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HITTITI (XVIII, p. 510)
Walter BELARDI
Hittito geroglifico. - Con questa espressione (anche ittito o eteo geroglifico) si intende designare la lingua usata nelle iscrizioni che sono redatte in scrittura [...] il luvio e la lingua di questi geroglifici esistono differenze (per es., il luvio ha -nzi e -nza rispettivamente al nominativo e all'accusativo plurale del genere comune laddove il geroglifico ha -ai in entrambi i casi), dopo la decifrazione, si sono ...
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Scienza indiana. La scienza nella cultura indiana
Frits Staal
La scienza nella cultura indiana
Il concetto di scienza e la classificazione delle scienze
Per designare le conoscenze sistematiche indiane [...] punto di partenza è il soggetto della regola, vale a dire l'elemento che è sostituito e che quindi è espresso dal caso nominativo. Gli usi metalinguistici degli altri tre casi sono enunciati da tre metaregole (ibidem, 1.1.49, 66 e 67) che riguardano ...
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nominativo
agg. e s. m. [dal lat. nominativus, der. di nominare «nominare»]. – 1. agg. a. Che vale a nominare, che ha l’effetto di nominare; è com. soprattutto nell’espressione caso n. o, assol., nominativo s. m. (dal lat. nominativus [casus],...
nomina
nòmina s. f. [der. di nominare]. – 1. L’atto di nominare qualcuno, o il fatto di essere nominato, a un ufficio, a una carica: atto, decreto, lettera di n.; n. in prova, n. definitiva; carica di n. presidenziale, ministeriale, che viene...