In genere, si dice di ente geometrico che non sia né parallelo né perpendicolare a un altro ente geometrico. Nell’uso comune, in cui manca di solito il riferimento ad altro ente, s’intende che l’obliquità [...] Caso o. Nella terminologia della grammatica classica (lat. casus obliquus), ogni caso della flessione nominale e pronominale che non sia nominativo (e il vocativo, quando la forma di questi due sia identica), il quale è detto retto, cioè fondamentale ...
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In grammatica, l’elemento (particella o parola) posto dopo una parola a indicare la relazione grammaticale o sintattica di questa con altre parole della frase. Il cum latino è preposizione in cum illis [...] servono a formare una nuova declinazione nelle lingue neo-indiane, nel tocario, nell’armeno moderno ecc. (in persiano baccè «ragazzo» nominativo, ma baccèrā accusativo; ū goft «egli disse», ma ūrā goftam «gli dissi»). Numerose sono le p. nelle lingue ...
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sigma Diciottesima lettera dell’alfabeto greco (maiuscolo Σ, minuscolo σ), corrispondente alla consonante latina s. fisica La lettera Σ indica la particella elementare, più specificamente iperone (barione [...] categoria formale, della formante s. (s in altre lingue): aoristo sigmatico (es., gr. ἔ-λυ-σ-α da λύ-ειν «sciogliere»); nominativo sigmatico (es., gr. λύκος «lupo», lat. lup-u-s), contrapposto a quello asigmatico, cioè formato senza il morfema -s (es ...
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Diritto
Si chiama c. fortuito qualunque accadimento che renda inevitabile il verificarsi di un evento, costituendo l’unica causa efficiente di esso. Non ha valore concreto la distinzione tra c. fortuito [...] ), sei il latino (i precedenti più l’ablativo) che in latino volgare si riducono a due (un c. retto, l’antico nominativo, e un c. obliquo che riassume le funzioni di tutti gli altri casi), quattro il germanico mantenutisi nel tedesco moderno. L ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] latino in -ī: lupi < lupī. I nomi femminili della I declinazione hanno una -e che potrebbe continuare tanto il nominativo -ae quanto l’accusativo -ās (per palatalizzazione di a provocata da -s ovvero attraverso *-ai; Lausberg 19762: II, § 594 ...
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Linguistica
Dialetto n. Dialetto localizzato nel Nord-Ovest della Francia, intorno a Caen e Rouen. Vanta una letteratura più antica di quella propriamente francese. In seguito alla conquista dell’Inghilterra [...] om, -on, in luogo di -ons nella 1ª plurale (disom per disons); l’uso, antico, dell’accusativo in luogo del nominativo.
Zoologia
Razza n. (o anglonormanna) Razza di cavalli discendente da quelli del tipo germanico, condotti in Normandia alla fine del ...
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L’accusativo preposizionale (detto anche oggetto preposizionale) è il fenomeno, diffuso in diverse parlate italiane e in varie aree romanze, per cui il complemento oggetto (➔ oggetto, costituito tanto [...] a las noches «i giorni seguono le notti»
(31) visitamos a Valencia «visitiamo Valencia»
In rumeno, dove un caso nominativo-accusativo si oppone a un genitivo-dativo, l’accusativo preposizionale è obbligatorio con i nomi propri (32), con i pronomi ...
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Le varietà italo-albanesi (arbëresh) sono parlate in 50 comunità (di cui 41 sedi comunali), distribuite in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia (fig. 2). Gruppi albanofoni [...] determinativa, accordata anche in caso, come negli esempi (2) a., (2) b. e (2) c. di Greci, con l’aggettivo mað «grande»:
(2) a. nominativo vaz-a a mað-a / trimm-i i maθ
b. accusativo vaz-an a mað-a / trimm-in a maθ
c. oblique vaz-ǝs ...
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Linguista statunitense, nato a St. Paul (Minnesota) il 9 agosto 1929. Ha studiato alle università del Minnesota e del Michigan, dove ha conseguito il PhD nel 1961. Docente prima alla Ohio State University [...] sintattiche, come soggetto e oggetto (che possono essere manifestate dall'ordine delle parole, dalle desinenze casuali, come nominativo, accusativo, dativo, ecc., o da sintagmi preposizionali), con un numero molto limitato di funzioni semantiche o ...
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L’analisi logica potrebbe essere definita come quel tipo di analisi tradizionalmente incentrata sull’identificazione delle funzioni nella frase semplice: fondamentalmente del ➔ soggetto e del predicato [...] l’accordo tra soggetto e predicato, in latino (e in molte altre lingue) con un caso dedicato, il nominativo. Dunque, indipendentemente dalle sue caratteristiche semantiche e distribuzionali, in italiano il soggetto ha la caratteristica peculiare di ...
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nominativo
agg. e s. m. [dal lat. nominativus, der. di nominare «nominare»]. – 1. agg. a. Che vale a nominare, che ha l’effetto di nominare; è com. soprattutto nell’espressione caso n. o, assol., nominativo s. m. (dal lat. nominativus [casus],...
nomina
nòmina s. f. [der. di nominare]. – 1. L’atto di nominare qualcuno, o il fatto di essere nominato, a un ufficio, a una carica: atto, decreto, lettera di n.; n. in prova, n. definitiva; carica di n. presidenziale, ministeriale, che viene...