NEOPOSITIVISMO (App. III, 11, p. 235)
Paolo Filiasi Carcano
R. Carnap e l'eredità del positivismo logico. - Il n. nel senso stretto della parola (come, cioè, quel movimento di logica e filosofia della [...] , N. Goodman, appare invece molto vicino a Quine, al quale viene spesso accomunato sotto la generica qualifica di nominalismo. Ma la sua posizione è caratterizzata piuttosto da un marcato relativismo gnoseologico, messo a fuoco nella sua opera, Fact ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Marsilio da Padova
Gregorio Piaia
Sarebbe oggi ingenuo non riconoscere il sovraccarico teorico e ideologico cui le dottrine di Marsilio furono sottoposte nel secondo Ottocento e in buona parte del Novecento, [...] viene utilizzata l’attrezzatura concettuale di Aristotele, mentre la vasta e composita realtà dell’impero, in cui rientrano almeno nominalmente anche i Comuni e le Signorie d’Italia, esige che sia posta in primo piano la figura del principans ovvero ...
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Ermeneutica
Hans-Georg Gadamer
di Hans-Georg Gadamer
Ermeneutica
sommario: 1. L'ermeneutica nell'antichità. 2. L'ermeneutica nell'età moderna. □ Bibliografia.
1. L'ermeneutica nell'antichità
Come spesso [...] tipologia. Lo strumento concettuale della tipologia, in verità, è legittimabile soltanto collocandosi in una posizione di estremo nominalismo; senonché, persino l'ascetico radicalismo nominalistico di Max Weber aveva i suoi limiti, e fu integrato ...
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Il Rinascimento. Il contesto culturale e istituzionale
Cesare Vasoli
Il contesto culturale e istituzionale
La crisi politica e religiosa europea tra Trecento e Quattrocento
Tracciare un quadro sintetico [...] Sacro Romano Impero, ottenne invece i territori ereditari, oltre al Regno di Boemia e a quello, poco più che nominale, d'Ungheria.
La suddivisione dei domini asburgici era l'implicito riconoscimento dell'impossibilità di governare un simile coacervo ...
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Ontologia
SSofia Vanni Rovighi
di Sofia Vanni Rovighi
Ontologia
sommario: 1. Il termine. 2. Dalla logica all'ontologia. a) Brentano. b) Husserl. c) Heidegger. d) Hartmann. 3. La neoscolastica. a) Garrigou-Lagrange. [...] universali è un problema sul quale, come su molti altri, il pensiero di Russell è mutato: da un ‛platonismo' iniziale a un nominalismo (v. Russell, 1927; tr. it., pp. 62-63).
Ma il problema degli universali è solo uno dei problemi ontologici che si ...
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Scienza indiana. Il pensiero indiano
Raffaele Torella
Il pensiero indiano
Una 'filosofia' indiana?
I diversi modi in cui nel tempo si è articolata questa domanda e le risposte date a essa sono da inquadrare, [...] che tendono a restare annidati nel tessuto del testo; è spesso soltanto la peculiarità della loro forma ‒ una frase nominale molto sintetica e relativamente avulsa dal contesto ‒ che consente di metterli allo scoperto. Testi che a un'attenta analisi ...
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nominalismo
s. m. [der. di nominale]. – 1. Nella storia della filosofia, dottrina che considera i concetti generali e universali semplici nomi senza alcuna corrispondenza nella realtà oggettiva costituita tutta di individui: l’universale è...
nominale
agg. [dal lat. nominalis, der. di nomen -mĭnis «nome»]. – 1. Del nome, come categoria grammaticale: suffissi n., quelli che servono alla formazione del nome; declinazione o flessione n., appartenente alla categoria del nome inteso...