I numerali sono considerati l’espressione simbolica dei numeri (ovvero delle entità che si usano per contare, classificare, accumulare, raggruppare) nel linguaggio (Pannain 2000; Gvozdanović 20062: 736). [...] Corbett 20062: 730), che in italiano comprende ➔ aggettivi, ➔ nomi e ➔ pronomi:
(1) ho appena finito di leggere un quindi associati ai fenomeni di ➔ numero grammaticale.
In italiano sono invariabili, a eccezione di uno, che varia secondo il ➔ genere ...
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L’interiezione (lat. interiectio «atto di gettare in mezzo») è una categoria di parole (tradizionalmente, una parte del discorso) invariabili con il valore di frase, usata per esprimere emozioni o stati [...] ellittiche, hanno assunto il valore di frase intera (Poggi 1995: 413). Possono derivare da aggettivi (bravo!, giusto!), nomi (peccato!, animo!, cazzo!), avverbi (bene!, fuori!) o verbi (zitto!, guarda!).
Le funzioni delle interiezioni improprie sono ...
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Non è facile dare una definizione di analisi grammaticale. L’espressione potrebbe infatti riferirsi ed essere utilizzata a buon diritto per qualunque tipo di analisi, cioè di esame o osservazione minuziosa, [...] denominare alcuni tratti e opzioni: solitamente genere e numero per nomi, articoli, aggettivi, talvolta pronomi; modo, tempo, persona e connessa denominazione delle parti variabili e invariabili del discorso. Tale esercizio, assegnato e ...
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La composizione è un procedimento morfologico che permette di formare parole nuove (➔ neologismi) combinando insieme due (o più) morfemi lessicali invece che una parola e un affisso (➔ affissi), come accade [...] destra.
Si possono distinguere tre tipi di composti formati da due nomi in relazione al tipo di rapporto tra i costituenti:
(a) cui il membro nominale è al plurale, il composto è invariabile: uno, due poggiapiedi.
Si tratta di composti esocentrici ...
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grammatica
Franco De Renzo
Le norme che regolano una lingua
Nell'opinione di molti la grammatica rappresenta una parte dello studio della lingua, spesso fatta di faticosi esercizi o di regole da imparare [...] hanno sia il genere sia il numero, in inglese sono invariabili: libri rossi si dice red books e sedie rosse red e "inanimato") e Aristotele, che distinse due classi di parole: i nomi e i verbi. Ma è ai filosofi stoici, in particolare a Crisippo ...
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Le congiunzioni sono elementi invariabili del discorso (➔ parti del discorso) che uniscono (lat. coniunctio, da coniungĕre «unire insieme») due elementi sintattici: elettivamente due frasi; nel caso delle [...] di esplicitare la relazione, non demandandone l’interpretazione a un generico rimando testuale, si è affermato il ricorso a nomi predicativi (è il caso di a fine che > affinché, dove il nome fine qualifica esplicitamente la relazione transfrastica ...
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Si dicono prefissoidi una serie di morfemi con significato lessicale che non possono occorrere da soli (tecnicamente, morfemi lessicali legati; ➔ morfologia), perlopiù di origine greca o latina, del tipo [...] bicicletta e cine- da cinematografo.
I prefissoidi corrispondenti ad accorciamenti possono diventare nomi autonomi (auto, chemio, bici, flebo, moto), normalmente invariabili, ed essere talvolta utilizzati in composti in cui l’ordine degli elementi è ...
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La flessione è l’ambito della morfologia che riguarda le diverse forme che una stessa parola può avere secondo il contesto in cui è usata. Si differenzia dalla ➔ derivazione, che invece riguarda la formazione [...] singolare e plurale tramite la modifica del solo affisso, mantenendo invariato il morfema lessicale (person-a / -e; cfr. l’accordo di genere e numero di aggettivi e articoli con i nomi: una casa luminosa). Si parla invece di ➔ reggenza quando la ...
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INDEFINITI, AGGETTIVI
Gli aggettivi indefiniti sono aggettivi ➔determinativi che indicano qualcuno o qualcosa in modo generico e indeterminato.
A seconda del significato si possono suddividere in quattro [...] un qualche dubbio, una qualche soluzione
• Con i nomi al plurale si usa alcuni
qualche momento / alcuni momenti ’uno vale l’altro)
Qualunque, qualsiasi, qualsivoglia sono sempre invariabili, e possono accompagnarsi a un nome plurale solo se lo ...
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Sono ambigeneri le parole che possono essere usate sia al maschile sia al femminile senza che si modifichi la forma del suffisso flessivo (➔ genere):
(1) il nipote / la nipote
(2) il giornalista / la giornalista
(3) [...] formano il plurale interno in -i, ma che al plurale femminile sono invariabili (i capistazione, le capostazione).
Possono essere ricondotti al fenomeno dei nomi ambigeneri alcuni ipocoristici come Ale, Alex (per Alessandro / Alessandra), Fede (per ...
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plurale
agg. e s. m. [dal lat. pluralis, der. di plus pluris «più»]. – Che si riferisce a più persone o cose, che indica o esprime il concetto della molteplicità. È termine usato esclusivam. in linguistica e grammatica, in quanto costituisce...
nome
nóme s. m. [lat. nōmen, da una radice comune a molte altre lingue indoeuropee (sanscr. nā̆ma, armeno anum, ittita lāman, gr. ὄνομα, got. namo, paleoslavo imę, albanese emër, ecc., forme certamente affini ma il cui rapporto non è sempre...