Insegnante e stenografo (Jihlava, Moravia, 1835 - Vienna 1914). Applicò alla lingua italiana il sistema stenografico ideato da F. X. Gabelsberger. Fu stenografo alla dieta dalmata all'atto della sua costituzione [...] (1861). Il sistema Gabelsberger-Noë fu adottato in Italia come sistema di stato nel 1928. ...
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(ebr. Yāfet) Nella Bibbia, figlio di Noè, fratello di Sem e Cam. La benedizione impartitagli da Noè costituì la fortuna delle stirpi che secondo Genesi X, 2-5 discendono da lui: Cimmeri, Medi, Ioni.
Il [...] termine iafetico fu usato, prima del costituirsi della glottologia come scienza, per indicare, in base alla tradizione biblica, in senso etnologico e linguistico molto vago, il complesso delle lingue e ...
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Denominazione di carattere etnico e linguistico derivata dalla Bibbia (discendenti di Cam, figlio di Noè, in riferimento alla tavola dei popoli del cap. 10° della Genesi), per indicare un insieme vasto [...] ed eterogeneo di popolazioni africane, accomunate dalla pratica dell’allevamento e dalla presenza di gerarchie sociali definite. Si supponeva che questi gruppi fossero giunti dal Caucaso e avessero avuto ...
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Con riferimento alla nozione di discendenza generazionale che il termine ''famiglia'' implica, la locuzione f. l. fa riferimento a gruppi di lingue che risultino in qualche modo imparentate fra loro (v. [...] discendenza patrilineare trova la sua prima formulazione in alcuni passi del Genesi (capp. 10 e 11): dai tre figli di Noè, Sem, Cam e Jafet, discesero le generazioni umane successive al Diluvio, in particolare ab his divisae sunt insulae gentium in ...
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Semiti Gruppo linguistico del Vicino Oriente che in origine occupava la regione compresa fra i monti Tauro e Antitauro a nord, l’altopiano iranico a est, l’Oceano Indiano a sud, il Mar Rosso e il Mediterraneo [...] designare le lingue parlate dalle popolazioni che un passo biblico (Genesi 10, 21-31) fa discendere da Sem, figlio di Noè. Dalle lingue passò in seguito a indicare anche i gruppi umani che le parlano, assumendo un valore etnologico e antropologico ...
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stenografia Scrittura manuale più breve della grafia alfabetica, realizzata con segni particolari e opportune norme abbreviative della parola e della frase, allo scopo di consentire una trascrizione più [...] di P.F. Molina (1797), cui seguirono quelli di E. Amanti (1809), F. Delpino (1819), A. Milanesio (1819); nel 1863 E.C. Noë (1835-1914) adattò alla lingua italiana il sistema di Gabelsberger, che si impose rispetto all’adattamento del sistema Pitman ...
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Linguista di nazionalità osseta (K'obi, Azerbaigian, 1900 - Mosca 2001); ha dedicato la sua vasta opera di oltre 200 titoli alla linguistica caucasica, iranica e generale. Accademico delle Scienze dell'URSS, [...] V. M. Gusalov, Vladikavkaz; vol. I, Religija. Fol'klor. Literatura (Religion, folklore, literature), 1990; vol. II, Obshcheeisravnitel'noe yazykoznaniye (General and historical linguistics), 1995.
in his honor Aktual'nye problemy iranistiki i teorii ...
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ACCENTO, ACUTO O GRAVE
Gli accenti acuto e grave sono i due accenti grafici usati nell’italiano contemporaneo.
• L’accento acuto, posto sulle vocali e e o, indica che queste devono essere pronunciate [...] qualche altro caso
viceré, nontiscordardimé
– si deve usare l’accento grave quando la vocale si pronuncia aperta
è, cioè, tè, caffè, bebè, Noè, karatè
• Nel caso in cui la vocale finale sia o, l’accento è sempre grave, perché in italiano la o finale ...
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Malgrado l’enorme diffusione mondiale di singoli tipi di giochi, in particolare del cruciverba, solo in Italia l’assieme dei giochi enigmistici ha dato vita a una tradizione continuativa, e solo in Italia [...] (4) attore = teatro
grissino = signorsì
calendario = locandiera
pepita d’oro = doppiatore
calendario = l’Arca di Noè
caso fortuito = fatto curioso
l’Arca di Noè = l’ora di cena.
(c) Antipodo: una parola o espressione ne genera un’altra qualora la sua ...
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La lingua e la scuola
Luca Serianni
Prima dell’Unità l’interesse dei vari Stati per l’istruzione era complessivamente modesto. Nel segmento iniziale, quello dell’asilo infantile, si registra addirittura [...] del Carducci nell’immaginario dei lettori. In altri casi tornano utili modi che arieggiano l’oralità, anche toscanamente becera («Nòe, nòe, caro Regaldi!», «E guà!»: pp. 518, 1013), ricorrendo a fonosimboli vari («Zi! zi! Ahi che voglia di starnutire ...
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noe
nòe avv. – Forma rafforzata di no, d’uso pop. (soprattutto in Toscana) con tono enfatico, o seccato, oppure iron. e spreg., nelle risposte (cfr. sie).
arca
s. f. [lat. arca, dal tema di arcēre «contenere»]. – 1. a. Mobile, usato spec. nell’età antica e nel medioevo, a forma di cassa: di uso sacro, come quelle, talora preziose per materia e per lavoro, destinate a conservare le reliquie,...