Non c’è niente di più umano della scelta, un concetto trasversale che di taglio attraversa tutti i livelli di realtà della nostra esistenza assumendo connotazioni via via diverse.Compare già multiforme [...] una facile risposta è stato dominio delle religioni, sopravvissute allo scientismo, all’Illuminismo, al razionalismo e perfino a Nietzsche. La domanda da farsi a questo punto è: riescono ancora a resistere nel tecno-capitalismo del ventunesimo secolo ...
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Nella sua autobiografia Friedrich Nietzsche si definisce a suo modo guerresco (Ecce homo - Perché sono così saggio 7), dominato cioè da un sostanziale istinto ad attaccare. Effettivamente, le battaglie [...] di ciò che è altro rispetto al proprio sé, poiché non è il proprio sé che emerge da quest’analisi.Per Nietzsche, il sentirsi viene prima del comprendersi, poiché sulla comprensione si fonda un principio di normalità valido per la maggioranza, quando ...
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Introduzione Nel 1939, in esilio volontario a Le Baule, in Francia, Carlo Levi scrive il suo primo libro, Paura della libertà. Si tratta di un’opera che, per le sue caratteristiche particolari, si distacca [...] in particolare a Jung e Freud ˗ alla filosofia, con citazioni al pensiero di Vico, Ortega y Gasset, Huizinga, Alain, Nietzsche e Ernst Bloch, fino alle concezioni derivanti dall’operato e dalla conoscenza diretta di Piero Gobetti e della sua rivista ...
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[prima parte]
Il neuroscienziato Gazzaniga ritiene che la capacità di dare un senso di unità e dunque di identità a tutti i processi cerebrali dipenda da una funzione “interprete”, sviluppatasi nell’uomo [...] comune. Questa è un’associazione fittizia e impropria, dato che nessun oggetto reale è identico ad un altro: interpretando dunque Nietzsche nel modo più radicale, l’identità di due oggetti qualsiasi non esiste nel mondo reale ed è per questo anch ...
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Le teorie filosofiche possono trovare parziale conferma nelle neuroscienze: è possibile tracciare un parallelo sul tema dell’identità, affrontato dagli esperimenti del neuroscienziato Gazzaniga come dalla [...] filosofia di Nietzsche e Taylor, pur tenendo in considerazione l’enormità di fonti che costellano l’argomento. ...
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La parola mito deriva dal greco μῦϑος (mythos) e possiede la stessa radice del verbo μυθέομαι (mytheomai) che significa “dire, raccontare”. Propriamente, quindi, il mito è un racconto, una narrazione [...] – e il sommo Sapiente! – Poiché giunge all’ignoto!». Agisce anche una suggestione che proviene da “La nascita della tragedia” di Nietzsche, in cui Edipo è descritto come il simbolo di una sapienza titanica e dionisiaca: è l’uomo che fa violenza alla ...
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«Contro il positivismo, che si ferma ai fenomeni: “ci sono soltanto fatti”, direi: no, proprio i fatti non ci sono, bensì solo interpretazioni». La conclusione di questo frammento postumo appartenente [...] all’ultima produzione di Nietzsche (1886-1887) si è ormai sedimentata a tal punto nell’opinione comune, da costituire una delle etichette di più difficile inquadramento critico del suo pensiero. ...
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È il triste destino dei più grandi pensatori quello di essere strumentalizzati per essere conformati a una particolare agenda politica: basti pensare a Nietzsche, invocato tanto dal nazionalsocialismo [...] tedesco quanto dai movimenti studenteschi del Sessantotto. Ben venga l’utilizzo dell’impianto teorico o un nuovo sguardo sulle questioni discusse da un filosofo al fine di comprendere il presente, ma si ...
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Medea è una figura mitica immortale nella tradizione letteraria antica e moderna. Si tratta dell’eroina della Colchide che, innamoratasi di Giasone, tradisce la propria patria e il re Eeta, suo padre, [...] greca non si può prescindere dalla lettura di La nascita della tragedia dallo Spirito della Musica di Friedrich Nietzsche, edito in traduzione italiana da Adelphi, Milano, 1977. Un importante studio di Michel Foucault sul tema è Herméneutique ...
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«Noi, nella misura in cui possiamo dire “io”, siamo la nostra memoria». Queste sono le parole di Umberto Eco per descrivere uno dei misteri più complessi e affascinanti della nostra mente. Un mistero che [...] che si sappia tanto bene dimenticare al tempo giusto, quanto ricordare al tempo giusto». Già alla fine dell’Ottocento il filosofo Nietzsche aveva messo in luce l’importanza dell’oblio, del “saper dimenticare”: in effetti la memoria è frutto di un ...
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nietzschiano
‹niččàno› (o nicciano) agg. – Di F. W. Nietzsche e della sua dottrina (v. la voce prec.): il pensiero n.; il superuomo n.; conforme al pensiero di Nietzsche o comunque influenzato da esso: estetismo nietzschiano. Come sost., seguace...
patografico
agg. Che ricostruisce le caratteristiche patologiche di un personaggio storico, sulla base di testimonianze biografiche e delle sue stesse opere. ◆ [Sigmund] Freud non incoraggerà il progetto di un saggio su [Friedrich] Nietzsche,...
Filosofo (Röcken, presso Lützen, 1844 - Weimar 1900). Nella sua opera convivono una violenta critica distruttiva verso il passato (la tradizione filosofica, morale e religiosa dell'Occidente da Socrate in poi) e un appassionato appello al futuro,...
Nietzsche, Friedrich Wilhelm
F.W. Nietzsche
1844
Nasce a Röcken, presso Lützen. Suo padre è un pastore protestante
1869
Viene chiamato alla cattedra di filologia classica a Basilea
1872
Pubblica, insieme a studi di carattere filologico,...