Nome con cui è noto lo scultore e architetto Bernardo Gamberelli (Settignano 1409 - Firenze 1464), fratello di Antonio. Nella sua opera, in cui appare la piena coscienza delle nuove forme fiorentine, [...] in un ambiente reso vivace anche dalla presenza di L. B. Alberti (restauro di S. Stefano Rotondo, torrione di NiccolòV in Vaticano, interventi nella trasformazione della basilica di S. Pietro, ecc.). Dal 1462 in poi, al servizio di Pio II, affrontò ...
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Figlio (n. 1290 - m. 1354) di Matteo I e di Bonacossa Borri. Fu vescovo e signore di Novara (1332), signore di Milano (1339), dove, dopo la morte del fratello Luchino, intervenne nella successione della [...] e Bernabò, di Bologna (1350) e di Genova (1353). V. attuò una politica estera di pacificazione e, malgrado gli impegni il Bavaro nel genn. 1329, fu dall'antipapa NiccolòV creato cardinale, legato di Lombardia e amministratore dell'arcivescovado ...
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Umanista e uomo politico (m. 1453). Di antica famiglia romana, famoso oratore, dopo aver coperto cariche civili a Firenze, Bologna, Siena e Orvieto, animato da ideali repubblicani e imperiali, tradizionali [...] classica, tentò, alla morte di Eugenio IV, di spingere i Romani a ribellarsi alla "signoria dei preti"; onde da NiccolòV (1447) fu confinato a Bologna. Qui organizzò una congiura, nella quale confluirono ideali e interessi molteplici; recatosi a ...
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Famiglia fiorentina, originaria di Semifonte, il cui ramo principale sembra risalga a un Buonsignore (fine sec. 12º). Suoi membri furono molte volte gonfalonieri di giustizia. Si distinsero Buonaccorso [...] , priore di Firenze nel 1437 e poi ambasciatore presso NiccolòV (1453) e presso il re di Napoli, e Luca (v.). Nel sec. 15º si frazionò in molteplici rami; suoi membri coprirono cariche pubbliche fino al sec. 17º; scrittore notevole fu Iacopo ...
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Umanista (Genova 1398 - Firenze 1453). Precettore nella famiglia de' Medici, nel 1431 fu chiamato a insegnare nello Studio; nel 1444 successe a L. Bruni nella direzione della Cancelleria. Restano di lui [...] fratelli Cosimo e Lorenzo de' Medici per la morte della madre, lettere, epigrammi, elegie. Tradusse la Batracomiomachia (1429); nel 1452, richiesto da NiccolòV, gli inviò due saggi di traduzione dall'Iliade, con elegante accompagnatoria in esametri. ...
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Periodo di storia della civiltà che ebbe inizio in Italia con caratteristiche già abbastanza precise intorno alla metà del 14° sec. e affermatosi nel secolo successivo, caratterizzato da una fruizione [...] e conventi, a Roma presso il pontefice, quando NiccolòV sogna di rifare la biblioteca d’Alessandria; né Sansovino, fino a protagonisti singolari come Vignola, A. Palladio, V. Scamozzi ecc.).
Oggetto di un intenso e spesso controverso dibattito ...
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Con riferimento al pontefice romano come sovrano temporale, lo Stato della Chiesa, governato dal papa fino al 1870.
L’origine
Lo Stato P. nacque da una base costituita dalla sovrapposizione del Patrimonio [...] e il moto di S. Porcari (1453) contro NiccolòV non cambiarono la situazione. Alla sottomissione di Roma seguì quella di pace e di accordo con la Santa Sede da parte di Carlo V e la prontezza di Clemente VII a concedergli, con l’incoronazione a re ...
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Famiglia nobile calabrese, venuta nel Mezzogiorno, pare, con i Normanni, ma affermatasi sotto Federico II di Svevia per opera di Pietro I (v.). Decaduta dopo la morte di lui, la famiglia riacquistò prestigio [...] linea, ma divisi tra i varî contendenti. Parte importante in queste lotte ebbe Niccolò (v.), conte di Catanzaro e marchese di Crotone. Il matrimonio tra Giovannella, figlia di Niccolò e Antonio Colonna, principe di Salerno e nipote di papa Martino ...
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Alleanza costituita a Venezia nel 1454, per iniziativa di Francesco Sforza, tra Venezia, Milano e Firenze; raccolse subito l’adesione del pontefice NiccolòV. Mirava a consolidare i risultati della Pace [...] di Lodi, che aveva posto fine alla guerra fra Venezia e Milano. In un primo tempo Alfonso d’Aragona, re di Napoli, rifiutò di ratificare la pace; in seguito la sua ratifica e l’adesione alla lega suggellarono ...
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Ecclesiastico (Arbent, Ain, 1390 circa - Salon, Bouches-du-Rhône, 1450); fu uno dei massimi sostenitori delle dottrine conciliari. Dapprima godette la fiducia di Martino V, che lo nominò vescovo di Maguelonne [...] Eugenio IV lo dichiarò eretico e scismatico e lo privò del cardinalato (1440), che riebbe sotto NiccolòV (1449), dopo esser riuscito a ottenere anche il condono per tutti coloro che avevano partecipato al Concilio di Basilea, che pertanto riconobbe ...
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giubilèo (ant. o pop. giubbilèo) s. m. [dal lat. tardo, eccles., (annus) iubilaeus, der. dell’ebr. yōbēl, propr. «capro» (perché la festività ebraica era annunciata con il suono di un corno di capro), raccostato al lat. iubilare «giubilare2»]....
colazionare v. intr. In usi informali, fare colazione | Con uso transitivo, preparare la colazione (con la persona come oggetto diretto). ♦ La sveglia alle 7 pensando di dover lavare vestire e «colazionare» tutti, una lotta contro il tempo per...