L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] luoghi in cui questi si erano stabiliti, cioè dal Nord Italia. I toscani avevano abbellito la lingua, ma il luogo di origine era Choix nel 1818. Le critiche a Perticari avanzate da ➔ Niccolò Tommaseo nel Perticari confutato da Dante (1825) sono di ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] dare, que ci dovieno dare) e discorso indiretto (dise que no cie i poteva ora dare):
E al partire dela deta fiera di Sant’Aiuolo sì genere. Si vedano per es. le Ricordanze di Matteo di Niccolò Corsini, scritte fra il 1362 e il 1375:
Questo libro ...
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Sebbene con italiano si alluda qui alla lingua, non a chi la parla, la diffusione della lingua italiana fuori d’Italia può spesso essere desunta solo dal contatto con la civiltà italiana. Questa considerazione [...] Pirckheimer, Johann Reuchlin, Ulrich von Hutten, Niccolò Copernico, Jan Kochanowksi, Guillaume Budé, Andrea , Webster, Marston, Ben Jonson (Praz 1962: 377). Dopo che Carlo I, re dal 1625, aveva sposato una francese, il nuovo modello di civiltà ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] circonstanzia) e da esse rimanda alla grafia ritenuta corretta.
Quanto ai grammatici (➔ grammatica), tra i sostenitori della Crusca ricordiamo Niccolò Amenta. Ortografia e ortoepia occupavano la prima parte della sua grammatica (Della lingua nobile d ...
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Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] casuale e non sistematico. Oltre al resto, Bembo non amava i crudi latinismi grafici e lessicali di cui la lingua cortigiana significativa, e lo differenzia, per es., da ➔ Niccolò Tommaseo o da padre Giambattista Giuliani. Alcuni scritti teorici ...
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Il Novecento è il secolo dell’immagine e del suono, e la radio ne è una delle espressioni più caratterizzanti. La voce esce per la prima volta dal privato, dallo spazio comunque limitato nel quale da sempre [...] donne di tutta Italia, Italiani sparsi nel mondo, oltre i monti e oltre i mari, ascoltate: un’ora solenne sta per scoccare nella storia (basti pensare alla fortuna del modello di radiocronaca di Niccolò Carosio, che esordisce nel 1933, in diretta per ...
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Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] raccomandava a Uguccione dei Contrari, ministro di Niccolò III d’Este, che lo informava sulla di /e/ atona in te «ti» ed en «in», mentre il fiorentino presenta l’innalzamento a /i/; l’apocope di /e/ finale dopo /n/ e /r/ (ben, voller «volere») e di ...
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Il vocabolario è uno dei pochi prodotti culturali che si siano sviluppati in autonomia in epoca moderna (cfr. Auroux 1992: 33). È vero che dizionari e glossari esistevano già in epoca classica, simili [...] migliore disponibile, fino a quando non fu superato dal Tommaseo-Bellini, che oscurò tutti i concorrenti. Con il Dizionario della lingua italiana di Niccolò Tommaseo e Bernardo Bellini (1865-1879) il salto di qualità della lessicografia è sostanziale ...
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La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] piallature operate sugli inserti espressivistici da editori come Niccolò Dolfin (1516) o Lodovico Dolce (1546-
Balduino, Armando (1984), Le misteriose origini dell’ottava rima, in I cantari. Struttura e tradizione. Atti del convegno (Montreal, 19-20 ...
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Si definiscono frasi infinitive quelle frasi (sia principali che subordinate) in cui il predicato è costituito da un verbo all’infinito. La frase infinitiva può comparire in varie costruzioni, e cioè: [...] e temere da’ populi, seguire e reverire da’ soldati (Niccolò Machiavelli, Il Principe VII, p. 40)
(4) della pace» dice a Fides la portavoce dell’Alto Commissariato dell’ONU per i rifugiati (Agenzia Fides 12/12/2007: www.fides.org/ aree/news/newsdet ...
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merenda sinoira loc. s.le f. (pl. -e) Tradizione gastronomica piemontese consistente in un pasto pomeridiano che, per l’abbondanza dei cibi (di solito freddi: pane, grissini, formaggi, salumi, verdure, frittate, salse, ecc.) e la lunga durata,...
bonacciniana, m. -o agg. e s. f. e m. Che, chi fa riferimento a Stefano Bonaccini, lo sostiene, ne condivide la linea politica. ◆ Colozzi ha le idee chiare anche sull’impatto delle “sardine” da piazza sulla campagna elettorale di Bonaccini:...