BERNARDO da Bologna (al secolo Floriano Toselli)
Giuseppe Pignatelli
Nacque a Bologna il 17 dic. 1699, da Bartolomeo e da Teodora Castelli. Dopo aver studiato nel collegio Panolini di Bologna, vestì [...] di teologia dommatica in quattro volumi, l'Institutio theologica iuxta omnia fidei dogmata et Doctoris subtilis scholastico nervo instructa, Venetiis 1746, usato nelle scuole dell'Ordine.
L'opera, ispirata alle dottrine scotiste, cerca di mantenersi ...
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CAPIZUCCHI, Giovanni Antonio
Gigliola Fragnito
Nacque a Roma il 21 ott. 1515, da Cristoforo e Lavinia Castellana. La famiglia, di antica nobiltà romana, si era illustrata al servizio della Chiesa e [...] Borromeo che introducesse nella provincia lombarda la tassa del "cattedratico", nella quale, a parer suo, risiedeva "il nervo della superiorità de' Prelati" (ibidem), dimostrando non soltanto quale concetto avesse dell'autorità del vescovo, ma anche ...
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GIOVANNI da Matera, santo
Francesco Panarelli
Nacque intorno al 1080 a Matera; i nomi dei genitori non sono noti: è priva di fondamento una tradizione locale che lo vuole membro della famiglia materana [...] carattere parenetico, con l'invito alla sobrietà, alla castità e alla carità, in realtà essa dovette toccare qualche nervo scoperto nel clero barese, che si sentì direttamente attaccato. Pare piuttosto improbabile che G. abbia ricevuto una qualche ...
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PANIGAROLA, Girolamo
Vincenzo Lavenia
PANIGAROLA, Girolamo (in religione Francesco). – Nacque il 6 gennaio 1548 a Milano dai nobili Gabriele ed Eleonora Casati.
Ultimo di quattro fratelli, fu battezzato [...] la diffusione della Riforma a corte, il libro si rivolgeva ai mercanti a rischio di ‘infezione’; avvisava il duca che il «nervo della obbedienza è la religione» cattolica; lo ammoniva a non tollerare libri proibiti e a favorire i giudici della fede ...
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BIZZARRI, Pietro
Silvana Menchi
Nato nel 1525 in Umbria, egli si dice talora "Perusinus", talaltra "Sentinas", cioè di Sassoferrato Castello, come afferma il Giacobilli (Bibliotheca Umbriae, Fulgineae [...] l'opera del B. come una "porcheria scritta in lingua pedantesca e senza alcun giudizio, nella quale non era né natura né nervo né spirito historico, la quale oltre a questo era piena di tante eresie, e anche in tutto e per tutto favorevole agli ...
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BORRI, Francesco Giuseppe
Salvatore Rotta
Nacque a Milano il 4 maggio 1627 da Branda e da Savina Morosini, che morì nel 1630 poco dopo aver dato alla luce il secondogenito, Cesare.
I Borri vantavano [...] credevano; e che fosse sinceramente convinto di aver trovato il modo di rigenerare l'umor cristallino a condizione che il nervo ottico fosse illeso. Constatatane la lesione nei due soggetti umani infortunati che fu invitato a curare con la propria ...
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nervo
nèrvo s. m. [lat. nĕrvus (gr. νεῦρον) «tendine, muscolo; forza, vigore» e nel lat. mediev. «nervo» (come filamento nervoso)]. – 1. a. In anatomia, elemento costitutivo del sistema nervoso periferico, che ha la funzione di trasmettere...
nervato
agg. [der. di nervo]. – Fornito di nervi o, più spesso di nervature. In partic., nel linguaggio tecnico, di struttura continua provvista di costole o risalti che ne aumentano la resistenza a flessione: una soletta n. con travetti paralleli...