GIOVANNI da Matera, santo
Francesco Panarelli
Nacque intorno al 1080 a Matera; i nomi dei genitori non sono noti: è priva di fondamento una tradizione locale che lo vuole membro della famiglia materana [...] Ginosa e dai suoi primi discepoli e per un anno ancora vagò nel Mezzogiorno, giungendo sino a Capua; qui una rivelazione divina e alla carità, in realtà essa dovette toccare qualche nervo scoperto nel clero barese, che si sentì direttamente attaccato ...
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neurochirurgia
Ramo specializzato della chirurgia che si occupa delle patologie del sistema nervoso, centrale e periferico. La moderna n. comincia negli anni Sessanta del 20° sec. con l’uso del microscopio [...] dei tronchi nervosi, asportati senza danneggiare il nervo da cui originano.
La neurochirurgia palliativa
neurochirurgia
inibenti: la stimolazione del vago viene effettuata tramite un elettrodo impiantato sul nervo in sede laterocervicale sinistra ...
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encefalo
Regione anteriore del sistema nervoso centrale dei Vertebrati racchiusa nella scatola cranica, sede dei centri della sensibilità olfattiva, visiva, acustica, statica, nonché dei centri associativi, [...] e dei nuclei olivari e, più lateralmente, l’emergenza delle radici di una parte rilevante dei nervi encefalici (ipoglosso, vago col suo accessorio, glosso-faringeo, acustico, facciale); il solco trasversale che separa il bulbo dalla protuberanza ...
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Interruzione imposta con la forza o serie di apparecchi con cui si provvede ad arrestare il movimento di un meccanismo.
Economia
B. dei prezzi e dei salari
Arresto temporaneo imposto dai governi all’aumento [...] , impulsi vagali da eccitazione dei centri bulbari o dei rami del vago) interessanti in varia misura le fibre di conduzione. A seconda del della conduzione nervosa, in un ganglio o in un nervo, per mezzo di infiltrazione paraneurale di novocaina.
B. ...
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anatomia Nervo a. di Willis (o nervo spinale, o nervo a. del vago) L’undicesimo paio dei nervi cranici che ha origine dal bulbo (nucleo ambiguo) e dal midollo cervicale; fuoriesce dal cranio attraverso [...] il foro lacero-posteriore e si divide in due rami: il primo si anastomizza con il vago e si distribuisce ai muscoli laringo-palatini, il secondo contribuisce all’innervazione del trapezio e dello sternocleidomastoideo; la sua lesione totale dà luogo ...
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Linguistica
In contrapposizione a univoco, si dice di termine o proposizione che suggerisce due o più significati differenti (anche equivoco): per es. ‘chiesa’ può significare sia l’edificio in cui si [...] di distinguere strutture superficiali (che possono essere ambigue) e strutture profonde (univoche).
Anatomia
Nucleo a. Formazione del midollo allungato, dalla quale prendono origine il nervo spinale e le fibre motrici del vago e del glosso-faringeo. ...
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PESCI (lat. scient. Pisces; fr. poissons; sp. peces; ted. Fische; ingl. fishes)
Ugo D'ANDREA
Umberto D'ANCONA
Geremia D'ERASMO
Leonardo MANFREDI
Classe del sottotipo Vertebrati (v.) tipo Cordati [...] È ancora sensitivo l'acustico (VIII). Il trigemino (V), il facciale (VII), il glossofaringeo (IX) e il vago (X) hanno rapporti con le branchie (nervi branchiali) e sono conformati sullo stesso tipo. Essi, dopo la formazione di un ganglio, si dividono ...
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SIFILIDE (lat. scient. syphilis; sin. lue, lue venerea)
Agostino PALMERINI
Alessandro DALLA VOLTA
Vittorio CHALLIOL
Mario TRUFFI
Intorno all'origine della sifilide non vi sono dati assolutamente sicuri. [...] , in cui abitualmente il paziente accusa senso di vago malessere, stanchezza, anoressia, dolori muscolari e articolari corpi ciliari e la coroide, più raramente la retina e il nervo ottico; l'orecchio con lesioni della camera timpanica e del labirinto ...
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OCULISTICA (dal lat. oculus "occhio")
Giuseppe Ovio
È lo studio che ha per obiettivo la consenazione e la cura dell'occhio; o, con più larga comprensione, col nome di oculistica s'intende lo studio di [...] le cognizioni sulla retina allo stato attuale.
Lo studio del nervo ottico e delle vie ottiche, e centri relativi, è e al riflesso oculo-cardiaco rivelatore di stati generali di vago o di simpaticotonismo.
Bibl.: G. Bartisch, 'Οϕϑαλμοδουλεῖα, ...
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PARALISI e PARESI (dal gr. παράλυσις "rilasciatnento" e poi "paralisi" e dal gr. πάρεσις "rilasciamento")
Vittorio CHALLIOL
Francesco DELITALA
Giovanni MINGAZZINI
Affinché un movimento volontario possa [...] bulbare progressiva.
Malattia di eziologia incerta, causata da alterazioni a carattere degenerativo dei nuclei dei nervi facciale, glosso-faringeo, vago, accessorio e ipoglosso.
Spesso la degenerazione si estende ai fasci nervosi della via motrice ...
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vago2
vago2 s. m. [dall’agg. lat. vagus «errante»] (pl. -ghi). – In anatomia, nervo misto, somatico e viscerale (detto anche pneumogastrico), che costituisce il decimo paio di nervi cranici, e innerva gran parte dei visceri toracici e addominali:...
vagale
agg. [der. di vago2]. – In medicina, che riguarda o si riferisce o appartiene al nervo vago: innervazione v., l’innervazione parasimpatica; riflesso v., quello che si effettua attraverso il nervo vago; tono o ipertono v., lo stesso...