HERING, Ewald
Agostino Palmerini
Fisiologo, nato il 5 agosto 1834 ad Altgersdorf, morto a Lipsia il z7 gennaio 1918. Si laureò in medicina a Lipsia nel 1860; nel 1865 fu professore alla Josephs-Akademie [...] a Vienna, nel 1870 a Praga, nel 1895 a Lipsia. È autore d'importanti ricerche sulla fisiologia dei muscoli, dei nervi, degli organi dei sensi e di notevoli studî di psicofisica.
Dei suoi scritti ricordiamo: Über das Gedächtniss als eine allgemeine ...
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arto
Ciascuna delle quattro appendici corporee, destinate alla locomozione, alle sensazioni tattili, alla prensione, ecc., costituita dal braccio (o dalla coscia), dall’avambraccio (o dalla gamba) e [...] ), radio e ulna (tibia e fibula), carpali (tarsali), metacarpali (metatarsali), falangi, falangine e falangette. L’a. superiore è innervato dai nervi radiale, ulnare e mediano e riceve sangue arterioso dall’arteria succlavia; quello inferiore dai ...
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mioatrofia
Atrofia muscolare, con marcata riduzione del volume, degenerazione della struttura e del funzionamento delle fibre muscolari. La m. può avere cause dipendenti dal motoneurone, e si parla di [...] dall’innervazione, si parla di m. miopatica, o miogena. Le m. neurogene conseguono a malattie degenerative dei nervi relativi al muscolo interessato, sia per cause congenite o metaboliche, che per senilità. Si ricordano la poliomielite, la ...
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nevralgia
Dolore violento e ad accessi che si manifesta nell’area di distribuzione di un nervo sensitivo o misto senza evidenti alterazioni anatomiche, al contrario di quanto accade nella neurite; spesso [...] . Notissime sono la n. del trigemino e quella dello sciatico; altre forme importanti e ben note sono le n. dei nervi intercostali e, dal punto di vista eziologico, le n. erpetiche (da herpes zoster), le n. paraneoplastiche e quelle tossiche. ...
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radice
Porzione d’impianto di un organo in continuo accrescimento (r. dell’unghia), o elemento morfologico che dà fissità a un organo (r. del dente) o che ne costituisce il tratto iniziale (r. di un [...] nervo). Estens., anche organo che può essere considerato origine di altri (r. della vena porta). In partic., le r. dei nervi, i tronchi nervosi in diretto rapporto con il midollo spinale. ...
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Anatomia
Osso impari, mediano, simmetrico, che fa parte della base del cranio; è costituito da un corpo cuboideo e da tre coppie di appendici (v. fig.): le grandi e le piccole ali, che hanno direzione [...] presentano direzione verticale; la faccia superiore del corpo presenta una solcatura trasversale, su cui poggia il chiasma dei nervi ottici, e una escavazione in forma di sella, la sella turcica, occupata dalla ghiandola ipofisi. Nello spessore del ...
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GLIOMA (dal gr. γλία "colla")
Gaetano Fichera
Tumore che prende origine dalla glia, tessuto costituito da cellule e fibre il quale connette gli elementi proprî dei centri nervosi, che ne sono la sede [...] ottico, la retina, l'ipofisi, la ghiandola pineale e, assai più di rado, coi nervi periferici, le capsule surrenali, le coane, la lingua. Esso si manifesta di regola nella retina e non di rado in più bambini (a volte numerosi) della medesima famiglia ...
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meningoencefalite
Processo infiammatorio del sistema nervoso che colpisce le meningi e l’encefalo. Gli agenti eziologici possono essere: virus (herpes, HIV), batteri (meningococco, brucella), criptococchi, [...] provoca anomalie del comportamento, confusione mentale, sintomi neurologici vari (atassia, emiparesi, afasia, movimenti involontari, deficit dei nervi cranici). Lo stato di coscienza può essere da leggermente turbato fino al coma. Associativi sono i ...
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Medico greco di Calcedone in Bitinia, vissuto ad Alessandria (intorno al 300 a. C.); con Erasistrato è il maggiore rappresentante della scuola alessandrina, che con lui raggiunse il massimo splendore. [...] .). Fece oggetto di particolari studî l'osso ioide, il duodeno, il fegato, l'arteria polmonare, il polmone, la prostata, le vescichette seminali e l'occhio. Distinse i nervi in sensitivi e motorî. Attribuì importanza alla dietetica e alla ginnastica. ...
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varicella Malattia infettiva da virus, acuta ed epidemica, caratterizzata da un esantema vescicoloso. L’agente eziologico è Herpesvirus varicellae (o virus v.-zoster). La v., il cui periodo di incubazione [...] molto elevata e conferisce immunità permanente. Talora, però, il virus permane allo stato latente nei gangli dei nervi sensitivi, rendendo possibile una riattivazione dell’infezione in forma di Herpes zoster. Il contagio avviene generalmente per via ...
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nervato
agg. [der. di nervo]. – Fornito di nervi o, più spesso di nervature. In partic., nel linguaggio tecnico, di struttura continua provvista di costole o risalti che ne aumentano la resistenza a flessione: una soletta n. con travetti paralleli...
nervo
nèrvo s. m. [lat. nĕrvus (gr. νεῦρον) «tendine, muscolo; forza, vigore» e nel lat. mediev. «nervo» (come filamento nervoso)]. – 1. a. In anatomia, elemento costitutivo del sistema nervoso periferico, che ha la funzione di trasmettere...