Collo
Patrizia Vernole
Red.
Il collo (v. il capitolo Collo) costituisce la parte superiore e ristretta del tronco, su cui si articola e si muove la testa, che esso unisce al torace. Nel collo si distinguono [...] , la nuca, formata da robusti muscoli, e una sezione anteriore, che contiene diversi organi, vasi sanguigni e nervi. L'impalcatura scheletrica è costituita dal tratto cervicale della colonna vertebrale, composto da sette vertebre, il movimento delle ...
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midriasi
Dilatazione della pupilla. Nel soggetto normale si determina m. nell’esposizione al buio o sotto l’effetto di stimoli emotivi, oppure farmacologici (colliri midriatici, farmaci simpaticomimetici, [...] ). In patologia si ha: m. transitoria nell’accesso convulsivo epilettico; m. permanente per paralisi del muscolo costrittore della pupilla, lesioni del 3° paio dei nervi cranici, ecc. Si ha infine m. in alcune malattie oftalmiche (glaucoma, iriti). ...
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Liquido limpido, trasparente, incoloro, situato, in comunicazione diretta, negli spazî subaracnoidei dell'encefalo (rivuli, rivi, flumina che si riuniscono nei "laghi" o "confluenti") e del midollo spinale; [...] nei ventricoli cerebrali, nella cavità ependimaria del midollo; e dimostrabile anche nelle guaine perivascolari dei nervi periferici. Ricordato già dal Valsalva (1715) e dal Cotugno (1734), fu magistralmente descritto dal Magendie (1825); Corning, ...
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fessura
Scissura, fenditura presente in un organo o in un tessuto; anche apertura o rima: f. branchiale; f. palpebrale, più comun.detta rima palpebrale. Il termine è più usato in osteologia, per designare [...] sono le f. orbitali, superiore e inferiore: la prima, che fa comunicare la cavità cranica con l’orbita, dà passaggio al nervo abducente, mentre la seconda, detta anche f. sfenomascellare, fa comunicare l’orbita con la fossa pterigo-mascellare ed è ...
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Consta d'un complesso d'organi destinati alle funzioni di nutrizione dell'individuo; a sottoporre gli alimenti a modificazioni chimiche e fisiche tali, che una parte di essi possa essere assorbita e utilizzata [...] piccolo omento (v. sopra); fra le sue due pagine decorrono il condotto coledoco, la vena porta, l'arteria epatica e i nervi destinati al fegato; in corrispondenza dell'ilo del fegato i vasi sanguigni si dividono e i condotti epatici convergono in un ...
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. Con questo nome, usato dagl'indigeni dell'India, s'intendono tutte le Graminacee della sottofamiglia Bambusoidee. Sono piante generalmente di grandi dimensioni, lignificate con asse sotterraneo strisciante; [...] a pannocchie, o spiciformi o a capolini; spighette con glume sterili, spesso simili alle guaine fogliari, e le fertili munite di molti nervi paralleli; lodicole generalmente 3 e per lo più grandi; stami 3,6 o molti; stili 6-3.
Si dividono in 3 tribù ...
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poliestesia
Anomalia della sensibilità tattile e dolorifica consistente nella percezione molteplice, cioè in più punti, di uno stimolo che è stato esercitato in un punto solo. Solitamente la p. ha un’origine [...] centrale (talamo), con alterazioni o interruzioni delle connessioni nervose afferenti dalla periferia al cervello; più raramente è secondaria a lesioni alle radici dei nervi sensitivi periferici. ...
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L’insieme delle pratiche fisioterapiche che utilizzano l’acqua a differente temperatura e pressione.
L’impiego razionale delle pratiche idroterapiche si basa sulla conoscenza degli effetti da esse prodotti [...] arteriosa, del tono cardiaco e muscolare, della sensibilità tattile e dolorifica, dell’eccitabilità elettrica dei nervi ecc. Quelle calde esplicano azione sedativa generale, vasodilatazione cutanea e diminuzione della pressione arteriosa, promuovono ...
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Architetto (Angers 1911 - Parigi 1996). Grand-Prix de Rome nel 1939. Ha lavorato alla realizzazione di opere di interesse internazionale (Nanterre, Sala d'esposizione con N. Esquillan, R. Camelot, J. Prouvé [...] Parigi, laboratorî Sandoz con J. Prouvé e M. Burckhardt, 1968; Parigi, palazzo dell'Unesco, 1955-58, con P. L. Nervi e M. Burckhardt Salone d'esposizione del Centro nazionale industrie e tecniche alla Défense). Ha lavorato nell'Africa settentrionale ...
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. In oculistica si chiama cateratta o cataratta (fr. cataracte; sp. catarata; ted. graue Staar, Linsenstaar; ingl. cataract) la perdita di trasparenza del cristallino. Malattia conosciuta fino a un certo [...] punto già dagli antichi, che credevano trattarsi di una goccia d'umore (gutta) guasto, che dal cervello, lungo i nervi ottici, creduti cavi, penetrasse nel bulbo oculare e, giunta fra l'iride e il cristallino, perfrigerandosi, si coagulasse in una ...
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nervato
agg. [der. di nervo]. – Fornito di nervi o, più spesso di nervature. In partic., nel linguaggio tecnico, di struttura continua provvista di costole o risalti che ne aumentano la resistenza a flessione: una soletta n. con travetti paralleli...
nervo
nèrvo s. m. [lat. nĕrvus (gr. νεῦρον) «tendine, muscolo; forza, vigore» e nel lat. mediev. «nervo» (come filamento nervoso)]. – 1. a. In anatomia, elemento costitutivo del sistema nervoso periferico, che ha la funzione di trasmettere...