La fortuna di Gentile fuori d’Italia
Fabio La Stella
Senso, metodo e limiti della ricerca
La statura europea del pensiero di Giovanni Gentile è stata tematizzata da ottimi lavori di studiosi italiani [...] Schelling e forse di Hegel, come quella di Schopenhauer e certamente come quella di Bergson, come quella di tutti i neoplatonici e neopitagorici – è una sorta di intuizione lirica, che andrebbe giudicata per la sua bellezza piuttosto che per la sua ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’Illuminismo italiano condivide con l’Illuminismo europeo la nozione chiave di autonomia [...] invece la metafisica e i dettami delle due scuole di pensiero sino ad allora egemoni, il cartesianesimo e il neoplatonismo.
Diverse sono le scuole all’interno dell’Illuminismo italiano, legate alla specifica realtà storica e sociale del territorio in ...
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BUSINELLO, Alvise
Sandra Olivieri Secchi
Nacque a Padova il 10 marzo del 1552 da Alessandro. Dopo alcune "ballottazioni" sfortunate, iniziò l'attività pubblica nel 1580 con l'elezione, per quell'anno, [...] della Padova del suo tempo: la Padova delle polemiche fra il tradizionale metodo aristotelico pur imperante, il platonismo e il neoplatonismo; la città ove operano eruditi come il Malfatti, lo Speroni, Giovan Vincenzo Pinelli. Il B. si riconduce a un ...
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Timeo
(Τίμαιος) Dialogo di Platone, forse l’ultimo pubblicato dal filosofo. A differenza degli altri scritti platonici, il T. presenta in forma di dialogo soltanto la parte introduttiva, mentre il discorso [...] platonico, probabilmente attribuendogli un ruolo centrale nella produzione di Platone. Proclo, il massimo rappresentante del neoplatonismo greco, ha dedicato al dialogo un monumentale commentario; Cicerone ne approntò una traduzione latina, mentre ...
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Filosofo (Figline Valdarno 1433 - Careggi 1499). Autore di un ampio lavoro di traduzione e di commento dell'opera di Platone, di Plotino e degli scritti ermetici, fece conoscere alla cultura europea un [...] (il cui autore il F. riteneva ancora essere il Dionigi discepolo di s. Paolo e fonte autentica del neoplatonismo) e Agostino: quindi già cristianizzato e assimilato dalla tradizione teologica patristica e dall'agostinismo medievale. Altri ancora sono ...
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TEOLOGIA
Enrico ROSA
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. La parola greca ϑεολογία indica un discorso, di carattere razionale, intorno alla divinità; così per Platone (Repubbl., p. 379 A) e per Aristotele (Metaph., II, 4, 12) sono [...] (cfr. Matteo, V, I7; Ebrei, I,1), e neppure alla filosofia o cultura religiosa del mondo antico (dei neoplatonici e alessandrini in particolare), in quanto della rivelazione stessa conservava alcune verità o principî - quasi semina Verbi, secondo la ...
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UNIVERSALI, Questione degli
Bruno NARDI
La questione intorno al valore conoscitivo degli universali, dibattuta nella scolastica dal sec. IX in poi ed entrata nella fase acuta alla fine del sec. XI e [...] vescovo di Canterbury correva il rischio d'andare ben oltre il suo realismo agostiniano, e di mettersi sulla via del realismo neoplatonico, come aveva pure accennato a fare con le prove dell'esistenza di Dio, nei primi capitoli del suo Monologium. Ma ...
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L'Alfarabi o Alpharabius o Avennasar, ecc. degli scritti latini medievali, uno dei più famosi filosofi musulmani, soprannominato in arabo al-mu‛allim ath-thānī "il secondo maestro" (il primo essendo Aristotele), [...] non è alcunché di distinto dall'esistenza. Nel modo poi di considerare la divinità e la divina provvidenza sono manifesti gl'influssi neoplatonici e del Corano; fra l'altro non è più aristotelico il concetto che Dio sia non soltanto il primo amato (o ...
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POSSIBILITÀ
Guido CALOGERO
. Il concetto filosofico della possibilità ha una storia assai complessa e importante, che si riconnette strettamente a quella del più generale concetto della "realtà" o dell'"essere". [...] del volere. Problema massimo della teologia medievale (anche in quella sua forma avant la lettre che fu il neoplatonismo) diviene così quello della conciliazione del razionalismo greco, nella sua sostanza negatore di ogni possibilità e potenza in ...
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MARCH, Auzias
Mario Casella
Poeta catalano, nato a Gandia verso il 1397 e morto a Valenza nel 1459. Nipote di Jacme, facile verseggiatore di "noves rimades" e promotore insieme con Lluis d'Aversò dei [...] il rinascimento con l'imperante petrarchismo, con la ripresa delle sottigliezze amorose provenzali, col trionfo del neoplatonismo, ritornarono a lui i grandi lirici castigliani, Boscán, Garcilaso, Acuña, Herrera e fu ripetutamente tradotto. (Les ...
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neoplatonismo
s. m. [comp. di neo- e platonismo]. – Movimento di pensiero che, estendendosi all’incirca dalla metà del sec. 2° d. C. fino alla metà del 6° (e in Alessandria anche alla metà del 7°), è caratterizzato dalla tendenza a rinnovare...
neoplatonico
neoplatònico agg. e s. m. [comp. di neo- e platonico1] (pl. m. -ci). – Relativo al neoplatonismo: movimento n., corrente n., teorie neoplatoniche. Seguace del neoplatonismo: un filosofo n., e, come sost., un n., i neoplatonici.