Fu soprannominato anche Alberto tedesco (Alberius teutonicus); nacque verso la fine del sec. XII (il 1193 è una data probabile) a Lauingen in Svevia. Nel 1222 era nell'Italia settentrionale; forse studiava [...] fu la sua opera De causis et processu universitatis, benché lui stesso sembri avere respinte molte dottrine fondamentali del neoplatonismo. Come teologo, egli segue generalmente un indirizzo conservatore, se pure anche qui è notevole l'introduzione d ...
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Con questo nome si indica, in generale, ogni atteggiamento e funzione dell'umano conoscere che miri a distinguere nel proprio oggetto ciò che in esso ha, comunque, valore da ciò che valore non ha. ll nome [...] della lingua; dell'arte in generale pensando, per il tramite rosminiano, in un modo intermedio fra platonismo e neoplatonismo, preannunziando in varî atteggiamenti il rigorismo pedagogico di cui si farà apostolo alla fine del secolo Tolstoj. Mentre ...
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Persino il nome è incerto, essendo dalle varie fonti indicato come Diogene Laerzio o Laerzio Diogene quasi appartenente alla famiglia romana Larcia o Larzia; oppure Diogene Laerzio quasi proveniente dalla [...] intorno ai numeri che caratterizzò il pitagorismo della fine del sec. III, e quella corrente allegorica che pervase il neoplatonismo. Per queste ragioni non si andrà gran fatto errati collocando l'attività letteraria di D. verso il mezzo del ...
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Nato a Catanzaro nel 1836, morto a Bologna nel 1913. Fu un filosofo mistico. L'educazione ricevuta dai padri liguorini lasciò in lui un'orma profonda: il pensiero della morte turbò il senso della bellezza [...] robusto, abile anche nella critica e sottilmente dialettico. Fu giobertiano: d'un giobertismo strettamente ortodosso e voltato in senso neoplatonico. Perciò si legò d'amicizia con l'abate Vito Fornari. Dal'62 al'64 seguì diligentemente le lezioni del ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Le etiche antiche tra bene, virtu e felicita
Federico Zuolo
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Dietro le profonde diversità che animano [...] . In quanto segue si farà una breve menzione degli elementi etici di altre due grandi scuole: lo scetticismo e il neoplatonismo.
Lo scetticismo, nato con Pirrone nella sua prima formulazione non è esente da una dimensione etica che però viene ridotta ...
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Qualsiasi indagine sulla c. deve preliminarmente accertare (1) come conosciamo e (2) cosa possiamo conoscere. Rispetto al primo punto, le risposte tradizionalmente offerte dalla filosofia sono che conosciamo [...] di Anselmo (➔ prove dell’esistenza di Dio), la cui novità sta nel far assumere forma logica a una consolidata tesi medio- e neoplatonica (cfr. per es. La E di Delfi di Plutarco), secondo la quale solo Dio è il ‘vero’ essere, l’essere a pieno ...
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Zorzi, Francesco (noto anche come Francesco Giorgio Veneto)
Zorzi, Francesco
(noto anche come Francesco Giorgio Veneto) Teologo e filosofo (Venezia 1460 - Asolo, Treviso, 1540). Francescano, nel De [...] », censurati da Sisto da Siena nella Bibliotheca sancta, da Possevino nell’Apparatus sacer, da Mersenne, e in ragione del neoplatonismo che vi era sotteso, e per l’uso della cabala. Essi si inseriscono a pieno titolo – insieme agli scritti di ...
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Teologo e filosofo (Gerson, Champagne, 1363 - Lione 1429). Studente a Parigi, discepolo di Pietro di Ailly, subì la profonda influenza del movimento occamista del quale condivise le tesi fondamentali. [...] è il De mystica theologia (1408), in cui rifluiscono motivi della tradizione agostiniana e bonaventuriana e soprattutto del neoplatonismo dello Pseudo-Dionigi. Nel De unitate ecclesiae (1409) e nel De auferibilitate papae ab ecclesia (1409) sostiene ...
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Nato in Etruria, fu prima scolaro di un Lisimaco, poi entrò, nel 246 d. C., nella scuola di Plotino e vi rimase per 24 anni. Poco prima della morte del maestro si recò ad Apamea e dovette restarvi lungo [...] le sue convinzioni filosofiche. Essenzialmente, egli aderisce alla tendenza dominante fin d'allora nell'evoluzione del neoplatonismo plotiniano: e cioè il processo verso una sempre maggiore distinzione e moltiplicazione delle supreme realtà. Il ...
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De Causis
Attilio Mellone
Causis D. cita più volte come autorità, ma sempre anonimo, il libro de le Cagioni o libro Di Cagioni o De Causis.
Notizie del libro. - Il De C. è un piccolo trattato scritto [...] il rifiuto della creazione mediata contenuta nei passi citati esplicitamente e implicitamente del De C., cfr. A. Mellone, Emanatismo neoplatonico di D. per le citazioni del Liber de causis?, in " Divus Thomas " (Piacenza) LIV (1951) 205-212; ID., Il ...
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neoplatonismo
s. m. [comp. di neo- e platonismo]. – Movimento di pensiero che, estendendosi all’incirca dalla metà del sec. 2° d. C. fino alla metà del 6° (e in Alessandria anche alla metà del 7°), è caratterizzato dalla tendenza a rinnovare...
neoplatonico
neoplatònico agg. e s. m. [comp. di neo- e platonico1] (pl. m. -ci). – Relativo al neoplatonismo: movimento n., corrente n., teorie neoplatoniche. Seguace del neoplatonismo: un filosofo n., e, come sost., un n., i neoplatonici.