Fenomenologia
Herman L. Van Breda
di Herman L. Van Breda
Fenomenologia
sommario: 1. Introduzione. 2. Itinerario fenomenologioo di Husserl. 3. La fenomenologia pura di Husserl. 4. La fenomenologia filosofica [...] fra i transfughi da Monaco - tendeva a interpretare l'eidetica husserliana in funzione di un'ontologia platonica o neoplatonica, per fornire in tal modo un fondamento metafisico alle proprie descrizioni di essenze. Tale tendenza è già chiaramente ...
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L’imperatore e la Chiesa
Dalla tolleranza (312) alla supremazia della religione cristiana (380), alle contese per la cattolicità delle chiese
Antonio Carile
La mentalità tardoantica implica la continuità [...] del IV secolo. Il pensiero corre al filosofo e politico Salustio, che ci ha lasciato il suo aureo libretto neoplatonico Sugli dei e il mondo2: maestro, stretto collaboratore e successore designato di Giuliano l’Apostata, insignito di una statua ...
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CASTELVETRO, Ludovico
Valerio Marchetti
Giorgio Patrizi
Nacque a Modena nel 1505 circa. Era figlio di Giacomo, ricco mercante dell'arte della lana e banchiere, e di Bartolomea Della Porta.
Fece i suoi [...] sull'aristotelismo di base che informa, come si è visto, tutto il metodo esegetico del C., si sovrappongono dei toni neoplatonici e ficiniani, soprattutto per quello che riguarda i concetti di "amore" e di "bene". L'atteggiamento del C. nei confronti ...
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Persona
Angela Ales Bello
Sul piano filosofico il concetto di persona è stato inteso in tre fondamentali accezioni che si sono succedute nel tempo: come sostanza primaria e indivisibile, composta di [...] veniva considerato un mistero della fede. Nella lingua greca due parole, l'una presente nella speculazione filosofica neoplatonica, ὑπόστασις, l'altra nel linguaggio quotidiano, πρόσωπον, furono usate, attraverso lunghe controversie, per indicare i ...
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CAPACCIO, Giulio Cesare
Salvatore Nigro
Nacque a Campagna d'Eboli (Salerno) negli ultimi mesi dell'anno 1552. Nella città natale egli venne avviato agli studi filosofici dai padri domenicani, probabilmente [...] ,nelfigurar degli emblemi,di molte cose naturali per l'impresa sitratta. L'opera si inserisce nella tradizione neoplatonica quattro-cinquecentesca che aveva dato dei geroglifici (riproposti alla meditazione dalla circolazione a Firenze nel 1422 di ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luciano Bottoni
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel Cinquecento le varie esperienze della letteratura vengono regolamentate e istituzionalizzate, [...] particolari. In tale contesto nasce anche il problema del rapporto tra retorica e poetica: per Francesco Patrizi, di formazione neoplatonica, la prima è solo un’ancella della dialettica e non può limitare in alcun modo il carattere creativo del ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il Medioevo è caratterizzato da una visione simbolico-allegorica dell’universo. La natura è vista come [...] Eco, Arte e bellezza nell’estetica medievale, 1987). Il Medioevo eredita dalla tradizione patristica, intrisa di metafisica neoplatonica, una visione dell’universo inteso come sistema di simboli, come linguaggio figurato di Dio che indica agli uomini ...
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Stato dell’Europa occidentale, confinante a NE con la Francia e Andorra e a O con il Portogallo. La S., bagnata a NO e a SO dall’Atlantico, a S e a E dal Mediterraneo, comprende la maggior parte (85%) [...] di A. de Ercilla (Araucana, 1569-89), mentre la novella pastorale, nata in ritardo sul tronco della letteratura arcadica e del neoplatonismo, non va oltre i limiti dell’esercitazione retorica anche in un’opera fortunata come la Diana (1559) di J. de ...
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Astronomo e cosmologo polacco (Thorn, od. Toruń, 1473 - Frauenburg, Prussia Orientale, od. Frombork, voivodato di Olsztyn, 1543). Di famiglia slesiana di lingua tedesca, ma avversa all'Ordine Teutonico, [...] " C. ne era certo al corrente, così com'era informato delle riprese ermetiche e degli "entusiasmi" per il Sole del neoplatonismo rinascimentale (fu famoso il De Sole di Marsilio Ficino), e forse già a Cracovia era giunta a C. notizia della tesi ...
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Filosofo, nato a Parigi il 28 novembre 1792, morto a Cannes il 14 gennaio 1867. Nel 1810 entrò nella Scuola normale, che s'apriva allora per la prima volta. Ivi ebbe professore di retorica il Villemain, [...] , tentò di arrivare a una concezione metafisica dell'attività spirituale, ma si fermò anche questa volta a un'interpretazione neoplatonica e scolastica del cogito cartesiano. La sua filosofia è una sintesi poco vigorosa di queste varie posizioni. Lo ...
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neoplatonico
neoplatònico agg. e s. m. [comp. di neo- e platonico1] (pl. m. -ci). – Relativo al neoplatonismo: movimento n., corrente n., teorie neoplatoniche. Seguace del neoplatonismo: un filosofo n., e, come sost., un n., i neoplatonici.
neoplatonismo
s. m. [comp. di neo- e platonismo]. – Movimento di pensiero che, estendendosi all’incirca dalla metà del sec. 2° d. C. fino alla metà del 6° (e in Alessandria anche alla metà del 7°), è caratterizzato dalla tendenza a rinnovare...