La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. Astronomia, astrologia e geografia matematica
John D. North
Anne Tihon
Graziella Federici Vescovini
Uta Lindgren
Astronomia, astrologia [...] de revolutionibus annorum mundi seu de seculo. L'astrologia universale di Abrāhām ibn ῾Ezrā si fondava su una visione neoplatonica dell'Universo secondo cui l'anima, discendendo dal cielo, desiderava ritornarvi purificata dal corpo e, per fare questo ...
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PROSPETTIVA
G. Federici Vescovini
Il termine p. ebbe nella tradizione medievale un significato particolare. Tale termine non riguardava le tecniche particolari di rappresentazione pittorica sul piano [...] , allorché questa problematica di metafisica della luce si avviò a divenire una fisica della luce. Nelle trattazioni di ispirazione neoplatonica sulla luce e sulla visione del sec. 13° venne elaborato il principio che conoscibile è solo la forma ...
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Scoto Eriugena (o Erigena o Ierugena), Giovanni (lat. Iohannes Scotus Eriugena o Erigena o Ierugena)
Scoto Eriugena
(o Erigena o Ierugena), Giovanni (lat. Iohannes Scotus Eriugena o Erigena o Ierugena) [...] La visione beatifica è risolta nella deificatio, per cui ogni creatura tende a tornare e a identificarsi con Dio.
La tematica neoplatonica
L’ineffabile presenza di Dio nel creato, fondamentale nel rapporto Uno-molteplice e resa da S. E. con formule ...
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araba, filosofia
Si può parlare di filosofia araba a proposito di fenomeni storici avvenuti in ambiti culturali e religiosi diversi, che presentarono differenze anche a seconda del periodo storico e [...] -1270), che approfondì temi del pensiero di Averroè in chiave razionalistica; ‛Abd al-Latīf al-Baghdādī (m. 1231), che ritornò al neoplatonismo di al-Kindī; il persiano Nāṣir al-dīn al-Ṭūsī (1201-1274), che fu tra l’altro commentatore di Avicenna; il ...
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Medico, matematico, filosofo (Pavia 1501 - Roma 1576). Figlio illegittimo del giurista Fazio (Milano 1445 - ivi 1524), ebbe una fanciullezza travagliata; iniziati gli studî a Pavia e a Milano, li compì [...] la sua mente riesce a "fare le cose", come nella matematica, quasi eguagliando il creatore. Di qui, e la matrice neoplatonica è evidente, l'importanza delle matematiche: il problema del rapporto tra il reticolato matematico e l'esperienza, sulla cui ...
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PSICOLOGIA
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Antonio ALIOTTA
Raffaele CORSO
. Il termine "psicologia" (dal gr. ψυχή "anima" e λόγος "ragionamento, discorso") significa letteralmente "dottrina dell'anima"; [...] e l'immortale trae il primo verso il secondo e garantisce così l'unità dell'universo. Così nel massimo pensatore neoplatonico, Plotino, l'anima, concepita come universale principio cosmico al pari di quella del Timeo e del πνεῦμα stoico, appare come ...
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BARTOLAIA, Ludovico
Enzo Noè Girardi
Di ragguardevole famiglia di Mrandola (Bortolaia, Bertolaia, Bertolai, Bortolai), che aveva dato magistrati, canonici, notai e un capitano militante al servizio [...] o furbesco. Prevale nel B. il gusto del magico, derivato dal mondo cavalleresco o dalla tradizione ermetica e neoplatonica, come si può vedere particolarmente nella Ninfa cacciatrice, una favola boschereccia che nella vicenda di Alcippo e Florinda ...
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Perù
Dario Puccini
Da vari dati e riferimenti, si può desumere con certezza che l'opera di D. è in qualche modo presente nel lontano P. fin dai secoli XVI e XVII, cioè dai tempi della conquista e della [...] dell'epoca, il meticcio Inca Garcilaso de la Vega (1539-1612), cronista e storico d'impianto rinascimentale e scrittore di tendenza neoplatonica, figurano tutte le opere di Dante. Così che si può dire che l'influenza di D. era giunta e si era ...
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spazio Sostantivo polisenso che designa in generale un’estensione compresa tra due o più punti di riferimento. Può essere variamente interpretato a seconda che lo si consideri dal punto di vista filosofico, [...] di vista opposto, cioè alla dottrina dello s. come qualità relativa alla posizione degli oggetti materiali, si ispira invece l’analisi del neoplatonico Damascio (6° sec. d.C.), per il quale il luogo o s. non è altro che la misura della relazione ...
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Nacque in Roma, forse nel 480 d. C. o poco più tardi. Apparteneva al ramo dei Boëthii della illustre famiglia degli Anicii. Morto suo padre, forse fu accolto in casa dall'amico Quinto Aurelio Simmaco e [...] di Aristotele e di Posidonio, che già si credettero mediati dall'Hortensius di Cicerone - la sua ispirazione inizialmente neoplatonica, che tuttavia non dipende direttamente da Plotino in quanto la suprema entità è identificata col creatore del mondo ...
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neoplatonico
neoplatònico agg. e s. m. [comp. di neo- e platonico1] (pl. m. -ci). – Relativo al neoplatonismo: movimento n., corrente n., teorie neoplatoniche. Seguace del neoplatonismo: un filosofo n., e, come sost., un n., i neoplatonici.
neoplatonismo
s. m. [comp. di neo- e platonismo]. – Movimento di pensiero che, estendendosi all’incirca dalla metà del sec. 2° d. C. fino alla metà del 6° (e in Alessandria anche alla metà del 7°), è caratterizzato dalla tendenza a rinnovare...