DE SANCTIS, Gaetano
Piero Treves
Terzogenito d'Ignazio e di Maria Orlandini, nacque a Roma il 15 ott. 1870, in una famiglia che aveva rifiutato di riconoscere, e fu costante nel non volere mai riconoscere, [...] sulla storia longobarda, tuttavia, lesse in liceo e giovò non poco ai suoi studi storici) e moderata apertura a scritture neoguelfe, massime il Sommario di C. Balbo (che restò fra i libri formativi e normativi del giovane De Sanctis).
Nell'ambiente ...
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BALBO, Cesare
Ettore Passerin d'Entrèves
Nacque in Torino da Prospero e da Enrichetta Taparelli d'Azeglio il 21 nov. 1789. Orfano della madre già nel 1792, fu affidato, col fratello cadetto Ferdinando [...] aggiunto anche Santorre di Santarosa: in tutti troviamo precoci motivi e orientamenti romantici, e qualche anticipazione delle tesi neoguelfe che avranno corso nell'età della restaurazione.
Nel 1805 il B. doveva interrompere i prediletti studi di ...
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BONGHI, Ruggiero
Pietro Scoppola
Nacque a Napoli il 21 marzo 1826 da Luigi, avvocato di origine bergamasca, e da Carolina de Curtis. Morto il padre nel 1836, il B. fu educato dal nonno materno Clemente [...] . La delegazione il 24 aprile fu ricevuta da Pio IX, ma l'allocuzione del 29 aprile segnò la fine delle speranze neoguelfe e federaliste: scioltasi la delegazione il 6 maggio 1848, il B., per sottrarsi alla rappresaglia del governo borbonico dopo il ...
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PENNACCHI, Giovanni
Marco Manfredi
– Nacque a Bettona (Perugia) il 17 giugno 1811 da Giuseppe e Matilde Guiducci, originaria di Assisi.
Primo di quattro figli, a undici anni entrò come convittore laico [...] versi al servizio delle riunioni letterarie dell'Accademia dei Filedoni, divenuta il principale centro di propagazione delle istanze neoguelfe. Versi in cui, come nelle ottave L'esule (Perugia 1846), si insisteva sulla redenzione assicurata da Pio IX ...
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CIRONI, Piero
Ernesto Sestan
Nacque a Prato l'11 genn. 1819 da Clemente, archivista del comune, e da Giuseppa Conti, nativa di Coiano vicino a Prato, in una famiglia mediocremente agiata, che possedeva [...] del Lamennais col titolo Il presente e l'avvenire dei popoli. Nel 1846-48 rimase affatto estraneo alle infatuazioni neoguelfe; ciò che traspare dagli opuscoli, pubblicati anonimi, Toscana,il governo,il paese, Capolago 1847, e Quattro mesi del 1847 ...
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FOSCARINI, Iacopo (Giacomo) Vincenzo
Aurelio Cevolotto
Figlio del nobiluomo Giacomo Angelo e della nobildonna Felicita Cicogna nacque a Venezia l'8 nov. 1783. Compì i suoi primi studi sotto la guida [...] 1837-39).
Ormai decisamente avverso alla politica assolutistica dell'Austria e partecipe, con qualche cautela, delle speranze neoguelfe, il F., pur contrario alle insurrezioni e ai moti popolari, accolse con entusiasmo la cacciata degli Austriaci ...
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CATTANEO, Carlo
Ernesto Sestan
Nacque a Milano il 15 giugno 1801, da Melchiorre e da Maria Antonia Sangiorgi già vedova Cighera (Epistolario, IV, p. 260).
La famiglia era scesa nel Milanese nel secolo [...] alle "circonstances politiques devenant plus graves de semaine en semaine" (Epist., I,220). Ma nessun accenno alle infatuazioni neoguelfe del momento, da cui il C. rimase assolutamente immune, sempre. Una certa tensione, tuttavia, risulta dal fatto ...
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neoguelfismo
s. m. [der. di neoguelfo]. – Forma italiana del cattolicesimo liberale, nella prima metà del sec. 19°; ne fu massimo esponente V. Gioberti, che nell’opera Del primato morale e civile degl’Italiani (1842-43) propose un cattolicesimo...
neoguelfo
neoguèlfo agg. e s. m. (f. -a) [comp. di neo- e guelfo]. – Relativo al neoguelfismo: programma n.; concezioni, tendenze neoguelfe. Come sost., seguace del neoguelfismo: i n. dell’Ottocento.