Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Gaetano Filangieri
Adriano Giannola
Filangieri è una figura di primo piano nell’Europa della seconda metà del Settecento: riceve a più riprese Goethe e intrattiene rapporti con il fior fiore dell’intellettualità [...] declino dei delitti e delle pene consente di avvicinarsi all’età dell’oro (simile al bliss che l’economia neoclassica individua come traguardo asintotico dei suoi percorsi); è allora che
il misterioso velo dovrebbe squarciarsi; allora il legislatore ...
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DA EMPOLI, Attilio
Riccardo Faucci
Nacque a Reggio Calabria il 2maggio 1904, da Antonio e da Amelia Ciraolo, in una antica famiglia di origini toscane, trasferitasi in Calabria nel sec. XVII. Zio matemo [...] costo di produzione), Reggio Calabria 1926.
Mentre nell'opera precedente non erano messe in discussione le assunzioni della teoria neoclassica del valore, secondo cui il prezzo di equilibrio è funzione del costo marginale (per curve di costi continue ...
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In economia, sia il metodo di analisi basato sul principio marginalistico e, in particolare, sull’individuazione delle scelte ottime degli agenti economici attraverso il confronto tra beneficio e costo [...] delle loro derivate.
L’indirizzo marginalista
La corrente di pensiero chiamata economia marginalistica, conosciuta anche come scuola neoclassica (in opposizione alla scuola classica di A. Smith, D. Ricardo, J.S. Mill) o scuola viennese o ...
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Biologia
Insieme dei cambiamenti che si verificano in un organismo sia animale sia vegetale a partire dall’inizio della sua esistenza. Nel corso dello sviluppo i tessuti e gli organi aumentano di dimensioni, [...] ‘filo del rasoio’ dell’instabilità è stata messa in discussione, a partire dagli anni 1950, dai modelli di matrice neoclassica, con i quali si verifica un profondo mutamento di prospettiva. La teoria dello sviluppo, infatti, cessa di avere a oggetto ...
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(App. V, 1, p. 143)
Dagli anni Settanta è stata sempre più condivisa dall'opinione pubblica la consapevolezza che una buona qualità ambientale rappresenti la condizione irrinunciabile per uno sviluppo [...] che ha dominato gran parte della teoria della crescita economica del Novecento. I fattori produttivi sono, per i neoclassici, il capitale, il lavoro e il progresso tecnico. Le risorse naturali non figurano come specifici fattori produttivi (almeno ...
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Concorrenza
Ruggero Paladini
Introduzione
La nozione di concorrenza sorge con il definirsi dell'economia politica come scienza autonoma. È strettamente connessa con l'idea di libertà, che dal punto [...] degli scambi
Una terza nozione di processo concorrenziale è quella elaborata nell'ambito dell'impostazione neoclassica da Francis Edgeworth. La scuola neoclassica di Stanley Jevons, Léon Walras e Alfred Marshall fonda la propria teoria del valore ...
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Imprese multinazionali
FFabrizio Onida
di Fabrizio Onida
Imprese multinazionali
sommario: 1. Introduzione. 2. Imprese multinazionali e investimenti diretti esteri (IDE): definizioni. 3. Crescita e tipologia [...] , chimica, elettronica, alimentare-bevande (ibid., pp. 103-104).
4. Perché un'impresa diventa multinazionale?
Secondo la teoria neoclassica, basata sull'assunzione che i mercati operino in un regime di concorrenza perfetta, gli IDE, come gli ...
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Imprese multinazionali
Giacomo Luciani
Introduzione
Il fenomeno dell'impresa multinazionale è controverso fin dalla definizione. Quella più comunemente accettata definisce 'multinazionale' l'impresa [...] O e baseranno la loro posizione competitiva sui soli vantaggi L: si cade così nel caso della teoria neoclassica del commercio internazionale (Heckscher-Ohlin-Samuelson). L'aggiunta della considerazione dei vantaggi O può spiegare perché talvolta la ...
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Interdipendenze strutturali, analisi delle
Paolo Costa
1. Introduzione
L'analisi delle interdipendenze strutturali, o analisi input-output, è indissolubilmente legata al nome di Wassily Leontief - cittadino [...] hanno condotto alcuni autori a considerare l'analisi input-output solo come un caso particolare e minore della teoria neoclassica. Leontief ha sempre difeso la scelta dei coefficienti fissi solo come un'utile approssimazione: se è indiscutibile che i ...
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BORGATTA, Gino
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Nacque a Donnaz (Aosta) il 2 febbr. 1888 da Giuseppe e Camilla Cabutti. Avviatosi agli studi giuridici, si laureò nel 1910 con una tesi in economia politica presso la facoltà di giurisprudenza [...] , per il B., nella ricerca di una nozione di equilibrio più ampia di quella usata dalla scienza economica neoclassica, mettendo in luce che "nelle scienze finanziarie regna una notevole 'eterogeneità' di elementi e di metodi: problemi prettamente ...
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neoclassico
neoclàssico agg. [comp. di neo- e classico] (pl. m. -ci). – 1. Del neoclassicismo, in arte e in letteratura; appartenente al periodo o alle tendenze del neoclassicismo: arte, stile, gusto n.; un artista n., i pittori, i poeti neoclassici....
scultura
(ant. scoltura) s. f. [dal lat. sculptura, der. di sculptus, part. pass. di sculpĕre «scolpire»]. – 1. a. L’arte e la tecnica di scolpire, cioè di raffigurare il mondo esterno, o piuttosto di esprimere l’intuizione artistica per mezzo...