Medico e antropologo inglese (York 1801 - Shelton, Staffordshire, 1881). Dal 1856 membro della Società etnologica di Londra. Pubblicò studî sui meticci oceanici, sulle deformazioni craniche e sul cranio [...] di Neanderthal. Collaborò con J. Thurnam all'opera Crania britannica (1856-65). Aveva riunito e illustrato una celebre collezione craniologica e osteologica che fu acquistata dal Royal College of Surgeons di Londra. ...
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DNA antico
Isolina Marota
Franco Rollo
Nel DNA sono scritti i caratteri biologici di un organismo, che ne condizioneranno lo sviluppo embrionale e la capacità di crescere, adattarsi all'ambiente in [...] (80.000-40.000 anni fa) ed estintosi circa 30.000 anni fa. Il nome deriva da quello di una valle, Neanderthal, presso Düsseldorf dove, nel 1856, fu rinvenuta una calotta con caratteristiche notevolmente arcaiche e vari elementi dello scheletro di un ...
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Genetica delle popolazioni umane
Andrea Novelletto
La genetica delle popolazioni si occupa di come le leggi di Mendel e gli altri principi della genetica si applichino a intere popolazioni di organismi [...] e siti cimiteriali che hanno prodotto dati sperimentali relativi a popolazioni del passato, incluso l'uomo di Neanderthal.
Gli studi popolazionistici in genetica umana risalgono al 1918, con la descrizione della eterogeneità della frequenza dei ...
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VIRCHOW, Rudolf
Gioacchino Sera
Patologo, antropologo, etnologo e archeologo tedesco, nato a Schivelbein in Pomerania nel 1821, morto a Berlino il 5 settembre 1902. Si laureò a Berlino nel 1843, sotto [...] pubblicazione nel 1857; le ricerche sui cranî antichi del Nord dell'Europa (1870), le diverse relazioni sul cranio di Neanderthal (1872 e segg.), i contributi sulle antropologie dei Tedeschi e in particolare dei Frisoni (1876); la grande inchiesta ...
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Cranio
Patrizia Vernole
Il cranio è lo scheletro della testa nell'uomo e negli altri Vertebrati. Dal punto di vista dell'anatomia comparata esso si distingue in neurocranio, che racchiude e protegge [...] 'evoluzione si è passati dalla capacità cranica molto limitata di Homo habilis e Homo erectus a quella più elevata dell'uomo di Neanderthal (circa 1580 cm3 per i maschi e 1500 cm3 per le femmine). Alte sono anche le capacità craniche di vari reperti ...
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Degenerazione
Giulio Barsanti
Giorgio Bignami
Il termine degenerazione, letteralmente "modificazione del genere", "deviazione dal genere", può significare alterazione, trasformazione, o passaggio da [...] Ne è eloquente testimonianza, fra le altre, l'animata controversia innescata dal ritrovamento (1857) dei resti del cosiddetto uomo di Neanderthal. La forma del suo cranio, per vari aspetti dissimile da quella di ogni tipo moderno, e in particolare la ...
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Longevità
Gaetano Crepaldi
Stefania Maggi
Marcello Cesa-Bianchi
Gabriella Pravettoni
Il termine longevità definisce la capacità fisiologica di un organismo appartenente a una certa specie di sopravvivere [...] l'aspettativa di vita della popolazione umana. Stime ricavate dalle analisi di reperti scheletrici dell'uomo di Neanderthal, del Paleolitico e del Mesolitico, dimostrano che la stragrande maggioranza della popolazione moriva in età giovane, ma ...
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GENETICA
Marcello Siniscalco
Jonathan Beckwith
Alberto Piazza
Genetica di Marcello Siniscalco
Sommario: 1. Premessa. 2. Un decennio di scoperte dionisiache e progressi apollinei: a) la reazione polimerasica [...] parti abitate del nostro pianeta sia stato esattamente quello di un linguaggio completamente articolato.
La sostituzione repentina dell'uomo di Neanderthal da parte di una specie che era sulla Terra da almeno 50.000 anni, e la sua rapida estinzione ...
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Corpo maschile e corpo femminile
Francesco Figura e Gabriella Spedini
Dimorfismo sessuale
di Francesco Figura
Il dimorfismo sessuale è il fenomeno per il quale gli individui dei due sessi presentano [...] e un milione di anni fa (comparsa dell'Homo erectus) il dimorfismo sessuale si è andato riducendo, e nell'uomo di Neanderthal, il primo Homo sapiens eurasiatico, sarebbe stato solo un po' più accentuato che nell'uomo moderno. Nello stesso tempo però ...
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paleantropo
paleàntropo (meno com. paleoàntropo) s. m. [lat. scient. Palae(o)anthropus, comp. di palaeo- «paleo-» e gr. ἄνϑρωπος «uomo» (v. -antropo)]. – In paleoantropologia, termine con cui venivano indicati alcuni resti fossili di ominidi...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...