Le consonanti laterali sono così chiamate in quanto, per produrle, la lingua assume una particolare conformazione che permette la fuoriuscita dell’aria dai suoi lati (➔ fonetica articolatoria, nozioni [...] viene affatto realizzata. Ad es., mentre nel veronese e nel bellunese si avrà [aˈnɛːli] per anelli, [ˈsteːla] per stella, [ˈsaːle] per sale, [ realizzato sempre come breve: [aˈɖoːra] per allora, [soˈreːɖa] per sorella.
Per [ʎ] si possono individuare, ...
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L’imperativo è un modo verbale, adoperato solo in frasi principali, che – come dice lo stesso nome, dal lat. imperatīvus (modus) – serve per esprimere un ordine, un comando o una preghiera.
In italiano [...] altri verbi stativi, come sembrare: non sei una signora, lo so, ma almeno sembralo (‘cambia in modo di sembrarlo’) (Renzi, negazione ne + congiuntivo presente (ne ames, ne timeatis);
(b) la negazione ne + imperativo futuro (ne amato, ne amatone) ...
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L’italiano parlato a Torino condivide, con differenze diafasiche (➔ variazione diafasica), diastratiche (➔ variazione diastratica) e di frequenza d’uso, i principali tratti regionali delle varietà settentrionali. [...] cortese interessamento; sì che so, che può significare, con valore propriamente antifrastico, «non lo so, figurarsi se lo so» (il modulo sì Piemonte a seconda della specifica varietà di ➔ sostrato che ne è alla base, specie per i livelli di analisi ...
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I foni velari sono così chiamati in quanto, per produrli, la parte posteriore (postdorso) della lingua crea un diaframma con il palato molle o velo palatino (da qui il termine velare). Tale termine si [...] , dentale e glottidale). Avremo, quindi, [la ˈɸiːɸa] e [saˈɸoːne] per la pipa e sapone, [paˈθaːθe] e [niˈɸoːθe] per , [ˈg̟+ ̟iːro] e [ˈɟiːro] per ghiro, [ˈk+ ̟juːso] e [ˈcjuːso] per chiuso, [ˈg̟+ ̟janda] e [ˈɟjanda] per ghianda ma, in trascrizione ...
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L’espressione concordanza dei tempi (che corrisponde in parte alla consecutio temporum della grammatica latina) designa il rapporto tra il tempo del verbo della frase principale (o reggente) e quello del [...] E’ principati sono o ereditari, de’ quali el sangue del loro signore ne sia suto lungo tempo principe, o sono nuovi. E’ nuovi, o e considerino i casi seguenti:
(1) a. so che sei in casa
b. sei in casa
(2) a. so che è arrivato / arrivò in treno
b. ...
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Si indicano come intercalari quelle sequenze (di varia natura, costituite come sono da parole o espressioni) che il parlante inserisce qua e là nel discorso, come personali forme di routine e in modo per [...] è vero tre ossa, le falangi, a eccezione dell’alluce che ne ha due; le falangi sono unite è vero da articolazioni a bene (o vabbe’), chiaro, così, ecco, cioè, insomma, nevvero, non so, come dire, voglio dire, ti dico, per così dire, diciamo(lo), ...
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L’espressione accusativo con l’infinito si riferisce propriamente a una costruzione della grammatica latina classica in cui un verbo di dire (o di pensare, giudicare, sentire, ecc.) regge una proposizione [...] di malissima voglia (Bandello, Novelle, 94)
(17) Ella sapendo don Pietro esser preso, avendo spazio di poter fuggire, non so perché se ne restò (Bandello, Novelle, 118)
(18) Egli, che più non aveva amato donna di conto, stimando questa esser una de ...
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I puntini (detti anche puntini sospensivi) sono una piccola serie di punti (di solito tre: ‹...›) che, nella scrittura, segnalano il luogo in cui un discorso è stato interrotto o lasciato in sospeso (da [...] tre, talvolta il numero può oscillare; ➔ Gadda, ad es., ne usava abitualmente quattro (cfr. Mortara Garavelli 2003):
(4) La
(10)
A: ma tu alla fine 6 sempre qua?
B: si ... nn so xke!
A: se nn lo sai tu ... (tratto da Lombardi Vallauri 2009: 1337 ...
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Le consonanti dentali si realizzano con una chiusura tra la punta della lingua e gli incisivi superiori. Tali foni fanno parte di una classe consonantica più ampia, in quanto l’articolatore (la parete [...] a Fiorelli 1951: 81-86), si ricavano soltanto fuso [ˈfuːso] «arnese per filare» e fuso [ˈfuːzo] participio passato, realizzano come lunghe sia all’interno di parola (nazione [naˈtsːjoːne] o azoto [aˈdːzɔːto]) sia in fonetica sintattica ([loˈ ...
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Il secondo termine di paragone (o di comparazione) è un costituente sintattico di varia natura, che esprime il secondo dei due termini che si confrontano in una relazione di comparazione (➔ comparativo, [...] de la bella difesa che m’era venuta meno, assai me ne disconfortai, più che io medesimo non avrei creduto dinanzi (Dante 1999 vedea ch’era questa nobilissima Beatrice … (Dante 1999: 107)
(27) So bene che ci vieni e vai a tua posta, ma più di celato, ...
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non so che
‹non so kké› locuz. usata come pron. o come s. m. – Espressione che, seguita da una particolare determinazione, indica qualche cosa di indefinito, un sentimento o un’impressione difficilmente esprimibile o precisabile: ne’ mirabili...
sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...