La Campania non è un’area uniforme dal punto di vista linguistico (Radtke 1997; De Blasi 2006a), poiché nessun dialetto (nemmeno il napoletano, parlato a Napoli e nei dintorni) ha mai raggiunto lo status [...] ; l’assimilazione, per es. in a[bː]itro, Ge[mː]ania, so[pː]resa o nelle sequenze con non (no [dː]ico); l’inserimento della . Tocco e C.
Capasso, Bartolomeo (1882), Napoli descritta ne’ principi del secolo XVII da Giulio Cesare Capaccio, «Archivio ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e [...] ) fai da te, (il) cessate il fuoco, (un) non so che, assimilabili (sul piano diacronico) a parole come daccapo, nullaosta, Si tratta di sintagmi che hanno subito uno slittamento semantico che ne ha reso opaca la struttura: tirare le cuoia, menare il ...
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I verbi di movimento (o di moto) esprimono in vari modi il cambiamento di posizione di un’entità da un punto a un altro nello spazio o, figuratamente, nel tempo.
Darne una definizione precisa non è facile, [...] prendere caffè in salotto (Ginzburg 1961: 101)
(48) non so come ho fatto ogni volta a tornare indietro (Maggiani 1995: 167 andare e venire, ma anche per correre e tornare:
(53) non se ne separava mai, tranne che per la scuola, ma subito lo correva a ...
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Il termine connettivo indica in linguistica ciascuna delle forme invariabili (congiunzioni, locuzioni, ecc.), che indicano relazioni che strutturano ‘logicamente’ i significati della frase e del testo [...] b. ma non nell’impiego (38) c.:
(38) a. Vattene! Perché non ne posso più
b. Stavolta ho deciso che non verrò. Perché sono stanco di lavorare , o elementi interrogativi come chi in:
(40) non so chi l’abbia fatto.
Bazzanella, Carla (20012), I ...
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Le frasi relative (dette anche semplicemente relative) sono frasi subordinate (➔ subordinate, frasi) che hanno la peculiarità di modificare un elemento nominale (detto antecedente o, meno spesso, testa [...] nel caso seguente:
(53) ha conosciuto una persona che [so che] era quella giusta
In un caso siffatto il pronome è una cosa che l’ha detta il ministro
(56) sono cose che uno ne deve parlare
Il costrutto preposizione + che (invece di cui o il quale) ...
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Per la particolare situazione linguistica della Sicilia, in cui i dialetti sono vivi e numerosi, è importante distinguere l’italiano regionale parlato da chi ha per madrelingua il dialetto da quello di [...] da quelle chiuse e generalmente prevale la pronuncia aperta ([ˈsɔːle] sole). A volte, talune classi di parlanti presentano dialetto, vengono comunque di norma evitati in italiano da chi ne riconosce la matrice dialettale. Ciò avviene, ad es., per la ...
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Con genere e lingua ci si riferisce all’ampia problematica di studi, tipicamente interdisciplinari (in ingl. gender studies), sui risvolti sociali e culturali delle differenze sessuali e biologiche che [...] ovviamente influiscono sulla produzione linguistica di qualsiasi parlante) né il tipo di interazione da cui erano tratti i ➔ segnali discorsivi (ad es., credo, mi pare, non so, ecc.); notevole imprecisione del contenuto; continue richieste di conferma ...
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Il linguaggio della cortesia è l’insieme delle strategie, norme e convenzioni verbali adottate da una comunità per contenere la conflittualità e favorire l’armonia nell’interazione comunicativa. In quanto [...] classica) o attenuano il carattere personale dell’opinione (non so, in un certo senso mi pare che tu possa avere né la possibilità di richiedere qualcosa all’interlocutore né la volontà dell’interlocutore di fare qualcosa (potrei chiederLe?; non so ...
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Luigi Pirandello (Girgenti [Agrigento] 1867 - Roma 1936) è uno scrittore nutrito di cultura glottologica, dialettologica e filologica (Spampinato 1996; Sgroi 2009a). Si laureò infatti a Bonn nel 1891 con [...] dal predicato (11):
(8) E lei non capisce, che ciò che ne penso adesso, invece, viene ad essere peggio, tanto peggio per me? ( (24) che gusti possa avere questa mogliettina di Viani, io ancora non lo so (ivi, p. 684)
(25) Ma è lei, allora, non sono ...
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L’anagramma (dal gr. aná «sopra» e grámma «lettera») è la condizione per cui due (o più) parole o due (o più) altre sequenze linguistiche sono costituite dallo stesso insieme di lettere (più raramente, [...] di un indovinello complesso si combinano:
Umiltà di un principiante
Non so recitar, latro:
son più un cane che un xxxxxx a xxxxxx imperfetto) del nome e cognome dell’attrice, Calvino se ne stupì: non era consapevole del fatto che Raggio di sole ...
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non so che
‹non so kké› locuz. usata come pron. o come s. m. – Espressione che, seguita da una particolare determinazione, indica qualche cosa di indefinito, un sentimento o un’impressione difficilmente esprimibile o precisabile: ne’ mirabili...
sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...